achille lauro boss doms

CHI È DAVVERO ACHILLE LAURO: UN RAGAZZO DI STRADA O UN FIGLIO DI BUONA FAMIGLIA? ETERO O FLUIDO? DAVVERO SPACCIAVA, RUBAVA I MOTORINI, RAPINÒ UN SUPERMERCATO, È STATO IN GALERA? ''SU DI ME CIRCOLA UNA LEGGENDA NERA, MA SANREMO È IL FRUTTO DI QUINDICI ANNI DI IMPEGNO. SE AVESSI BUTTATO IL TEMPO IN DROGA E SCIOCCHEZZE NON SAREI QUI. DA ADOLESCENTE ASCOLTAVO 'RAGAZZA DI PERIFERIA' DI ANNA TATANGELO. I DUE MOMENTI PIÙ BELLI DEL FESTIVAL? I PINGUINI E MORGAN CHE…''

 

achille lauro

Aldo Cazzullo per il ''Corriere della Sera''

 

Achille Lauro, chi è lei davvero? Porta il nome di un leader monarchico, a Sanremo è diventato san Francesco, David Bowie, la marchesa Casati Stampa, la regina Elisabetta I...

«Il palco del festival è talmente importante che mi pareva giusto usarlo. Volevo portare una canzone che fosse anche un’opera teatrale, un live in quattro minuti. Non volevo solo farla ascoltare, ma farla vedere. Uno pensa: questo è pazzo. In realtà, ogni canzone ha un colore. Si tratta di vestirla».

Il titolo, «Me ne frego», fu uno slogan fascista.

«Ma la canzone non c’entra con la politica. Non significa “non mi interessa”, significa facciamolo, viviamolo. È il racconto di una relazione d’amore, e dell’evoluzione di un personaggio. San Francesco ha rinunciato alla ricchezza per vivere una vita povera e libera...».

 

San Francesco non vestiva Gucci.

achille lauro sanremo

«È una scena di svestizione. Ci siamo ispirati all’affresco di Giotto in cui il santo si libera del mantello. È vero che i vestiti sono Gucci, opera di Alessandro Michele: un personaggio settecentesco; non un business man, un genio, cresciuto come me nella periferia di Roma, a Val Melaina. Ma il progetto è mio e del gruppo che lavora con me. La marchesa Casati Stampa ha ispirato poeti come d’Annunzio, è stata una mecenate che ha rinunciato alla vita privata per diventare un’opera d’arte vivente. Anch’io volevo usare il corpo come una tavolozza, darlo all’arte, diventare un quadro sul palco di Sanremo».

E Bowie?

«Ziggy Stardust, la figura che ho interpretato, era uno dei suoi alter ego. Esprime il rifiuto degli stereotipi sessuali».

 

achille lauro

Un altro momento-cult è stato il suo bacio con Boss Doms. Lei è etero, gay, fluido?

«Questo lo lascio al caso».

Nella serata finale è stato Elisabetta I.

«Una grande regina, che morì per il popolo, per un’idea. Volevo diventare una donna sul palco, estremizzando, esagerando con gli indumenti femminili, come faceva Elizabeth per confrontarsi con gli uomini: la gonna era così larga che è stato difficile togliersela a tempo. Ovviamente erano ibridi, personaggi da reinventare; non è Tale e quale show».

 

I Pinguini tattici nucleari hanno chiuso la loro cover con «Rolls Royce», la sua canzone dell’anno scorso.

achille lauro boss doms

«È stato il secondo momento più figo del festival».

E il primo?

«Morgan che improvvisa il testo: “La tua brutta figura di ieri sera...”».

Nel 2019 lei è sopravvissuto a un duetto sanremese con Morgan. Come ha fatto?

«Non è stato facile: non avevamo provato, ci siamo scambiati gli interventi, ognuno ha cantato un pezzo dell’altro, la canzone si è composta come una jam-session... Morgan è un grande artista, ha grande cultura musicale».

 

Di lei è stato scritto tutto e il suo contrario: che è nato a Verona e che è nato a Roma, che ha avuto un’infanzia difficile e che viene da una famiglia altoborghese. Qual è la verità?

«Non mi è mai mancato nulla. Mio padre si chiama Nicola De Marinis, è stato professore universitario e avvocato, ha scritto quattro libri, per meriti insigni è diventato consigliere della Corte di Cassazione. Nonno Federico era prefetto di Perugia, l’altro nonno ha combattuto nella seconda guerra mondiale: si chiamava Archimede Lauro Zambon. Sono nato a Verona perché lì abitava la famiglia di mia mamma, Cristina, originaria di Rovigo, ma sono cresciuto a Roma».

achille lauro gucci

Sua mamma cosa faceva?

«Ha dedicato la vita agli altri. Casa nostra era sempre piena di ragazzi presi in affido. Sono sempre stato abituato a condividere».

 

Qual è il suo primo ricordo?

«La musica. Papà che in macchina canta Una carezza in un pugno: “A mezzanotte sai che io ti penserò, ovunque tu sarai sei mia...”. Mia cugina Giulia, lei 15 anni io cinque, che ascolta Back for good dei Take That. E Anna Oxa con i pantaloni bassi e i capelli piastrati che a Sanremo canta Senza pietà. Per il festival la famiglia si riuniva davanti alla tv, come a Natale».

Poi la famiglia si divise.

«Ci fu una crisi. Però mamma per noi c’è sempre stata. Con mio fratello Federico, che ha cinque anni più di me, andai a vivere in una comune, a Val Melaina, Montesacro. Il collettivo si chiamava Quarto Blocco, c’erano altri venti ragazzi: chi scriveva, chi dipingeva, chi incideva musica a torso nudo... Così ho iniziato a scrivere, disegnare, incidere. Ora anche a dipingere».

 

achille lauro con il copricapo di gucci

È stato scritto che lei spacciava, rubava i motorini, avrebbe pure rapinato un supermercato.

«Cos’è, un’indagine?».

È un’intervista.

«Su di me circola una leggenda nera, inventata da gente che ha interpretato alla lettera il mio primo libro, Sono io Amleto, che in realtà è una biografia romanzata. Ne sto scrivendo un altro, La storia di una notte, in cui sono innamorato di un ricordo. Non si è mai innamorati di quel che si ha; si è sempre innamorati di quel che non si ha più».

 

Com’è andata davvero?

achille lauro

«Nelle periferie la droga esiste. Far finta che non esista è più sbagliato che parlarne. È una piaga sociale che non va nascosta: ne va dato un giudizio negativo. Non posso dire che queste cose non le ho mai viste; al contrario, le conosco, e cerco di aiutare le persone a non distruggere la loro vita. Vengono a intervistarmi e poi scrivono “Lauro spaccia”, al presente, “Lauro ruba”, al presente. Sono cresciuto in un ambiente difficile, in mezzo a persone problematiche. Ma Sanremo è il frutto di quindici anni di impegno. Se avessi buttato il tempo in queste sciocchezze non sarei qui. Canto per dire ai ragazzi di non sprecare il loro tempo: prima capisci quello che vuoi fare, prima arrivi al successo. E il successo non è la fama; è la riuscita del proprio percorso».

 

Com’è il suo percorso?

achille lauro

«Ho visto per tutta la vita i miei farsi il culo e non riuscire, mio padre spaccarsi la schiena senza avere quello che gli spettava, mia madre fare lavoretti saltuari umilianti. Da questo è nata la mia ambizione. Ho suonato davanti a tre persone. Ho pagato di tasca mia la sala del primo concerto, 300 euro per lo Zoobar di Roma. Per anni non ho dormito, per creare tutto questo. Proprio quando ero stanco, a un certo punto tutto si è messo a posto, sia la mia vita sia quella dei miei».

 

È vero che ha ricomprato i gioielli di famiglia?

«Sì. I gioielli di nonna Flavia. Li ho riscattati dal monte dei pegni».

È stato anche in galera?

«No. Pure questa voce fa parte della leggenda. Ho avuto abbastanza amici incasinati da capire quello che non volevo diventare. Amici reduci da dipendenza o da sbagli adolescenziali, che entravano e uscivano per cose fatte da ragazzini. Il carcere non è il posto giusto per recuperare i ragazzi. Per loro facciamo molto di più io e quelli come me».

achille lauro sanremo

 

«Rolls Royce» è stata interpretata come la celebrazione della droga, e dei morti per droga.

«Nulla di più falso. Il titolo evoca una frase di Marilyn Monroe: preferisco piangere sui sedili di una Rolls Royce che nel vagone di una metropolitana. La Rolls è un simbolo, un’icona».

 

Chi c’era nella sua comune?

«Graffitari, street-artist. Frequentavo Jacopo Pividori, che fa tele stupende, e Gemello, il rapper, che si chiama in realtà Andrea Ambrogio. È stato un vantaggio stare in mezzo a ragazzi più grandi. Non avevamo il cellulare; ci chiamavamo al citofono. Non pensavamo alla foto da postare, ma al gesto, al messaggio. Oggi non penso mai “guarda che bella scarpa che ho”, ma a quel che sto comunicando».

achille lauro

Così lei ai concerti chiede di spegnere il telefonino.

«Nelle mie canzoni ci sono la solitudine, il vuoto, l’abbandono che ho conosciuto. C’è un grido d’aiuto. C’è il burrone, l’autoanalisi, l’introspezione. Siamo cresciuti insieme, anzi ci siamo cresciuti l’uno con l’altro, per strada, mettendo tutto in comune, idee, aspirazioni. Per questo ho intitolato un disco Ragazzi madre».

 

achille lauro boss doms 2

Lei ha figli?

«Li ho schivati».

È stato a scuola?

«Sono stato in tutte le scuole. Almeno dieci. Mi cacciavano, me ne andavo, non ci andavo. Nella stessa classe trovavi i ragazzi di periferia e quelli di corso Trieste, chi non aveva nulla e chi aveva in casa il pianoforte a coda; e questa contaminazione è positiva. A Montesacro è nato Claudio Baglioni, qui Rino Gaetano è cresciuto e si è schiantato in macchina. Andare nel centro di Roma era come andare in vacanza».

Quanti tatuaggi ha?

boss doms achille lauro

«Innumerevoli».

 

Qualcuno ha un’importanza particolare?

«Quelli fatti e condivisi con altre persone. Li ho fatti tutti da pischello, sulle brandine. È tanto tempo che non mi tatuo».

Perché si chiama Achille Lauro?

«Era il mio soprannome. In realtà mi chiamo Lauro, un antico nome veneto, che suona un po’ ostico».

È vero che i suoi dischi nascono da grandi riunioni in un luogo segreto, tipo quelle dei Rolling Stones?

«Sì. Loro si ritrovavano in una villa nel Sud della Francia, noi in un villaggio perduto in una riserva naturale. Ci sono molte case, c’è un viavai di centinaia di persone, da Coez ad Anna Tatangelo...».

 

La Tatangelo?

«Ci stimiamo; da adolescente ascoltavo Ragazza di periferia, da grande l’ho rimixata con lei. Trascorro lì due mesi, e non vorrei mai andarmene. Il mio gruppo ristretto di lavoro è di quindici persone: ognuno porta il suo tassello, dal suono al trucco. Cerchiamo di creare qualcosa di nuovo, libero dall’influenza delle mode. Qualcosa che resti».

achille lauro boss doms 1

Al tempo della rete che cancella il passato, lei ne ha l’ossessione. Cita nella stessa strofa Elvis, politicamente un reazionario, e Hendrix, un rivoluzionario. Un suo disco si intitola «1969». Perché?

«In quel disco c’erano batterie elettroniche, c’era l’estetica degli anni 70. Ma se ripenso alla musica degli anni 90, alla dance che ascoltavo da piccolo, rivivo emozioni tanto forti che mi lasciano un velo di malinconia. Il tempo è ciclico: tutto si ripete. Mi ispirano Jim Morrison, che ha cambiato una generazione; Pasolini, che ha raccontato storie vere, come in piccolo cerco di fare io; ma anche Madonna, Mia Martini, Renato Zero. Renato sì è stato coraggioso, a giocare con i generi e le identità, 40 anni fa».

 

 

Che cos’è il coraggio per lei?

«C’è il coraggio dell’eroe, o del chirurgo. E c’è il coraggio di essere chi vuoi essere, di fare quel che vuoi fare. Di fregartene di quel che il mondo pensa di te».

achille lauro tw 1

Vasco sui social posta le sue immagini, bacio compreso. L’ha incontrato?

«Di sfuggita. Mi è sembrato una persona dolcissima. Il vero genio è sempre umile, insicuro. Si chiede: la mia opera sarà un successo? Il quadro non è mai finito».

Segue la politica?

«Poco».

Vota?

«Poco».

 

Di Salvini cosa pensa?

boss doms

«Sono stato attaccato per aver difeso i migranti. Ma l’uomo è fatto per aiutare gli altri; prima o poi tutti avremo bisogno di aiuto».

Com’è la Roma di oggi?

«Resta bellissima, ma solo per i privilegiati. In periferia non c’è molta criminalità; c’è molto disagio. La gente è nelle mani del Signore. Si percepisce un senso di abbandono, di decadenza che per me è arte. A Roma nascono le cose, a Milano partono. Ora vivo a Milano, che è il luogo dell’innovazione, delle persone che credono e investono nelle idee. Qui spunta l’albero. Ma il seme nasce dalla decadenza di Roma».

 

Se qualcuno le chiede un selfie, lo fa?

«Certo. Io mi do tutto, sempre. Ma preferisco una stretta di mano e due chiacchiere. O il ragazzetto che ti porta il suo disco, come a dire: esisto anch’io, ci sono. Le foto sono nate per immortalare cose belle; ora sono diventate un esame. Per questo suggerisco la posa inespressiva...».

Un altro suo disco si intitola «Dio c’è». Crede in Dio?

achille lauro 16

«Totalmente. Non mi appoggio alla religione standard, ma credo in qualcosa di superiore. Come potrei, proprio io, non credere? Dopo essere passato da situazioni assurde? Sarebbe un’offesa a tutto quello che ho».

Come immagina l’aldilà?

«Non ne ho idea. Ma penso che nulla sia in balìa del caso».

achille lauro twachille lauro boss doms twachille lauro 9achille lauro rolling stone 2achille lauro david bowieachille lauroachille lauro 18boss doms 1achille lauro 19achille lauro 5achille lauro cecilia rodriguez 1achille lauro 11achille lauro woodstockachille lauro 4achille lauro cecilia rodriguezachille lauro boss doms schiaffoachille lauro 2 (2)achille lauro 3achille lauro 2achille lauro 1achille lauro (2)achille lauro boss domsachille lauro 6Achille Lauroachille lauro per il superbowl achille lauro MATTEO SALVINI COME ACHILLE LAUROachille lauro 9achille lauro annalisa 1Achille Lauroachille lauro 3achille lauroachille lauro achille lauro 2achille lauro 1lercio su diletta leotta e achille lauroachille lauro 5achille lauro 1achille lauro 6achille lauroachille lauro 7achille lauro 8achille lauro 3 (2)achille lauro rolling stone 1achille lauro bacioachille lauro 1 (2)achille lauro igachille lauro 7achille lauroachille lauro 1969achille lauro 8ACHILLE LAURO CANTA LUIGI TENCOfiorello raffaella carra achille lauromorgan achille lauro 9achille lauro boss domsachille lauro boss domsachille lauro experience il servizio fotografico per rolling stone ph fabio leidi 6achille lauroachille lauroachille lauro experience il servizio fotografico per rolling stone ph fabio leidi 4ACHILLE LAURO coverACHILLE LAUROACHILLE LAUROachille lauro boss domsachille lauro experience il servizio fotografico per rolling stone ph fabio leidi 7achille lauro boss domsachille lauro 1990

 

Ultimi Dagoreport

donna sarda sardegna elly schlein

DAGOREPORT – ALLA DIREZIONE DEL PD, I RIFORMISTI DEM SONO SOBBALZATI SULLA SEDIA ALLE PAROLE DI ELLY SCHLEIN SULLA GUERRA UCRAINA: “NON SIAMO PER IL FINTO PACIFISMO DI TRUMP MA NEMMENO SIAMO CON L’EUROPA CHE VUOLE CONTINUARE LA GUERRA” - IL CLOU: QUANDO ELLY HA ATTACCATO LE INIZIATIVE SINGOLE DI MACRON E DI STARMER PER LA PACE, HA DETTO, TESTUALE: "ALL'EUROPA SERVE UN SALTO QUANTICO" (MA CHE CAZZO STAI A DI'?) - PICIERNO, PIERO DE LUCA, FASSINO NON CREDEVANO ALLE PROPRIE ORECCHIE: “QUINDI LA PACE SONO LE CONDIZIONI DETTATE DA PUTIN? LA SMETTI DI GIOCARE A NASCONDINO?” – ALTRO SCAZZO SUL REFERENDUM DELLA CGIL SUL JOBS ACT E SULL’ESERCITO COMUNE UE - (TRANQUILLIZZATE LA DUCETTA: CON QUESTA SINISTRA ALTRI 20 ANNI A PALAZZO CHIGI SONO SICURI…)

marina pier silvio berlusconi forza italia tajani barelli gasparri martusciello bertolaso

DAGOREPORT - PESSIME NOTIZIE PER LA “BANDA BASSOTTI” DI FORZA ITALIA (TAJANI-BARELLI-GASPARRI-MARTUSCIELLO) - OLTRE AL VILE DENARO (I FIGLI DI BERLUSCONI HANNO EREDITATO ANCHE LE FIDEIUSSIONI PER CIRCA 100 MILIONI DI EURO), C’È UN’ALTRA QUESTIONE FONDAMENTALE: LA FAMIGLIA DI ARCORE POSSIEDE IL SIMBOLO DEL PARTITO. UN SIMBOLO NEL QUALE CAMPEGGIA, A CARATTERI CUBITALI, LA SCRITTA “BERLUSCONI” - A DUE ANNI DALLA SCOMPARSA, IN CHE MISURA IL FANTASMA DEL CAV PESA SULLE PREFERENZE ELETTORALI? FONTI AUTOREVOLI HANNO SPIFFERATO A DAGOSPIA CHE LA PAROLA “BERLUSCONI” VALE IL 3,5% DEI VOTI. MICA BRUSCOLINI: SE SI TOGLIE AL 9,2% DI FORZA ITALIA (SONDAGGIO SWG) LA QUOTA “BERLUSCONI” (3,5%), COSA RESTA? UN PARTITO CHE POTREBBE FAR CONCORRENZA A VERDI & SINISTRA AL 6,5%

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

L'OSTACOLO PIU' DURO PER GIORGIA DEI DUE MONDI E' ARRIVATO: DEVE DECIDERE SE ESSERE LA RAGAZZA PON-PON DI TRUMP O STARE AL FIANCO DELL'UNIONE EUROPEA CONTRO LE TRUMPATE - DI FRONTE AI DAZI DEL 25%, APPENA ANNUNCIATI DAL TRUMPONE, BATTERÀ FINALMENTE UN COLPO? AVRÀ MAI LA LEADERSHIP DI UN MACRON, CHE SI È DIVINCOLATO DALLA STRETTA DI MANO DI TRUMP RIBATTENDO ALLE SUE CONTINUE MENZOGNE – IN ASSENZA DI UNA DECENTE OPPOSIZIONE, L'UNICO RISCHIO CHE CORRE IL GOVERNO MELONI E' DI IMPLODERE SULLA POLITICA ESTERA, TRA FRATELLINI D’ITALIA SEMPRE PIU' MALMOSTOSI VERSO L'EUROPA E  SALVINI IN ANSIA DA PRESTAZIONE TRUMPIANA (OGGI HA INCONTRATO PAOLO ZAMPOLLI, "COMMISSARIO" DEL TYCOON GIUNTO IN ITALIA PER ASSICURARSI DELLA FEDELTA' DI GIORGIA AL VERBO "MAGA") – I "PIZZINI" DELLA SANTADECHE' E L'INSOFFERENZA VERSO LA RUSSA - L’INCAZZATURA PER L’INTERVISTA DI MARINA BERLUSCONI E L’ATTACCO DI JOHN BOLTON: “DOPO IL SALUTO NAZISTA DI BANNON, MELONI NON AVREBBE DOVUTO PARTECIPARE ALLA CPAC”

donald trump volodymyr zelensky

DAGOREPORT – A CHE PUNTO È L’ACCORDO SULLE RICCHE RISORSE MINERARIE UCRAINE TRA TRUMP E ZELENSKY? IN ALTO MARE - LA CASA BIANCA CONTINUA A FORZARE LA MANO: “SE ZELENSKY DICE CHE L'ACCORDO NON È CHIUSO, ALLORA LA SUA VISITA DI VENERDI'  A WASHINGTON È "INUTILE" - IL LEADER UCRAINO INSISTE SULLE “GARANZIE DI SICUREZZA”, VALE A DIRE: LA PRESENZA DI TRUPPE  USA AI CONFINI CON LA RUSSIA (NON BASTANO LE FORZE EUROPEE O NATO) – E SULLE ''TERRE RARE", IL TRUMPONE DOVREBBE ACCONTENTARSI DI UN FONDO GESTITO AL 50% TRA USA E UCRAINA – LA MOTOSEGA DI MUSK TAGLIA I CONSENSI: IL 70% DEGLI AMERICANI NON APPROVA L’OPERATO DI MR. TESLA, CHE NESSUNO HA VOTATO MA FA CIO' CHE VUOLE - CHE ACCORDO (D'AFFARI) HA FATTO CON TRUMP? PERCHÉ NESSUNO DENUNCIA L’ENORME CONFLITTO DI INTERESSI DI MUSK? A CAPO DEL ''DOGE'', FIRMA CONTRATTI MILIARDARI CON IL PENTAGONO...

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…