martina stella lockdown all'italiana

“MARTINA STELLA A 40 ANNI COSTRETTA A FARE DA 25 LA SEDICENNE MALIZIOSETTA. UN NOBEL MERITA. PER LA PAZIENZA” – L’ATTRICE TOSCANA E' LA PROTAGONISTA DELLA PRIMA COMMEDIA DA REGISTA DI ENRICO VANZINA CHE METTE IN SCENA I NUOVI MOSTRI DA LOCKDOWN - “LA QUARANTENA MI È PARSA UN' OCCASIONE IMPERDIBILE PER IMMAGINARE COSA AVREBBE POTUTO SUCCEDERE IN MOLTE CASE. SIAMO CAMBIATI DOPO? NEMMENO PER SOGNO. CI SIAMO TENUTI I DIFETTI DI PRIMA…IL CINEMA ITALIANO? NON HA IDENTITA'..." 

Gloria Satta per il Messaggero

 

MARTINA STELLA LOCKDOWN ALL'ITALIANA

«Comunque andrà, non mi pentirò». Non ha dubbi, Enrico Vanzina. Dopo una lunga e onorata carriera di sceneggiatore, produttore, scrittore, giornalista, ha rotto ogni indugio e, a due anni dalla scomparsa dell' adorato fratello Carlo, l' ha fatto: è passato dietro la cinepresa. Il suo primo film da regista s' intitola Lockdown all' italiana, è stato prodotto dallo stesso Enrico con Adriano de Micheli e sbarcherà nelle sale a metà ottobre con Medusa.

 

Commedia esilarante e feroce, ambientata in due appartamenti diversi, ha per protagonista un poker di attori al fulmicotone: Ezio Greggio e Paola Minaccioni nel ruolo di una coppia borghese, Ricky Memphis e Martina Stella nella parte di due sposi proletari.

Greggio e Stella hanno una tresca, i rispettivi coniugi la scoprono e li cacciano di casa. Ma nel momento esatto in cui i due fedifraghi sono sull' uscio con le valigie, scatta il lockdown e così sono costretti a fare dietrofront e rimanere segregati con gli ex. Dialoghi scoppiettanti, situazioni paradossali, colpi di scena. Il massacro, in ciascun appartamento, è assicurato. Le risate anche.

 

Vanzina, quando le è venuta l' idea?

MARTINA STELLA LOCKDOWN ALL'ITALIANA

«Proprio quando il Covid-19 ci ha messi agli arresti domiciliari. Mi è parsa un' occasione imperdibile per immaginare cosa avrebbe potuto succedere in molte case, e non solo italiane. Ho iniziato a scrivere e il copione mi veniva bene... ho tenuto presenti film come Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, Carnage di Roman Polanski e ovviamente la grande commedia italiana che raccontava i drammi con un tocco leggero. Abbiamo girato in pochissimi giorni, con una troupe ridotta, all' indomani della fine dell' isolamento: mi sono adattato alla situazione difficile creata dal coronavirus».

 

LOCKDOWN ALL'ITALIANA

Non poteva fare a meno di dirigere il film?

«Era una storia troppo mia, non poteva prenderla in mano nessun altro. Inoltre ho sentito vicini papà Steno e mio fratello Carlo che mi dicevano: provaci! È come se mi avessero spinto... E io mi sono buttato in questa doppia scommessa: volevo dimostrare che si può fare una commedia anche su un tema fortissimo come il lockdown e che si può fare un film in questo periodo difficile. Il pubblico sta tornando al cinema».

 

È ottimista?

«Certo. L' isolamento ha solo rimescolato le carte potenziando lo streaming ma la gente avrà sempre il bisogno di andare al cinema. E credo nel mio film che è semplice e ben scritto, forse il più scritto di quelli che abbia firmato negli ultimi anni. Senza essere presuntuoso».

 

MARTINA STELLA LOCKDOWN ALL'ITALIANA

Pur essendo molto divertente, ha un retrogusto amaro.

«È vero. I miei personaggi sono dei mostri ai quali, però, finisci per affezionarti. Ma sempre mostri rimangono. Non succede spesso, diciamo la verità: le commedie recenti parlano quasi tutte di amore in maniera smielata».

 

Dopo la pandemia, non siamo diventati tutti più buoni?

«Nemmeno per sogno. Abbiamo avuto la possibilità di cambiare, ma non l' abbiamo colta. Ci siamo tenuti i difetti di prima».

 

Lei si sente cambiato?

enrico vanzina foto di bacco

«Poco. Continuo a detestare l' ipocrisia e il pressapochismo. Sono però rimasto colpito dal riavvicinamento che c' è stato tra le generazioni: i giovani hanno capito che si muore, noi adulti abbiamo sentito il desiderio di accostarci a loro».

 

Come ha scelto gli attori?

«Li ho avuti in testa dall' inizio e sono ancora stupefatto dal loro talento. Minaccioni è la nuova Franca Valeri, Greggio ti conquista con la sua comicità intessuta di umanità, Memphis è sempre autentico. Stella, poi, fa una coatta ed è la più cattiva del gruppo.

Ma la perdoni».

 

Cosa pensa di aver imparato da suo padre e da suo fratello?

martina stella

«Steno mi ha fatto capire che il cuore di ogni film è la scrittura, Carlo mi ha insegnato la semplicità e la rapidità. E ad amare gli attori. Il cinema, tutto sommato, è una cosa semplice. Ho provato ad esserlo anch' io».

 

Continuerà a fare il regista?

«Non è escluso. Magari mi piacerebbe portare sullo schermo il mio romanzo giallo La sera a Roma. Amo molto i generi cinematografici».

martina stella con enrico vanzina

 

Come sta secondo, lei, il cinema italiano?

«Non ha identità. Vaga tra film d' autore e commedie. Non ha il coraggio di confrontarsi con i generi. Si fanno dei bellissimi film popolari come quelli di Paolo Sorrentino e Matteo Garrone, qualche commedia. Ma il nostro cinema dovrebbe osare di più. E ha dimenticato i suoi punti di riferimento».

 

Il cinema ha la memoria corta?

«È così. Non guardiamo al nostro passato. Ma dovremmo andarne fieri. Sempre».

enrico vanzina foto di baccoenrico vanzina foto di bacco

 

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...