marc benioff time magazine

LA LOBBY DELLA CARTA – JEFF BEZOS, LA VEDOVA JOBS E MARC BENIOFF, CHE SI È PRESO IL “TIME”: PERCHÉ I MILIARDARI HI-TECH SI COMPRANO I GIORNALI DI CARTA? – I MANAGER DELLA SILICON VALLEY VOGLIONO ASSURGERE A LIVELLO DI CIVIL LEADER NEL NUOVO RUOLO DI SALVATORI DEI MEDIA – DOPO GLI SCANDALI SULLA PRIVACY NE HANNO BISOGNO COME IL PANE PER RECUPERARE CREDIBILITÀ

Riccardo Barlaam per “il Sole 24 Ore”

 

TIME COVER LINDBERGH

Quando «Time» fu fondato, nel 1923, da due giovani di belle speranze appena laureati a Yale, Briton Hadden e Henry Luce, costava 15 centesimi e vendeva 9mila copie. Nel Novecento, Time divenne il newsmagazine simbolo degli Usa, il più diffuso al mondo per lettori. Celebri le sue copertine. Riferimento per generazioni i reportage e gli approfondimenti.

 

Così come è appuntamento immancabile, nonostante la polvere degli ultimi tempi, il numero con cui a fine anno designa dal 1927 la "Person of the year", il protagonista di quei dodici mesi. Il primo fu Charles Lindbergh che volò sull' Oceano con un aereo di carta. L' ultimo: le donne del movimento #MeToo.

 

marc benioff

Ieri è stato annunciato che Time passa di mano al miliardario della Silicon Valley Marc Benioff, proprietario di Salesforce. Colosso californiano di software e cloud computing da 118,3 miliardi di dollari di capitalizzazione, prima società della California per numero di occupati. Benioff a titolo personale, assieme alla moglie Lynne, forte di un patrimonio personale di 6,5 miliardi di dollari, ha deciso di acquisire la rivista e il suo brand per "appena" 190 milioni di dollari in contanti.

 

JEFF BEZOS AMERICAN GOTHIC

Quando nel 2000 Time Warner si fuse con Aol sembrava dovesse conquistare internet. Invece, nel 2014 Time inc. è stata separata dalla casa madre Time Warner. È stata acquisita qualche tempo fa dal gruppo Meredith, editore di mensili di lifestyle di successo per 2,8 miliardi di dollari, con altre celebri testate mensili come Sports Illustrated, Fortune, Money.

 

Benioff si avvicina a Time con «rispetto». Ha già detto che non entrerà nelle decisioni giornalistiche e nel day-by-day dell' attività editoriale. La carta stampata è uno strumento di lobby insostituibile, e permette ai manager della Silicon Valley di assurgere a livello di civil leader con una visibilità di portata nazionale nel nuovo ruolo di salvatori dei media.

marc benioff 1

 

Il patron di Salesforce non è il primo miliardario hi-tech a puntare sulla carta stampata. Nel 2013 Jeff Bezos, patron di Amazon, staccò un assegno di 250 milioni per il Washington Post: la famiglia Graham dopo ottant' anni aveva deciso di vendere il gioiello di famiglia appesantito dal calo delle vendite e da 53 milioni di perdite.

 

Lo scorso anno Laurene Powell Jobs, la vedova di Steve Jobs, ha acquisito la maggioranza di The Atlantic, mensile di carta apprezzato dall' élite americana. A inizio 2018, il magnate delle biotech Patrick Soon-Shiong ha acquistato per 500 milioni di dollari più i debiti, la maggioranza del Los Angeles Times.

 

LAURENE POWELL STEVE JOBS

Quello di Benioff è l' ennesimo caso di un imprenditore hi-tech che si butta nella vecchia carta stampata. Ci mette dei soldi. E prova - il tentativo di solito riesce - a rilanciarla. Bezos ha investito 50 milioni di dollari per rimodernare il Post. Ha assunto un' ottantina di figure tecniche, tra web analyst, big data analyst, video editor e programmatori che lavorano a fianco dei giornalisti.

 

TIME COPERTINA SU TRUMP 'IN DEEP'

Ha moltiplicato la diffusione sulle piattaforme più varie e introdotto 62 differenti newsletter per distribuire i tanti contenuti ai vari pubblici, a fianco di un' attività social imponente. Ebbene dopo poco più di un anno della cura Bezos gli abbonamenti del Washington Post sono raddoppiati.

 

Insomma, quello che sembrava ai più lo "sfizio" di un miliardario si è rivelato un affare. Nell' era di Trump, che vede i giornali mainstream come il fumo negli occhi, si è risvegliato nei cittadini americani l' interesse verso i media tradizionali. Dopo il Post, hanno ripreso ad aumentare gli abbonamenti anche del New York Times e del Wall Street Journal.

TIME TRUMP BAMBINA MIGRANTE

 

Con i nuovi media cambia il modo di fruire l' informazione ma non il valore di quella di qualità, che rimane un asset formidabile. Tanto più ora, con i big tech come Facebook e Google che ripensano le loro policy sulla privacy, prendono le distanze dalle fake news e si dicono disposti ad acquistare contenuti di qualità: ne hanno bisogno come il pane per recuperare la credibilità perduta dopo lo scandalo Cambridge Analytica.

IL PREVIDENTE ''TIME'' AVEVA FATTO DUE COPERTINE SUL FALLIMENTO ELETTORALE DI TRUMP, FINO ALLA SETTIMANA PRIMA DEL VOTOtrump usci su time nel 2016

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