monica vitti masolino d amico

"MONICA IN PRIVATO NON SOMIGLIAVA A QUELL'ICONA DEL CINEMA, IL SUO TEMPERAMENTO ERA DIVERSO, FRAGILE" - MASOLINO D'AMICO RACCONTA LA VITTI: "ERA TIMIDA E VULNERABILE, UN PO' PREDA DELLE PAURE, SEMPRE COL TIMORE DI IMPEGNARSI, DISPOSTA SOLO AD APPOGGIARSI A UOMINI PIGMALIONI. NEI PRIMI ANNI '70 MI TELEFONÒ PER COINVOLGERMI IN UNA TRASFERTA PER ANDARE A TROVARE IL SANTONE DEI BEATLES, MAHARISHI MAHESH YOGI. QUESTO DISSE: 'CHE VOLETE DA ME?'…"

Rodolfo di Giammarco per “la Repubblica

 

masolino d amico

Quali erano gli ambienti culturali più frequentati, e gli usi e costumi amichevoli più condivisi da Monica Vitti? Ne parliamo con Masolino d’Amico, un critico che la conosceva, a contatto con le sue abitudini.

 

«Pur mettendo sempre più piede a teatro, Monica rimaneva timida e vulnerabile, e la mia amica Bice Valori scoprì che in un diario aveva giudicato Bice stessa, Bonucci e Tedeschi "colleghi cattivi ma diabolicamente spiritosi". Poi Antonioni s'innamorò di lei, e mise in luce la sua faccia in quattro film sull'incomunicabilità, facendone una creatura di successo per l'élite.

 

masolino d amico foto di bacco (2)

Ma Monica in privato non somigliava a quell'icona, il suo temperamento era diverso, fragile. Voleva restare libera d'essere se stessa, un po' preda delle paure, sempre col timore di impegnarsi, disposta solo ad appoggiarsi a uomini pigmalioni come appunto Michelangelo, poi Di Palma e infine Roberto Russo».

 

MONICA VITTI ANTONIONI

Provvista ovunque e sempre di una doppia personalità, in arte e nella vita quotidiana. «Esattamente. Sul lavoro era maniacale, rompiscatole, preoccupata dalla carriera, capace di bruciare le foto sgradite, forzata a un'aura intellettuale, ma nell'esistenza di tutti i giorni non si dava mai arie, aveva l'umore di una liceale, le piaceva scappare a cinema, teatri e mostre, rannicchiarsi nei sedili di piccole macchine, si mescolava nella folla o con pochi intimi, campava in una casa normalissima. E però era curiosa, voleva conoscere, leggere libri giusti, imparare dalle persone».

 

MONICA VITTI

Monica Vitti organizzava anche raid a sorpresa. «Nei primi anni '70 mi telefonò per coinvolgermi in una trasferta verso il frusinate, per andare a trovare il santone dei Beatles, Maharishi Mahesh Yogi, che conduceva seminari di meditazione in campagna. Guidava Sergio Amidei, c'era Di Palma. Fummo ammessi, il guru era a gambe accoccolate. 'Che volete da me?' Imbarazzo.

 

masolino d amico foto di bacco (1)

Andammo via, a caccia di trote. Passavamo i capodanni in una tenuta di Franco Cristaldi vicino Volterra. C'erano Age e Scarpelli, Risi, Rosi e signora, passavano Tognazzi e Gassman. Monica di divertiva molto, era spiritosissima, e Monicelli, che la prendeva in giro stupendamente, scherzava con Antonioni dicendogli che con "Blow Up" era stato in anticipo di dieci anni e tra un po' sarebbe stato in ritardo.

 

MONICA VITTI

Poi non ci si vide più la domenica. Finì la storia tra Cristaldi, stressato da "Amarcord" di Fellini, e la Cardinale sedotta da Squitieri». In mezzo a tanti film, il ritorno di Monica al teatro costò a d'Amico anche una notte in bianco. «Nel 1964 arrivò a Zeffirelli il copione di "Dopo la caduta" di Miller, e lui, dovendolo far leggere a Monica prima d'una sua partenza l'indomani, mi chiese di tradurglielo entro l'alba. Lo feci. Lei lesse e accettò».

 

monica vitti e alberto sordimonica vitti e alain delonmonica vitti e mariangela melato 2monica vittimarcello mastroianni monica vitti giancarlo gianninimonica vitti 1monica vitti 11monica vitti 8monica vitti 12monica vitti 2monica vitti 3monica vitti nel film flirtmonica vitti 13monica vitti 4monica vitti 7monica vitti deserto rosso monica vitti 5monica vitti e mariangela melato 1MONICA VITTI

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