kamala harris

WORKING CLASS KAMALA – LA HARRIS HA CAPITO CHE PER VINCERE DEVE OCCUPARSI PIÙ DI LAVORO E CETO MEDIO CHE DI DIRITTI LGBT E PRESUNTE MINORANZE: NON A CASO IL SUO PROGRAMMA CONTIENE DIVERSE MISURE PER RISOLLEVARE LA “MIDDLE CLASS” SCHIACCIATA DALL’INFLAZIONE – KAMALA GIÀ IN PASSATO ERA RIUSCITA A VINCERE IL POSTO DI PROCURATORE GENERALE IN CALIFORNIA GRAZIE AL POPULISMO “OCCASIONALE”, PUBBLICANDO UNA CLIP DI UN DIBATTITO CON IL SUO AVVERSARIO STEVE COOLEY CHE… - VIDEO

1. QUEI 47 SECONDI CHE CAMBIARONO LA VITA DI KAMALA

Estratto dell’articolo di Mo. Ri. Sar. per il “Corriere della Sera”

steve cooley kamala harris

 

Era il 2010, Kamala Harris correva per il posto di procuratore generale in California. L’avversario era Steve Cooley, […] Ma la corsa si sarebbe decisa […] sul tema caldo delle pensioni statali. Il giornalista del LA Times Jack Leonard fece notare a Cooley che lo stipendio da 150.000 dollari all’anno da procuratore generale della California era la metà di quello di 292.300 che guadagnava già come procuratore locale.

steve cooley kamala harris

 

Se avesse fatto il doppio gioco […] avrebbe guadagnato più di 400.000 dollari. «Intende farlo?», chiese Leonard. «Sì», rispose Cooley senza esitare. «Me lo sono guadagnato». Harris si lanciò in un ironico: «Fai così, Steve! Te lo sei meritato». Per la sua campagna l’occasione era ghiotta: ogni dollaro rimasto fu investito per mandare in onda il video — di 47 secondi — con la figuraccia di Cooley. E Harris, un mese dopo, vinse per lo 0,85% dei voti.

 

2. IL POPULISMO «INEVITABILE»: SE L’EMERGENZA GUIDA LE MOSSE DELLA CANDIDATA

Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

DONALD TRUMP E LA FOTO MANIPOLATA DI KAMALA HARRIS A UNA CONVENTION COMUNISTA

[…] Il programma abbozzato da Kamala Harris da quando, venerdì, ha cominciato a parlare anche di contenuti, ha scatenato la consueta reazione sopra le righe di Donald Trump («misure comuniste che distruggeranno l’economia portando carestie e povertà»), ma ha sorpreso e inizialmente diviso anche gli analisti democratici.

 

Va bene focalizzare la campagna sulla necessità di risollevare un ceto medio schiacciato da un’economia sempre più polarizzata e dall’inflazione, ma il ricorso al controllo dei prezzi ha sempre avuto effetti distorsivi (e a volte distruttivi) dove è stato sperimentato in passato mentre i sostegni proposti (6.000 dollari per le famiglie con un neonato, più assegni familiari, mance nei bar e nei ristoranti esentati da tasse, 25 mila dollari a chi acquista la prima casa) sono destinati (stime del Comitato per un bilancio responsabile) ad aggiungere un disavanzo di 1.700 miliardi di dollari in 10 anni a un debito pubblico già molto elevato.

 

KAMALA HARRIS

Superato lo sconcerto iniziale, però, ora anche molti analisti ed economisti abituati a chiedere scelte rigorose e a criticare il populismo di Trump, considerano la linea scelta dalla Harris il minore dei mali. […] Il calcolo della campagna di Kamala è, dunque, quello di accantonare le incognite fiscali per puntare pragmaticamente — con idee popolari anche se poco ortodosse — al recupero delle centinaia di migliaia di voti del ceto medio degli Stati «in bilico» che le servono per battere Trump.

 

In Nevada, dove era in svantaggio, cerca di recuperare usando la stessa arma dell’avversario: niente tasse sulle mance del personale dell’economia che ruota attorno ai casinò (poi si fa sempre in tempo a limitare). Ma non c’è solo tattica nelle scelte della Harris. L’essere stata nell’ombra fino a un mese fa le dà il vantaggio di potersi costruire un’immagine nuova.

 

KAMALA HARRIS MCDONALDS - ILLUSTRAZIONE WASHINGTON POST

Per farlo, però, ha dovuto cancellare le scelte della campagna 2020 che l’avevano avvicinata alla sinistra liberal: niente più divieto di estrazione di idrocarburi col fracking (che le farebbe forse perdere la Pennsylvania, essenziale per l’elezione), né Medicare for All (la ricetta di Bernie Sanders verso un sistema sanitario pubblico). E nemmeno depenalizzazione dell’immigrazione clandestina. I sussidi sociali e il controllo dei prezzi servono a non perdere il consenso della sinistra del partito democratico e a venire incontro alle istanze di un elettorato che ha mostrato di non credere granché ai successi della Bidenomics.

 

KAMALA HARRIS

Qui Kamala corre su un crinale molto sottile: condividere le azioni del governo Biden, del quale ha fatto parte, nelle aree non contestate (rilancio industriale, sostegni alle famiglie, investimenti in infrastrutture e tecnologia), prendendo, però, le distanze dal presidente sull’inflazione. […]

Articoli correlati

KAMALA? I'M LOVIN IT - LA HARRIS RIVELA IN UNO SPOT ELETTORALE DI AVER LAVORATO DA MCDONALD'S ...

 

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...