raffaele fitto giorgia meloni armi missili kiev zelensky

FITTO SI PRESENTA A BRUXELLES DISARMATO – AL DEBUTTO IN COMMISSIONE, IL MELONIANO SI TROVA SUBITO IN IMBARAZZO PER LA POSIZIONE ITALIANA SUL SOSTEGNO A KIEV - IL PARLAMENTO EUROPEO DA’ IL VIA LIBERA AI MISSILI OCCIDENTALI IN TERRITORIO RUSSO. MA IL CENTRODESTRA ITALIANO VOTA NO (DOPO CHE MELONI SI ERA GIÀ SCHIERATA PER IL “NO” INSIEME A ORBAN) - SORGI: “È GRAVE PERCHÉ  FINORA LA MAGGIORANZA DI DESTRA CENTRO SULL'UCRAINA ERA RIUSCITA A MANTENERE UNA PARVENZA DI UNITÀ. L'ITALIA NON FA UNA BELLA FIGURA”

1. PE APPROVA PARAGRAFO SU USO ARMI UE IN TERRITORIO RUSSO

zelensky tajani

(ANSA) - L'Eurocamera approva, con 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astenuti, il paragrafo 8 della risoluzione sul sostegno all'Ucraina che "invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull'uso delle armi occidentali consegnate all'Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo". 

 

2. EUROCAMERA, 'KIEV DEVE POTER COLPIRE OBIETTIVI IN RUSSIA'

(ANSA) -  L'Eurocamera afferma che l'Ucraina deve essere in grado di colpire obiettivi militari legittimi in Russia. In una risoluzione, non vincolante e adottata giovedì con 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astensioni, gli eurodeputati affermano che senza l'abolizione delle attuali restrizioni all'uso dei sistemi d'arma occidentali, "l'Ucraina non può esercitare pienamente il suo diritto all'autodifesa e rimane esposta ad attacchi contro la popolazione e le infrastrutture". (ANSA).

 

3. TAJANI, NO ALL'USO ARMI FUORI UCRAINA, VOTIAMO CONTRO IN UE +

(ANSA) - "Noi oggi voteremo al Parlamento Europeo no all'emendamento che prevede l'utilizzo delle armi al di fuori del territorio ucraino in sintonia con quello che ha sempre deciso il governo. E in sintonia con le scelte del Consiglio affari esteri che non ha approvato la proposta di Borrell di usare le armi fuori dal confine ucraino. Voteremo a favore della risoluzione e sostegno dell'Ucraina, questo sì". Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

 

"Poi ogni paese naturalmente può fare ciò che vuole perché si tratta di accordi bilaterali - aggiunge -. Noi siamo dalla parte della Ucraina. Ecco perché voteremo sì e continueremo ad aiutarla politicamente, finanziariamente e anche militarmente, ma non siamo in guerra con la Russia. E grande prudenza c'è anche da parte degli Stati Uniti". 

 

4. URSULA BIS, FITTO DEBUTTA DA PONTIERE GLI ITALIANI FRENANO SULLE ARMI A KIEV

Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”

 

URSULA VON DER LEYEN E I NUOVI COMMISSARI UE A BRUXELLES

Al primo giorno di scuola, il francese Stéphane Séjourné e la spagnola Teresa Ribera si aspettano per entrare insieme a Palazzo Berlaymont. Manca solo che si diano la mano. […]  Poco dopo spunta anche Raffaele Fitto, con il passo deciso di chi conosce già la strada e una cravatta azzurro Forza Italia. Unico esponente dei Conservatori in una Commissione sostenuta da popolari, socialisti, liberali e verdi, il ministro è pronto a rispolverare il suo passato da democristiano per liberarsi dello stigma politico che ha reso più tortuoso il suo percorso verso la nomina a vicepresidente.

 

RAFFAELE FITTO - PARLAMENTO EUROPEO

Coesione è la sua parola d'ordine, in tutti i sensi. E infatti la prima giornata europea da "commissario designato" inizia all'insegna delle relazioni bipartisan e della costruzione di ponti. In mattinata vede Paolo Gentiloni, con il quale i rapporti sono più che buoni, per avere qualche dritta sulla nuova avventura, sulle dinamiche interne al collegio dei commissari, e sul funzionamento della macchina burocratico-amministrativa della Commissione.

 

Fitto erediterà dal connazionale la delega al Recovery Plan e soprattutto la necessità di relazionarsi con Valdis Dombrovskis, visto che Von der Leyen ha affidato loro il compito di lavorare in tandem per «assicurare che l'implementazione della Recovery and Resilience Facility acceleri in vista della scadenza del 2026». In questi cinque anni, Gentiloni è riuscito a mantenere un rapporto egualitario con Dombrovskis, nonostante il lettone avesse il grado di vicepresidente esecutivo.

 

giorgia meloni raffaele fitto

Fitto si troverà nella situazione opposta, dato che il collega veterano risponderà direttamente alla presidente e non accetterà un ruolo da "sottoposto" alle dipendenze dell'esponente di Fratelli d'Italia.

 

[…]  Prima però bisognerà superare l'esame al Parlamento europeo, dove socialisti, verdi e liberali promettono di vendere a caro prezzo il loro sostegno. «I commissari designati – assicura Von der Leyen – sono tutti motivati e molto concentrati in vista delle audizioni. Credo che saremo una grande squadra per l'Europa». Nella sala del Berlaymont, la presidente fa un breve discorso di benvenuto, racconta qualche aneddoto, mentre i commissari designati restano in piedi ad ascoltare. Poi viene distribuito un "briefing package" con le informazioni utili per la fase di transizione.

 

ursula von der leyen e volodymyr zelensky summit per la pace svizzera

[…]  «C'è una buona atmosfera» assicura l'Alto Rappresentante per la politica estera, l'estone Kaja Kallas, lasciando l'edificio in compagnia del lituano Andrius Kubilius, che guiderà il nuovo portafoglio alla Difesa. I due "falchi" anti-Russia intendono mettere il sostegno all'Ucraina e la fermezza nei confronti di Mosca in cima alla loro agenda.

 

Ma il supporto militare a Kiev è destinato a creare fratture in alcuni dei partiti politici che siedono al Parlamento europeo. Oggi l'Aula di Strasburgo voterà una risoluzione che «invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni all'uso dei sistemi d'arma occidentali, consegnati all'Ucraina, contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo».

 

Si tratta di un testo negoziato da popolari, socialisti e liberali destinato a creare imbarazzi tra i partiti italiani di governo, che potrebbero smarcarsi e votare contro per non smentire la linea dell'esecutivo. Ma c'è parecchia agitazione anche nel Pd. […]

 

5. EUROPA LA BRUTTA FIGURA DELL'ITALIA

Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “la Stampa”

 

ZELENSKY - GIORGIA MELONI

Che a Roma fosse nell'aria, si era capito. Ma che l'Italia si sarebbe presentata a Bruxelles divisa, anzi, con una serie di divisioni che attraversano maggioranza e opposizioni sul problema dell'uso delle armi fornite dagli alleati da parte dell'Ucraina, è bastato il documento che la maggioranza di popolari, socialisti e liberali che sostiene la Commissione presieduta da Von der Leyen vorrebbe mettere ai voti nell'Europarlamento per metterlo in chiaro.

 

[…]  In questo caso, ognuno dei partiti ha trovato una propria ragione per dire «no» all'impiego delle armi in territorio russo. Così Meloni ha cercato fino all'ultimo di convincere Von der Leyen a emendare il testo che propone di eliminare le «restrizioni» alla strategia militare di Zelenski lasciando liberi i singoli Stati di decidere per conto proprio. Tajani ha già detto in varie occasioni che «l'Italia non è in guerra con la Russia». Salvini semplicemente voterà «no».

 

volodymyr zelensky giorgia meloni

Si sa che la guerra russo-ucraina è motivo di forti dissensi all'interno del costruendo "campo largo". Ma in questo caso si delinea un'alleanza tra 5 stelle e Avs, contrari alla posizione della Commissione, a discapito del Pd, che al suo interno ha un'ala solidale con Kiev, e un'altra che vorrebbe cogliere l'occasione per passare - armi e bagagli, verrebbe da dire - con i pacifisti.

 

[…]

 

Ma la rottura più grave resta quella all'interno della maggioranza di destra centro, che sull'Ucraina era riuscita finora a mantenere una parvenza di unità nel Parlamento italiano, seppure con vistose prese di distanza da parte della Lega nel corso del dibattito, in occasione di tutte le votazioni sull'invio di armi a Kiev. Invece alla vigilia della votazione in Europa, c'è stato una sorta di «liberi tutti». Inutile dire che l'Italia non fa una bella figura.

MEME SU ZELENSKY AL G7 CON GIORGIA MELONIGIORGIA MELONI - ZELENSKY

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...