valeria solarino

“MAI PROVATO ATTRAZIONE PER UNA DONNA” – IN TEMPI DI FLUIDITA’ DILAGANTE VALERIA SOLARINO TIENE IL PUNTO E CI FA SAPERE CHE A LEI GARBA ANCORA IL CARO E VECCHIO ARNESONE: “MI CAPITA DI RICEVERE FIORI, REGALI, E LA MAGGIOR PARTE ARRIVA DA DONNE, MENTRE L’UOMO SI IMBARAZZA” - LA CENA CON SPRINGSTEEN (“NON CI DORMII LA NOTTE”), LE “FOLLIE” PER VEDERE GLI INTERNAZIONALI DI ROMA, I FIGLI (“NON SONO MAI STATI UN MIO DESIDERIO”) E LO SFOGO DI FAVINO SUI RUOLI CHE DOVREBBERO ESSERE AFFIDATI AGLI ITALIANI: “SONO D’ACCORDO CON LUI PERCHE’…” – VIDEO

Elvira Serra per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

Valeria Solarino, qual è il suo primo ricordo?

valeria solarino

«I primi sono tutti legati a mio nonno materno, Angelo, una delle figure più importanti della mia vita: mi ha insegnato a camminare, ad andare in bicicletta, a scrivere. Era ferroviere e quando mi raccontava del suo lavoro gli brillavano gli occhi. Ai tempi non sapevo ancora cos’avrei fatto, ma sapevo che volevo far qualcosa con quella luce negli occhi».

L’ha trovata nella recitazione.

«Andavo tanto a teatro e pensavo che quello degli attori fosse il lavoro più bello del mondo. Ma mi sembrava un sogno troppo grande, come pensare di fare l’astronauta».

 

E allora perché si presentò all’audizione allo Stabile di Torino?

«Mi ero informata sulle scuole nella mia città e avevo scoperto che lì a settembre ci sarebbero stati i provini. Come dialogo preparai l’ Antigone e come monologo Ritratto di Signora . Bisognava portare anche una canzone e avevo scelto Il passaggio dei partigiani di Ivano Fossati, perché era molto recitata, ma mi bloccarono prima del ritornello: fu un’umiliazione!».

 

valeria solarino

Però la presero.

«Sì, subito! Uscì il mio maestro, Mauro Avogadro, e mi chiese di non fare provini con altre scuole. È stato il giorno più bello della mia vita».

 

Cosa videro in lei, senza nessuna esperienza?

«Una grande passione. Partivo da zero, c’era materiale su cui lavorare».

 

Le piace di più fare teatro, cinema o fiction?

«Sono modi di recitare e di comunicare diversi. Il teatro è bello proprio grazie al rapporto diretto con il pubblico, il cinema ha il fascino che puoi esprimere un sentimento attraverso lo sguardo. Ora comunque ho trovato un equilibrio che mi piace molto fra i tre».

 

Il film più bello?

« Ladri di biciclette : racconta un’umanità che mi commuove sempre, una realtà che sento vicina, la guerra tra poveri, la dinamica padre figlio.

Amo anche i film denuncia come Magdalene ».

 

E «Pretty Woman» non le piace più?

«Ma ogni volta che lo trasmettono io e mia cognata ci scriviamo e lo guardiamo! Mi diverte tutta la parte dei vestiti. Mi piace meno il finale, l’idea che ti debba salvare il principe azzurro. Vale pure al contrario: non amo le relazioni in cui uno salva un altro, preferisco lo scambio».

valeria solarino

 

Sul set è stata Anita Garibaldi, Lucia Bosè, Francesca Morvillo e tanti altri personaggi. Quale le ha risuonato di più dentro?

«Quello di Angela in Viola di mare . L’ho sentito mio intanto perché sono stata coinvolta fin dalle prime stesure della sceneggiatura. Poi perché era la prima volta che mi confrontavo con una tematica di quel tipo. È il film d’amore per eccellenza che ho fatto: che poi fossero due donne è secondario, erano due persone».

 

Ha affrontato il tema dell’identità di genere anche in «Gerico Innocenza Rosa», il monologo scritto per lei da Luana Rondinelli, che tornerà all’Ambra Jovinelli il 26 ottobre.

«La cosa più bella è che si crea un’empatia fortissima con il personaggio. Non solo chi ha compiuto la transizione, ma anche persone con convinzioni e preconcetti molto strutturati sono venuti a salutarmi con le lacrime agli occhi».

 

E lei ha mai avuto dubbi sulla sua identità?

«No. Mai provato attrazione per una donna».

 

Ha più ammiratrici o ammiratori?

«Più donne. Mi capita di ricevere fiori, regali, e la maggior parte arriva da donne, mentre l’uomo si imbarazza».

 

(...)

Di Robert De Niro, che ha conosciuto in «Manuale d’amore 3» del suo compagno Giovanni Veronesi, che ricordo ha?

«Eravamo in Toscana per le riprese e avevamo il pomeriggio libero. Propose di andare a visitare un borgo. Non osavo chiedergli una foto per non dargli fastidio. E lui a un certo punto, mentre eravamo in un giardino, mi chiese se volevo farne una. Poi me la mandò. Mi aveva colpito».

valeria solarino

 

Il mito?

«Bruce Springsteen. Ci siamo conosciuti nel 2010, alla Festa del Cinema di Roma. Da madrina, ebbi il privilegio di essere invitata a una cena dove c’era anche lui. Non ebbi il coraggio di chiedere foto o autografi, ma parlammo per dieci minuti e a un certo punto disse: “Perché noi artisti...”. E in quel “noi” comprendeva anche me. Quella notte, tornata a casa, faticai ad addormentarmi dall’emozione. Io da piccola ho imparato l’inglese studiando le sue canzoni».

 

La sua preferita?

« Bobby Jean ».

 

E invece ha conosciuto i suoi adorati tennisti?

«Sì. Il mio mito è Nadal. Un mio amico mi ha fatto avere il cappellino con autografo e dedica.E per il compleanno la maglietta autografata».

 

Indossa i completi bianchi con il gonnellino?

«Solo quando sono allenata. Se riprendo dopo un po’ che ero ferma indosso cose più punitive. Il completino deve valorizzare il tuo stile».

VALERIA SOLARINO 22

 

È vero che ha bigiato il set per guardare una semifinale?

«Per tutta la settimana degli Internazionali di Roma! Stavo lavorando a un film e a una serie tv e ho chiesto alla mia agente di dire a una produzione che ero impegnata con l’altra e viceversa».

 

(...)

Le dispiace non essere diventata madre?

«No, non è mai stato un mio desiderio. Adesso semmai posso pensare di occuparmi di qualcuno. Mi hanno parlato di una forma di tutoraggio per assistere tanti minorenni che arrivano in Italia lasciando i genitori in patria e che hanno bisogno di sostegno per le cose burocratiche, come chiedere i documenti, o per i colloqui a scuola. Loro continuano a stare in istituto».

 

Il tema della migrazione le sta molto a cuore.

«Le persone si spostano per da sempre per cercare una vita migliore. I miei nonni paterni emigrarono in Venezuela, dove sono nata; quelli materni a Torino, dove sono cresciuta».

giovanni veronesi valeria solarino

 

È appena stata a Lampedusa per i dieci anni dalla tragedia del mare nella quale morirono 368 migranti.

«Tramite Amnesty International ho conosciuto tante persone che si occupano di migrazione. Alle 3.15 del 3 ottobre ci siamo ritrovati intorno al Memoriale fatto costruire da Vito, il pescatore che ha salvato 47 persone, e lì hanno cominciato leggere i nomi di tutte le vittime, per la prima volta persone e non numeri».

 

Condivide lo sfogo di Pierfrancesco Favino a Venezia sui ruoli che dovrebbero essere affidati agli italiani?

valeria solarino

«Sono profondamente d’accordo con lui».

Seguendone la logica, nemmeno Monica Bellucci avrebbe dovuto interpretare Maria Callas.

«Ma io non vedo l’ora di vedere la Callas di Bellucci! Il discorso di Picchio è che quando un set americano arriva in Italia a girare, non può affidare agli italiani i ruoli marginali. Capisco che il mercato voglia una star, ma bisogna trovare un compromesso».

 

 

valeria solarino quando di walter veltroni valeria solarino foto di baccovaleria solarino foto di baccovaleria solarinovaleria solarino giovanni veronesiVALERIA SOLARINO, GIOVANNI VERONESI E PACO - FOTO DI RICCARDO GHILARDIgiovanni veronesi valeria solarinovaleria solarino valeria solarino Valeria Solarino valeria solarino neri marcore quando di walter veltroni

(…)

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…