a ciambra di jonas carpignano

DALLA CALABRIA A HOLLYWOOD (FORSE): ‘A CIAMBRA’ DI JONAS CARPIGNANO È IL CANDIDATO ITALIANO ALLA CINQUINA DEGLI OSCAR - MARCO GIUSTI DIXIT: ‘UNA BELLA SORPRESA A CANNES, ULTRANEOREALISTA, IN UNO STRETTISSIMO CALABRESE-ZINGARESCO, E INTERPRETATO DA VERI ZINGARI E AFRICANI. QUALCHE FELLINATA DI TROPPO, MA HA IL PADRINATO DI MARTIN SCORSESE’ - USCITO AL CINEMA IL 31 AGOSTO, ALMENO SARÀ UNA BUONA PROMOZIONE

 

 

1. OSCAR: È A CIAMBRA IL CANDIDATO ITALIANO

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 (ANSA) - A Ciambra di Jonas Ash Carpignano è il film candidato per l'Italia alla selezione del Premio Oscar per il miglior film in lingua non inglese. Lo ha deciso oggi la commissione di selezione istituita presso l'Anica. L'annuncio delle nominations è previsto per il 23 gennaio 2018, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles domenica 4 marzo 2018.

 

La designazione di A Ciambra è stata decisa dalla Commissione di Selezione per il film italiano da candidare all'Oscar istituita dall'Anica lo scorso 4 agosto, su invito dell'"Academy of Motion Picture Arts and Sciences", riunita davanti a un notaio e composta da Nicola Borrelli, Cristina Comencini, Carlo Cresto-Dina, Felice Laudadio, Federica Lucisano, Nicola Maccanico, Malcom Pagani, Francesco Piccolo.

 

 

2. MARCO GIUSTI DIXIT: ‘BUONE NOTIZIE PER IL CINEMA ITALIANO’

Marco Giusti per Dagospia del 19 maggio 2017 - http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/cannes-giusti-buone-notizie-cinema-italiano-ciambra-148172.htm

 

a ciambra   di jonas carpignanoa ciambra di jonas carpignano

Cannes terzo giorno. Buone notizie per il cinema italiano. Almeno per una volta... Il primo dei film italiani alla Quinzaine des Realisateurs, A Ciambra, scritto e diretto da Jonas Caprpignano, gia' autore di cortometraggi e di Mediteranno, con parte dello stesso cast, protetto dalla produzione esecutiva di Martin Scorsese, non solo e' stato accolto benissimo in sala, ma e' anche un ottimo film.

 

Ultraneorealista, certo, perche' quello sappiamo fare, perfino parlato in uno strettissimo calabrese-zingaresco, "capiscisti?", e interpretato non da attori, ma da veri zingari, africani del posto. Almeno ci spostiamo da Roma Nord, o Roma Sud o Roma Est. Siamo in una sorta di cittadella zingara calabrotta, chiamata A Ciambra, praticamente a Gioia Tauro.

 

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Pio, interpretato da Pio Amato, e' un ragazzino (quanti ragazzini in questo festival, ma perché'?) di una grande famiglia zingara trapiantata in Calabria e legata alla malavita locale. Campano con furti e riciclaggi di macchine rubate e, a turno, tutti i maschi finiscono presto in galera. A Palmi.

 

Dove almeno, dicono, sono piu' rispettati dai "gaggi", gli italiani, ma non certo dagli africani. Rimasto il maschio piu' vecchio della famiglia, Pio si sente in dovere di portare soldi a casa, alla mamma Iolanda, e inizia una serie di attivita' criminali con l'aiuto di un africano del Burkina Faso, Ayila, interpretato da Koudous Sehion, attore anche di altri film di Carpignano, e l'unico un po' professionista.

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Assistiamo alla rapida crescita di Pio, analfabeta, ma gia' pronto a muoversi benissimo tra Gioia e Rosarno per i suoi furtarelli. Entra anche in contatto stretto con la comunita' africana del posto, mal vista sia dagli zingari e dai locali. Quando i maschi della famiglia, che sono poi la vera famiglia di Pio, tornano, le cose si complicano. E Pio dovra' scegliere tra famiglia e amicizia.

 

Gli pesera' anche quello che gli ha detto il vecchio nonno sulla liberta' che avevano gli zingari ai suoi tempi. "Eravamo noi contro il mondo". Qualche fellinata e qualche decina di minuti di troppo, ma A Ciambra e' davvero una bella sorpresa e dimostra che il cinema italiano migliore e' quello che si fa uscendo fuori dai soliti schemi narrativi e dai soliti sistemi produttivi, e preparando perfettamente questa messa in scena realista che non fai certo improvvisando. Certo, il padrinato di Scorsese e' una bella garanzia.

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