MAI DIRE RAI! - NESSUNO TOCCHI RAINEWS E LA MAGGIONI: GUBITOSI DEVE TAGLIARE PER TROVARE 150 MILIONI MA L’UNICA VOCE CHE CRESCE NEI BILANCI RAI È QUELLA DELLA RETE ALL NEWS CHE FA ASCOLTI DA PREFISSO TELEFONICO (0,58%)

Carlo Tecce per "Il Fatto Quotidiano"

In viale Mazzini non sanno dove grattare i 150 milioni di euro che il governo vuole trattenere dal canone d'abbonamento e, adesso, scoprono che al sacrificio contabile vanno aggiunti 50 milioni previsti ancora dal progetto di riduzione dei costi operativi per le partecipate. Il Consiglio d'amministrazione riunito al completo - presente anche Luisa Todini, nominata presidente di Poste, mentre Antonio Verro era collegato al telefono - ieri ha delegato al direttore generale Luigi Gubitosi la ricerca di questi denari.

L'ipotesi più concreta sarebbe la cessione di un pezzo di Rai Way, la controllata che gestisce gli impianti di trasmissione, ma non prima di una articolata quotazione in Borsa. Quando poi sui tavoli al settimo piano di viale Mazzini plana il fascicolo Rai News - con l'investitura di quattro nuovi vicedirettori più due confermati e il piano editoriale - il Cda approva a maggioranza, seppur con le diserzioni tattiche di Verro, Rositani e De Laurentiis. Perché la triplice piattaforma giornalistica (portale, canale e televideo), affidata a Monica Maggioni, rappresenta la voce d'investimento che cresce di più nei bilanci Rai.

E pazienza per gli ascolti stazionari a 0,58 per cento (65.000 telespettatori), media giornaliera aggiornata al 28 aprile 2014, in leggera flessione rispetto ai 68 decimali registrati nel 2013. La fusione di testate ha plasmato ormai una redazione da 190 giornalisti, 23 capiredattori (5 col titolo, ma senza funzioni) e 6 vicedirettori (erano 8): promossi Marco Franzelli, Sabina Sacchi, Filippo Nanni e Lorenzo Ottolenghi; Enrica Toninelli e Mirella Marzoli restano con gli stessi gradi.

Nel gruppo di comando approda, dunque, anche Ottolenghi, ex portavoce del presidente Paolo Garimberti, epoca Mauro Masi e Lorenza Lei. Ottolenghi abbandona il sito, lanciato qualche mese fa, ma che arranca con non più di 80.000 visitatori unici giornalieri, nonostante i giornalisti siano passati da una decina scarsa a 33 e nonostante "Rainews.it" abbia aumentato le sue capacità tecnologiche e il contratto con RaiNet sia quadruplicato da 90.000 a 350.000 euro l'anno.

L'azienda e Gubitosi difendono il prodotto di Monica Maggioni e non hanno intenzione di limare le spese: Rai News prevede pure un paio di programmi alternativi al flusso ininterrotto dei Tg che coinvolgono Francesco Merlo, Pietrangelo Buttafuoco e lo storico Alberto Melloni per uno speciale vaticano.

Nessun risparmio previsto. Ogni giorno ci sono 9-10 collegamenti in diretta (una decina di migliaia di euro al dì), le trasferte estere sono prolungate e anche gli inviati vanno in giro per l'Italia per raccontare meglio quel che accade e rinfrescare i contenuti: anche se lo share non segnala grosse impennate, i concorrenti di Tgcom 24 (molto distanziati) e Skytg 24 (in scia) seguono negli ascolti.

Quando l'ex dg Masi fu inviato da Berlusconi in viale Mazzini e Corradino Mineo dirigeva la rete, le risorse di Rai News erano di 7, 3 milioni di euro (oltre i costi fissi), poi hanno cominciato a calare e da quest'anno, in particolare, sono in risalita.

Al centro televisivo di Saxa Rubra, rinfrescati gli studi e ammodernati gli arredi, aspettano di ospitare le nuove rubriche (di esterni). In viale Mazzini, senza frenesie, pronosticano successi di share. Per ora, sono smentiti. Di sicuro, i 150 milioni che vuole palazzo Chigi non saranno sottratti a Rai News. Dove il servizio pubblico tv è immune ai tagli.

 

Luigi Gubitosi Monica Maggioni Monica Maggioni viale mazziniANTONIO VERRO Luisa Todini Lorenzo_Ottolenghi

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…