una lucertola dalla pelle di donna 2020quarantenagiusti1106

IL DIVANO DEI GIUSTI - “VIA COL VENTO” È SEMPRE STATO RAZZISTA, UN PUBBLICO ACCORTO LO SA. UN PUBBLICO BOCCALONE NO. CON LO STESSO METRO DOVREMMO BRUCIARE TUTTE LE COMMEDIE SEXY, I FILM DI TOMAS MILIAN, I FILM DI FELLINI. IL 60-70% DEL CINEMA CHE CI PIACE – STASERA, AD ESEMPIO, PASSA SU CINE 34 ALLE 2 UN FILM SCORRETTISSIMO COME “UNA LUCERTOLA DALLA PELLE DI DONNA” DI LUCIO FULCI CON FLORINDA BOLKAN, CATTIVO, SADICO, MOLTO SPINTO E APERTAMENTE LESBO… - VIDEO

 

 

 

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

via col vento

Che vediamo oggi? “Mizz Rozella…”. Ricordate quando critici e pubblico appassionato si incazzarono per il ridoppiaggio non parodistico di Hattie McDaniels e delle altre schiave nere di “Via col vento” di Victor Fleming? A forza venne recuperato il vecchio doppiaggio. Pensa cosa direbbero oggi di fronte all’idea di togliere di mezzo proprio l’intero film dalle piattaforme in quanto razzista. Che è, magari, una furbata proprio per farcelo rivedere.

 

Razzista “Via col vento”, fatemelo dire, lo è sempre stato. Con tanto di riferimenti al KKK. Un pubblico accorto lo sa. Un pubblico boccalone no. Lo bruciamo, allora? E’ parte della storia del cinema e va visto con un’ottica storica, ben sapendo che è razzista. Diciamo che il problema è nella produzione, che metteva e seguita a mettere soldi solo in film di bianchi per bianchi, di maschi per maschi.

 

monica guerritore e gabriele lavia sensi

E il pubblico di oggi, la cultura di chi lo guarda, non il film in se stesso. Con lo stesso metro dovremmo bruciare tutte le commedie sexy di Cine 34 (noooo!), i film di Tomas Milian, i thriller con le donne fatte a pezze, i film di Antonioni con i dialoghi impossibili delle donne, i film di Fellini con gli harem di Marcello, Biancaneve col Principe che la bacia mentre dorme.

 

Qualcosa come il 60-70 per cento di tutto il cinema che ci piace… Cosa ci resterebbe? Pupi Avati, Montalbano, Lilli Gruber e i suoi boys Scanzi-Severgnini-Padellaro, le fiction di Valsecchi che piacciono a Aldo Grasso e poco più. Pensa che allegria. Il cinema è da sempre politicamente scorretto, basta saperlo. E più lo è, più ci piace.

una lucertola dalla pelle di donna 4

 

Stasera, ad esempio, passa su Cine 34 alle 2 un film scorrettissimo come “Una lucertola dalla pelle di donna” di Lucio Fulci con Florinda Bolkan, seguito sulla stessa rete da un capolavoro della coppia maledetta Lavia-Guerritore, “Sensi”.

 

Il loro fascino è proprio nell’eccesso. La Lucertola è un thriller fulciano duro, cattivo, sadico, molto spinto al tempo e apertamente lesbo, siamo nel 1970…, dove la Bolkan sogna di farsi la vicina Anita Strindberg, che seguita a fare orge su orge e a non invitarla. Ovviamente ci rimane secca e la polizia indaga. Bel cast, Stanley Baker, Jean Sorel, Leo Genn e Silvia Monti, poi signora De Benedetti, nel ruolo della figlia di Jean Sorel. Effetti speciali di Carlo Rambaldi.

monica guerritore sensi 1

 

“Sensi”, alle 22, 55, è invece un miscuglione pre-pulp di “Nove settimane e mezzo” e “L’onore dei Prizzi” scritto dal geniale Dardano Sacchetti star dei poliziotteschi. Lui, Lavia, è un serial killer in fuga dallo sguarda triste che se la spassa a Roma nella casa di appuntamenti gestita da Mimsy Farmer (“sei sempre appetitosa” le fa).

 

Lei, la Guerritore, è una signora bene che fa la donna di piacere per hobby. Ma i realtà è una spia, un kilelr assoldata dalla concorrenza (boh?) proprio per fargli perdere la testa e farlo fuori. Grandi dialoghi nelle scene erotiche tra i due. “Ho voglio di mettere le mani sotto le mutandine…” – “Mi dispiace, non le ho”.Ma Lavia se ne esce anche con un geniale “Non mi sento un professionista, mi sento un fesso”. Capolavoro stracult.

 

Più tradizionale la serata Sordi offerta su La7. Prima, alle 21, il documentario di Fabrizio Corallo “Siamo tutti Alberto Sordi”, pieno di film e sostanzialmente onesto. Poi, alle 22, 35, “Il medico della mutua” di Luigi Zampa, ottimo dopo i disastri della sanità in Lombardia della coppia Gallera-Fontana. Anche allora si rideva amaramente sulle furbizie di Sordi.

 

 

IL MEDICO DELLA MUTUA

Rai Movie propone alle 21, 10 il violento "Dead Man Down",  diretto dal danese Niels Arden Oplev, già regista della trilogia “Millennium-Uomini che odiano le donne”, scritto e prodotto però dal modesto J. H. Wyman, e interpretato da Noomi Rapace, già protagonista della saga Millenium, Colin Farrel, Terrence Howard e Isabelle Huppert.

 

Diciamo che sia Oplev che la Rapace sono caduti un po’ nella trappola della tentazioni hollywoodiane. Curiosamente co-produce il tutto la potente major del Wrestling, la WWE, che infatti ha portato come attore, nel ruolo di Kilroy, il forzuto inglese Stu Bennett, più noto in America come Wade Barrett, vera e propria star della tv.

 

dead man down 1

Siamo dalla parte delle vendette truculente un po' alla "Delitto per delitto" ma con complicazioni romantiche. La sfregiata Beatrice, cioè Noomi Rapace, abita assieme alla madre, come in un film di Hitchcock, proprio di fronte a casa del gangster Victor, Colin Farrell. Lo ha visto uccidere un uomo. Così lo ricatta. Non dirà niente se, in cambio, Victor ucciderà per lei l'uomo che guidando l'auto ubriaco, le ha deturpato il viso per sempre. Ma anche Victor ha una vendetta da compiere.

 

jupiter ascending

Curiosamente stasera ci sono ben due film di fantascienza ideati dai Wachowski che non ebbero grande fortuna al momento, “V per Vendetta” diretto da James MCTeigue con Natalie Portman e Hugo Weaving sotto la maschera, Mediaset Italia 2 alle 21, 20, e “Jupiter Ascending” diretto proprio da loro con Channing Tatum, Mila Kunis e Eddie Redmayne. Devo confessare che mi piacerebbe rivederli, perché penso di averli presi un po’ sottogamba.

 

una lucertola dalla pelle di donna

“Jupiter Ascending” è un po’ na caciara. Oltre che un disastro epocale per un giocattolone fantascientifico semimarxista da 175 milioni di dollari. Semi perché con un budget così alto e con così tante battute sulle palle di Stalin è difficile definirlo marxista. Ma anche talmente kitsch e sballato da poter diventare uno dei film più divertenti dell’anno.

 

Basterebbe la complessa scena della lunga fila burocratica che devono fare i nostri eroi dalle varie amministrazioni spaziali, manco fossero negli uffici del Comune di Roma, per ottenere i documenti necessari per riconquistare la proprietà della Terra che culmina con l’apparizione di Terry Gilliam. Gloria quindi, nel disastro più totale, ai fratelli Andy e Lana Wachowski e al loro Jupiter Ascending, folle space opera sui destini della razza terrestre e su chi la potrebbe salvare dalla distruzione.

 

 

v per vendetta

“Io non sono tua madre!”, urla la Jupiter Jones di Mila Kunis, immigrata russa di Chicago che si è scoperta regina della terra e reincarnazione di una specie di madre primordiale dei capitalisti dell’universo, cioè i fratelli Abrasax, fabbricanti di un elisir di lunga vita che rigenera le cellule vagamente vampiresco.

 

Su Italia 1 doppietta stracult dalle 21, 30 con il mitico Enzo Salvi detto Il Cipolla, “Din Don – Una parrocchia in due”, con Maurizio Battista, e “Din Don 2” con Ivano Marescotti e Maurizio Mattioli. Non sapevo neanche che questi due film esistessero. Chiamate Selvaggia per vedere se Battista fa ridere in “Din Don 1”.

 

maurizio battista enzo salvi din don – una parrocchia in due

In seconda serata vedo dei capolavori. Come “Emanuelle nera” di Bitto Albertini che si firma “Albert Thomas” con la bellissima Laura Gemser come Emanuelle, Angelo Infanti, Karin Schubert e Gabriele Tinti su Cine 34 alle 23, 05 su Cielo. E’ il primo film della saga di Emanuelle (con una emme sola a differenza di quella vera). Laura Gemser, che sta per compiere 70 anni in questi giorni, aveva avuto un piccolo ruolo di massaggiatrice nuda in “Emmanuelle l’antivergine” di Francis Giacobetti, qui diventa Mary Johnson, fotoreporter che in viaggo da Nairobi passa da un’esperienza erotica all’altra.

 

a ciascuno il suo 2

Passa tra le braccia dei belli del tempo, da Gabriele Tinti, a Angelo Infanti, a Venantino Venantini, il “Salvador Dalì dell’Africa Orientale”, a Don Powell, che canta anche “Un amore impossibile”, ma si concede anche a un’intera squadra di pallacanestro.

 

La Gemser ricordava che alcune scene “ai limiti dell’hard” (cioè?) vennero girate con una controfigura. Lo segue, sempre su Cielo, “La strana storia di Olga O” di Antonio Bonifacio con Serena Grandi, Stephane Ferrara e Daniela Poggi. In realtà dietro questo thriller erotico girato in Bulgaria c’è il remake di “Lo strano vizio della Signora Wardh”. Non piace quasi a nessunio dei fan del genere.

La strana storia di Olga O

 

 C’è una strana agitazione dopo le 2 di notte. A sorpresa Rai Uno lancia alle 2, 20 “A ciascuno il suo” di Elio Petri con Gian Maria Volonté e Irene Papas tratto da un romanzo di Leonardo Sciascia. Non sarà tardino? Guerra tra film di guerra, invece, alle 2, 30 tra Rai Movie con il kolossal “Quell’ultimo ponte” di Richard Attemborough con megacast, Sean Connery, Michael Caine, James Caan, Gene Hackman, contro il kolossal di cartone italo-spagnolo “Giugno 44: sbarcheremo in Normandia” di Leon Klimowsky con Michael Rennie, Lee Burton alias Guido Lollobrigida e il “mai coverto/never covered” Bob Sullivan. Scordavo, domani esce su Netflix il nuovo film di Spike Lee, “Da 5 Bloods” con i cinque reduci neri del Vietnam…

anthony hopkins quell’ultimo pontea ciascuno il suo 1a ciascuno il suoquell’ultimo pontesean connery quell’ultimo pontedead man downv per vendetta mila kunis jupiter ascendinguna lucertola dalla pelle di donnadead man down 3jupiter ascending 2giugno 44 sbarcheremo in normandia

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...