meloni salvini tajani

GIORGIA ORDINA, GLI ALTRI OBBEDISCONO - LA MANOVRA DI MELONI, IN MODALITA’ "IO SO’ IO E VOI NON SIETE UN CAZZO", DELUDE TAJANI E SALVINI – E A BRUXELLES SCATTA IL VERTICE NOTTURNO DEI LEADER – IL CAPITONE MASTICA AMARO SULLE PENSIONI ANTICIPATE, LA FLAT TAX SOPRA GLI 85MILA EURO CHE PER ORA RESTA UN MIRAGGIO E PER LE TASSE SUI BANCHIERI (È RIMASTO UNO SLOGAN) – TAJANI, CHE AVREBBE VOLUTO ABBASSARE L’IRPEF AL CETO MEDIO, PROVA A PLACARE I SUOI: “IL TESTO NON E’ CHIUSO”. MA LA MELONI HA GIÀ DATO L’ORDINE: NIENTE ASSALTI ALLA DILIGENZA, SOLO MODIFICHE MIRATE E A COSTI INVARIATI...

Finito dopo oltre un'ora il vertice tra Meloni, Tajani e Salvini

meloni salvini tajani

(ANSA) E' terminato dopo oltre un'ora il vertice tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini all'hotel Amigo a Bruxelles. All'incontro ha partecipato in seconda battuta anche il candidato italiano alla Commissione Raffaele Fitto. "Su di lui il Ppe è compatto.

 

Salvini non ha mai avuto dubbi. La Lega può votare Fitto e non votare la Commissione" nel suo complesso, ha spiegato Tajani parlando con i cronisti al termine del vertice di maggioranza. Il ministro degli Esteri ha poi sottolineato che nel corso dell'incontro "non si è parlato di contenuti", ribadendo che "con ci sono problemi" sulla manovra. Su eventuali modifiche al testo nel passaggio parlamentare Tajani ha aggiunto che dipenderà dall'eventuale arrivo "di nuove risorse dal concordato fiscale". Salvini, al termine della riunione, non ha invece rilasciato dichiarazioni.

 

 

LEGA E FI DELUSE DALLA MANOVRA

Lorenzo De Cicco per repubblica.it - Estratti

antonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse

 

Prima di prendere l’aereo con Giorgia Meloni verso Bruxelles - lei per il Consiglio europeo, lui per il vertice del Ppe - Antonio Tajani ha consegnato ai colonnelli di FI questo messaggio: «Tranquilli, la manovra non è chiusa». Ventiquattr’ore dopo il Consiglio dei ministri, nessuno in maggioranza ha voglia di recitare la parte del guastafeste. Dunque sulle agenzie di stampa è tutto un incensare le misure del governo. Ma dietro le quinte, lo schema approvato a Palazzo Chigi martedì notte lascia i due junior partner di FdI con l’amaro in bocca.

 

Tanto che nella notte Salvini, giunto nella capitale belga per una riunione dei Patrioti, si unisce per un vertice di maggioranza a Meloni e Tajani al bar dell’hotel Amigo, dove poco prima la premier aveva cenato con il segretario di FI e il commissario europeo in pectore Raffaele Fitto.

 

antonio tajani giorgia meloni alla camera foto lapresse.

La sensazione è che l’unico vero provvedimento bandiera passato al vaglio del Mef sia il bonus bebè, priorità di via della Scrofa. È soprattutto la Lega, che peraltro esprime il ministro dell’Economia, a mugugnare. Perché sulle pensioni anticipate non ci saranno avanzamenti veri; la flat tax sopra gli 85mila euro per ora resta un miraggio; e lo slogan «tassare i banchieri» di Matteo Salvini è rimasto appunto quello: uno slogan.

 

 

(...) Ai due vicepremier non resta che duellare sul contributo delle banche. «Qualcuno diceva che non avrebbero dato una lira», è la narrazione di Salvini. «Nessuna imposizione», rivendica Tajani, mentre il deputato azzurro che segue il dossier manovra, Alessandro Cattaneo, insiste sul fatto che «una tassa avrebbe mandato in fibrillazione i mercati».

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

 

Schermaglie a distanza. In attesa che il match si sposti alla Camera, dove Meloni ha già dato l’ordine: niente assalti alla diligenza, solo modifiche mirate e a costi invariati. Ma uno spiraglio c’è. Non a caso Tajani ieri parlava in modo un po’ ovattato di «migliorie» da apportare in Parlamento, magari pescando dalle risorse del concordato, i cui risultati in termini d’incasso sono attesi per fine mese. Ma da quella posta, se va bene, potranno arrivare 1-2 miliardi al massimo.

 

Dunque FI, che avrebbe voluto abbassare l’Irpef al ceto medio dal 35 al 33%, alzando lo scaglione da 50mila a 60mila euro, potrebbe strappare un taglio di un punto solo e a platea invariata. «Interventi sull’Irpef? Dico solo che sono fiducioso. 

 

(...)

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

Che il capitolo sia tutt’altro che chiuso, lo dimostra anche la discussione sui tagli ai ministeri chiesti da Giancarlo Giorgetti. Salvini, tramite il fidato viceministro Edoardo Rixi, ha già fatto capire che per il suo ministero non è aria, anche perché deve tenere conto dell’aumento dei costi delle materie prime. Anzi, gli uffici dei Trasporti avrebbero consegnato al Mef la richiesta di fondi in più. Come ha fatto l’Agricoltura: «Non avremo tagli, ma più risorse», fa sapere Francesco Lollobrigida. E anche Guido Crosetto è certo di non avere sforbiciate alla Difesa.

 

Su una cosa, invece, scommettono tutti: il fondo per gli emendamenti dei parlamentari non sarà azzerato, come veniva fatto circolare l’altro ieri notte. Deputati e senatori, anche a questo giro, avranno alla fine un po’ di cassa, per accontentare i collegi.

antonio tajani e giorgia meloni al senatoBORDELLA - POSTER BY MACONDO

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”