matteo renzi al thai italian business summit di bangkok thailandia

E’ CALENDA IL “TERZO POLLO”: MENTRE LUI INCONTRA LA MELONI E FA POLITICA IN PARLAMENTO, RENZI VOLA IN THAILANDIA PER FARE IL CONFERENZIERE – E COSA HA DETTO? HA SOSTENUTO CHE L'UCRAINA RIFIUTÒ L'ACCORDO DI PACE NEL 2014, HA CONCESSO DIGNITA’ AI MODELLI NON DEMOCRATICI (“DOBBIAMO AMMETTERE CHE LA DEMOCRAZIA NON È COSÌ IMPORTANTE ALTROVE. NON POSSIAMO ACCETTARE L'IDEA CHE CI SIA UN UNICO MODELLO IN TUTTO IL MONDO”) E POI HA ELOGIATO IL SUO AMICO AMMAZZA-CRONISTI BIN SALMAN (CHE LO PAGA FINO A 80 MILA DOLLARI LORDI ALL'ANNO)

Estratto dell’articolo di Lorenzo Giarelli per “il Fatto quotidiano”

 

MATTEO RENZI CARLO CALENDA

Lo aspettavano a Roma per testimoniare al processo Consip. Qualcuno se lo immaginava insieme a Carlo Calenda a Palazzo Chigi per incontrare Giorgia Meloni. E invece ieri Matteo Renzi era a Bangkok per partecipare a un "business summit" organizzato dalla Camera di commercio italiana in Thailandia. Uno dei consueti impegni internazionali che da qualche anno fanno la fortuna economica di Renzi, conferenziere a pagamento per diverse agenzie.

 

La novità, semmai, è nei contenuti dell'intervento di Renzi di fronte a diplomatici e imprenditori. Parlando della guerra in Ucraina, l'ex premier utilizza toni inediti […] parte da lontano […]: "Nel novembre 2014 organizzammo un vertice con Putin, Poroshenko (il predecessore di Zelensky alla guida dell'Ucraina, ndr), Merkel, Cameron e Hollande.

MATTEO RENZI AL THAI ITALIAN BUSINESS SUMMIT DI BANGKOK

 

Al termine di un gran lavoro diplomatico, offrimmo per il Donbass una soluzione simile a quella che risolse la questione del Sud Tirolo tra Italia e Austria: sarebbe rimasto dentro l'integrità dello Stato ucraino, ma avrebbe avuto una formula di indipendenza garantita da un accordo internazionale. Putin disse sì, Poroshenko disse no".

 

Questo per dire che "la storia è complicata, bisogna ammettere che la situazione è più complessa di come appare". Ma Renzi si spinge oltre […]: "Dobbiamo ammettere che la democrazia, che noi negli anni abbiamo provato a esportare con un approccio un po' arrogante, non è così importante altrove. Non possiamo accettare l'idea che ci sia un unico modello in tutto il mondo. Io amo il modello democratico, ma non possiamo immaginare sia uguale in Egitto o in Medio-Oriente".

MATTEO RENZI – INTERVISTA CON BIN SALMAN

 

E qui si arriva al solito "amico", ovvero quel Bin Salman, principe d'Arabia Saudita, protagonista del "Rinascimento" di cui lo stesso Renzi è partecipe, visto che siede nel board of trustees del FII, ovvero un ente gestito da un fondo sovrano di Ryad che lo paga fino a 80 mila dollari lordi all'anno. […] Renzi, che a Bangkok è ambasciatore delle buone politiche saudite, […] si propone anche di "facilitare la cooperazione tra Italia e Thailandia". […] Sempre meglio che starsene in Italia tra Palazzi della politica […]

matteo renzi mohammed bin salman

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