elon musk twitter

ARTICOLO QUINTO: CHI HA I SOLDI, HA VINTO - ELON MUSK CE L’HA FATTA: SI COMPRA TWITTER PER 44 MILIARDI DI DOLLARI E LO PORTA FUORI DA WALL STREET - IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL SOCIAL NETWORK HA DOVUTO CEDERE: IL FONDATORE DI TESLA AVEVA GIÀ CONVINTO GLI AZIONISTI CHE VEDRANNO ARRIVARE UN SOSTANZIOSO PREMIO IN CONTANTI - LA NOTIZIA SCATENA IL DIBATTITO E ANCHE QUALCHE APPRENSIONE: LA CASA BIANCA SI NASCONDE DIETRO UN “NO COMMENT” MA È PREOCCUPATA - LO SCAMBIO CON IL GIORNALISTA DAVE SMITH, NEL 2017: “AMO TWITTER”, “DOVRESTI COMPRARLO”. “QUANTO COSTA?”

 

ELON MUSK NEL 2017 CHIEDE QUANTO COSTA TWITTER

Alberto Simoni per “la Stampa”

 

Elon Musk ha comprato Twitter. La pillola avvelenata attivata il 19 aprile per impedire al patron Tesla di mettere le mani sul social non è servita. Alla fine, il board si è riunito e ha accettato all'unanimità l'offerta del miliardario. Musk pagherà 54,20 dollari per azione, un'operazione da 44 miliardi che rivoluziona il mercato e il mondo dei social.

 

Twitter uscirà da Wall Street dove era entrata nel 2013 e diventerà una compagnia privata totalmente controllata da Musk. In una nota il Consiglio di amministrazione ha detto che la proposta di Musk è la «strada migliore» per gli azionisti ai quali arriva un consistente premio in contanti.

 

ELON MUSK

Il miliardario invece ha definito Twitter vitale per la democrazia: «È la piazza della città digitale dove vengono discussi argomenti vitali per il futuro dell'umanità».

In quella piazza non tornerà Donald Trump. L'ex presidente era stato bandito dal social dopo i fatti del 6 gennaio del 2021.

 

Le voci di una scalata di Musk, portatore di una visione libertaria, avevano lasciato intendere la possibilità di un ritorno del tycoon ai tweet. Invece pochi minuti dopo la cessione del social a Musk, un portavoce dell'ex presidente ha detto alla Fox che Trump resterà lontano e si concentrerà sul suo social ad hoc, Truth, la cui partenza poche settimane fa è stata segnata da problemi e poche adesioni. Secondo Max Gokhman, capo investimenti di AlphaTraAi, l'ingresso di Musk nella galassia digital potrebbe essere il colpo finale per il social trumpiano.

Tweet di Elon Musk

 

L'ultima fase del blitz di Musk è iniziata domenica quando ha incontrato il titolare di Tesla e le discussioni sono andate avanti sino a notte fonda, tanto da far capire ieri mattina che le basi dell'operazione erano solide. A convincere gli azionisti la proposta finanziaria: Musk in dieci giorni è riuscito ad avere i finanziamenti necessari coperti dalle banche e a sbloccare parte del patrimonio personale (oltre 260 miliardi di dollari): in totale ha avuto coperture per 46,5 miliardi. Dalla sua parte ha trovato anche diversi investitori.

SCOOP DEL WALL STREET JOURNAL SULL ACCORDO TRA ELON MUSK E TWITTER

 

A questo punto i 54,20 dollari per azione - la cifra che il miliardario aveva messo sul piatto il 14 aprile - sono diventati più concreti. La Borsa già in mattinata aveva aperto con un +3,9%. Il titolo è cresciuto per tutta la giornata e nel pomeriggio è stato sospeso in attesa che si concretizzassero le voci di vendita. La sospensione è durata meno di 30 minuti. Alle 15.15, il titolo è stato riammesso e il suo valore è schizzato a +6,2%, ovvero 51,96 dollari, comunque meno di quanto Musk pagherà i vecchi azionisti, assestandosi poi a 51,85 poco prima della chiusura.

 

Musk ha 83,5 milioni di follower su Twitter ed è l'undicesima persona più seguita. Il suo rapporto con il social è sempre stato assai ambiguo. A colpi di tweet ha dato notizie sulle sue strategie industriali attirando ammonimenti e indagini da parte della Sec (l'autorità Usa che vigila sulla Borsa).

Elon Musk inaugura la fabbrica Tesla in Texas

 

A Twitter aveva anche affidato un sondaggio in dicembre chiedendo ai follower se doveva vendere le azioni (le stock options in suo possesso) per poi pagare le tasse sui guadagni. Comportamenti ritenuti da alcuni eccessivi, ma in linea con un personaggio che si definisce «assolutista della libertà di parola». Tanto da aver ieri twittato, prima che l'affare si chiudesse: «Spero che persino i miei peggiori detrattori restino su Twitter».

 

Meno di tre settimane fa Musk era salito al 9% di Twitter. Il board gli aveva offerto un posto nel consiglio ma lui aveva declinato e due giorni dopo aveva iniziato la scalata. Bloccata dapprima con il divieto di salire al 15% (la pillola avvelenata) e obbligandolo a trattare con il cda un'eventuale acquisizione.

 

ELON MUSK TWITTER

Cosa che - smentendo alcune previsioni - Musk ha fatto. E ora il patron di Tesla diventa anche un sovrano del digitale. Un cambiamento che desta apprensione. La Casa Bianca si è trincerata dietro un "no comment", ma Biden - ha ricordato Jen Psaki, la sua portavoce - è preoccupato dallo strapotere dei social. Intanto i dipendenti di Twitter si sono visti recapitare una lettera dall'ad, Parag Agrawal: «So che questo è un significativo cambiamento e che lo state metabolizzando per capire cosa sarà del futuro vostro e di Twitter». La cosa certa è che si apre una nuova era.

Il Ceo di Tesla Elon MuskChris StewartELON MUSK TWITTER ELON MUSK TWITTER ELON MUSK TWITTER

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…