DOPO CHE E’ DIVENTATA UN CASO DI STUDIO ALLA BOCCONI, GIULIA DE LELLIS SI DA’ UN TONO E BACCHETTA CHIARA FERRAGNI PER LA "GESTIONE CONFUSIONARIA" DEL CASO BALOCCO - “LE REGOLE CI SONO SEMPRE STATE E IO LE HO SEMPRE SEGUITE. MA C’È ANCHE CHI FINGEVA DI NON CONOSCERLE” - “NON MI SONO FATTA PROBLEMI A RIFARMI LE LABBRA O IL SENO QUANDO AVEVO VENT’ANNI, MI RENDEVANO INSICURA”- LA STORIA CON DAMANTE FINITA PER UN TRADIMENTO DI LUI, "I MOMENTI MERAVIGLIOSI" CON GIANO DEL BUFALO E I LIBRI CHE NON HA LETTO MA HA SFOGLIATO - “INVECE DI FARE RIPETIZIONI, ANDAVO NELLA LIBRERIA SOTTO CASA A…”
Giulia D'Aleo per repubblica.it - Estratti
Nata a Zagarolo e cresciuta a Pomezia - “non Ostia, come si dice a volte” – si ricorda come una bambina “già grande”. Poi come un’adolescente talmente impaziente di scoprire quale sarebbe stata la propria strada “che dopo il diploma mi feci seguire da uno psicologo per l’ansia”, racconta.
Alla fine è l’esperienza da “corteggiatrice” a sciogliere ogni dubbio: “Appena aperto il mio profilo su Instagram avevo già mezzo milione di follower”, ricorda la ventottenne Giulia De Lellis. Oggi, dopo un’esperienza come conduttrice televisiva e attrice, l’imprenditrice e influencer conta una community social di oltre cinque milioni di persone.
Era brava a scuola?
“Mi ero iscritta al liceo classico perché non sapevo che indirizzo scegliere, ma ero terribile in greco e latino. Mia mamma allora mi mandò a prendere ripetizioni da un’insegnante privata a Roma centro, ma ogni volta disertavo la seconda ora e la passavo nella libreria sotto casa sua a sfogliare libri di moda”.
giulia de lellis giano del bufalo
Sua madre se ne accorse mai?
“Fu l’insegnante a scoprirlo per prima e raccontarglielo. Mia mamma non mi disse nulla: il giorno dopo mi accompagnò a cambiare scuola e mi iscrisse all’istituto di moda e di arte a Nettuno, un sogno. Dopo il diploma, però, ero ancora più indecisa. Provai a fare test ovunque: medicina, psicologia, comunicazione. A un certo punto capii che avevo bisogno di prendermi del tempo per capire in che direzione andare”.
La sua fortuna poi è stata la televisione.
“Non sono andata a cercarmela, è capitato. L’idea era di prendermi un anno sabbatico a Londra. Invece la mia migliore amica, Alice, mi portò per scherzo negli studi di Uomini e Donne”.
Appena diciannovenne, era pronta?
“Ero una ragazzina molto semplice. Non avevo nemmeno i social, cosa che adesso fa sorridere. Però ebbi questo colpo di fulmine e da lì accadde tutto il resto”.
Parla del tronista Andrea Damante.
“All’epoca eravamo giovanissimi, poi siamo cresciuti insieme. Siamo stati i migliori amici, amanti, mi ha fatto da padre quando a 19 anni mi sono trasferita da Pomezia e io da madre a lui, perché eravamo da soli in una città nuova”.
E ora?
“Per tanto tempo ci siamo odiati, ma quando si sta insieme in questo modo è difficile chiudere davvero il rapporto. Semplicemente si trasforma in qualcos’altro. Non sempre è così, in alcuni casi credo sia sano chiudere e basta, dipende da come ci si lascia”.
Quella storia era finita con un tradimento. Oggi perdonerebbe più facilmente?
“Sono molto fedele e credo fortemente nella monogamia, quindi continuo a non perdonare chi mi tradisce, in amore così come in amicizia. Però se prima ero più categorica, crescendo mi sono resa conto che esistono tantissimi motivi che possono spingere una persona a farlo. Non è vero che chi ama non tradisce”.
Su queste “corna” scrisse anche un libro.
“Prima di quello non avevo ancora pianto la fine della nostra relazione, mi è servito per esorcizzarla. Fu Maria De Filippi a consigliarmi di scriverlo”.
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Poi, per un po’, è sparita dalla televisione e si è spostata sui social.
“Quando aprii il mio profilo Instagram ci fu un'esplosione immediata, così iniziai a raccontare la mia quotidianità, a parlare di un rossetto che mi piaceva o della maglietta che indossavo. Presto scoprii che quando mia sorella o le mie amiche andavano a cercare gli stessi prodotti in negozio non li trovavano perché erano stati venduti tutti a causa mia. Ma allora non lo consideravo nemmeno un mestiere, forse ancora neanche esisteva”.
Economicamente, però, lo era. In poco tempo, aveva raccontato, iniziò a guadagnare 1200 euro per un pacchetto di post, cifra equivalente al suo primo stipendio.
“In realtà il mio primo stipendio era di 600 euro, facevo l’animatrice. Poi ho lavorato in uno studio medico, in una fattoria e solo più avanti, facendo la commessa, prendevo 1200 euro al mese”.
Com’è stato guadagnare così tanto da un giorno all’altro?
“Oggi prima di fare una spesa sciocca ci penso su molto, ma all’inizio mi concedevo dei capricci con più facilità. Andrea invece era molto più severo di me e mi rimetteva subito in riga. Ma non vedo perché una persona che guadagna onestamente non debba comprare le cose che le piacciono, nel massimo rispetto di tutti”.
Ma è vero che guadagna anche 16 mila euro per un post?
“No e non so perché si sia diffusa questa informazione. Capita di guadagnare tanti soldi partecipando a campagne più strutturate, ma non vendo mai una sola foto”.
A proposito di campagne, tempo fa aveva definito “confusionaria” la gestione del caso Balocco da parte di Chiara Ferragni. Lei si sarebbe comportata diversamente?
“Sicuramente sono una che può sbagliare tanto, però so ammettere i miei errori e affrontarne le conseguenze. Ma è impossibile dire in che modo mi sarei comportata io, bisognerebbe passarci per poterne parlare”.
C’è chi invoca regole più chiare per il settore.
“Le regole ci sono sempre state in realtà e io le ho sempre seguite. Ma c’è anche chi fingeva di non conoscerle”.
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Parlando di bellezza, lei non ha mai nascosto la sua acne, ma nemmeno la chirurgia estetica.
“Se usata in maniera sana la chirurgia può aiutare a stare bene con se stessi. Io non ne sono ossessionata, ma so che la cosmetica può arrivare fino a un certo punto. Per questo non mi sono fatta problemi a rifarmi le labbra o il seno quando avevo vent’anni, mi rendevano insicura. Poi a me la perfezione non piace: ho un naso importante e non l’ho mai rifatto perché credo che i difetti rendano unici”.
In un mondo, social soprattutto, che spinge le donne alla perfezione, il suo non è un cattivo esempio per chi la segue?
"Credo che le persone che mi seguono da tanto tempo siano abbastanza intelligenti da capire che per me andrebbe usata senza esagerare"
Il suo brand lo ha anche raccontato di recente agli studenti della Bocconi. Si pente di non essersi laureata?
“Ho un sacco di parenti che ci sono laureati quando erano già grandi, anche a 70 anni. Questo mi fa pensare che sono ancora tempo”.
(...)
Parlando di lei allora, ha detto che sogna il matrimonio e dei bambini. La sua attuale storia d’amore con l’antiquario romano Giano Del Bufalo potrebbe essere quella giusta?
“Non è una storia d'amore, sto semplicemente vivendo dei meravigliosi momenti di vita che tengo per me. In ogni caso non ne ho idea, vorrei saperlo pure io. Finora sono fuggita spesso dalle relazioni perché non avevo trovato la persona per cui valesse la pena rimanere. Quando arriverà, spero di rendermene conto”.
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