LISTE EURO-FLOP: È INIZIATO L’ESODO DA FARSA ITALIA – VIA ALTRI 4 SENATORI, SCAJOLA PRONTO A LASCIARE: ‘MEGLIO COLTIVARE GLI ASPARAGI’ – SILVIO TEME L’EFFETTO VALANGA: SE ALFANO PRENDE PIÙ DEL 4% ALLE EUROPEE DIVERSI PARLAMENTARI FORZISTI PASSERANNO CON NCD

1.DA FORZA ITALIA VIA ALTRI 4 SENATORI - SCAJOLA IN BILICO
Francesco Bei e Carmelo Lopapa per ‘La Repubblica'

E adesso dentro Forza Italia, da Nord a Sud, scatta il panico da esodo. Almeno una decina di parlamentari attende il possibile flop del 25 maggio per mollare gli ormeggi in direzione Ncd. Dopo Paolo Bonaiuti, si consuma intanto un altro addio eccellente a Forza Italia. Il potente ras ligure Claudio Scajola, estromesso dalla lista per le Europee senza nemmeno una parola di spiegazione da parte dell'ex Cavaliere, è infatti sul punto di abbandonare il partito che portò alla storica vittoria del 2001. «Sono qui a coltivare i miei asparagi, non ho ricevuto telefonate», dice l'ex ministro al telefono. Poi, di fronte alle voci sempre più insistenti di una sua cancellazione, Scajola si lascia andare a uno sfogo: «Una cosa incomprensibile.

Hanno fatto di tutto per giocare al "meno" e non al "più", come si dice a tresette. Hanno fatto di tutto per escludere e non per includere. Una cosa mai vista. Con quelle liste, soprattutto al Nord-Ovest e al Nord-Est, dove pensano di andare?». Scajola non lo ammette apertamente ma si capisce che è a un passo dal divorzio: «A questo punto è chiaro che anche io prenderò presto le mie decisioni ». Con il leader forzista non è riuscito nemmeno a parlare. Sembra che si sia negato ripetutamente al telefono e la pratica sia stata girata a Denis Verdini.

Ma quella di Scajola non è l'unica crepa che preannuncia una possibile frana generale. Sia alla Camera che, soprattutto, al Senato, diversi esponenti forzisti e di Gal starebbero aspettando soltanto che Ncd raggiunga la soglia del 4 per cento alle Europee per rompere gli ultimi indugi e saltare sulla scialuppa di Alfano.

A palazzo Madama i sospetti si appuntano sul gruppo pugliese e su quello campano. Si parla di trattative aperte con Pietro Langella, Francesco Amoruso e Francesco Bruni. La campagna acquisti di Ncd si apre anche a Scelta Civica, dove in queste ore è oggetto di un pressing serrato Alberto Bombassei, presidente dimissionario del partito montiano. Cacciatori di teste a Montecitorio e a palazzo Madama sono i capigruppo Nunzia De Girolamo e Maurizio Sacconi, con l'obiettivo di strappare dopo il 25 maggio tra i dieci e quindici senatori. E diventare così seconda forza al Senato, blindando la maggioranza per anni.

La faticosa composizione delle liste forziste, che sembra abbia lasciato insoddisfatto lo stesso Berlusconi, ha prodotto anche una lunga serie di malumori interni. Gianfranco Micciché ha minacciato di ritirare la sua disponibilità a candidarsi se non avesse avuto precise garanzie dal leader che il partito in Sicilia, guidato dal suo avversario interno Vincenzo Gibiino, non lo avesse sostenuto a dovere. Gibiino infatti è vicino al "cerchio magico" e sponsor dell'europarlamentare uscente Salvatore Iacolino.

Alla fine Miccichè con Berlusconi la spunta sempre ed è rimasto capolista. Ma un'altra grana è scoppiata ad Arcore per la candidatura in Sicilia della bella 27enne Ylenia Citino, già tronista a "Uomini e donne" e autrice di un libro a cui Berlusconi (nella sorpresa generale) scrisse la prefazione. Un'attenzione speciale che non è sfuggita alla gelosissima Francesca Pascale, che ha provato inutilmente a opporsi all'inserimento in lista della Citino.

Ironie ha provocato anche la candidatura di Paolo Guzzanti, autore di del pamphlet "Mignottocrazia" e recuperato al numero 12 della circoscrizione centrale. Dopo di lui, viene ripescata Alessandra Mussolini. È andata male invece al rappresentante delle doppiette di Vicenza, Sergio Berlato, estromesso in nome della campagna animalista Forza Dudù sponsorizzata da Vittoria Brambilla e Francesca Pascale. Alla faccia del pacchetto di 40 mila voti di cacciatori che a ogni elezioni Berlato ha potuto garantire. In quello stesso Nord Est la spunta invece Simone Furlan, fondatore dell'Esercito di Silvio. nel Nord-Ovest, nonostante la contrarietà di Giovanni Toti, Sandro Bondi riesce a piazzare il suo protetto Alberto Cirio, ex assessore in Piemonte, un altro portatore di preferenze.

Anche nel nuovo centrodestra la chiusura delle liste ha comportato uno spargimento di sangue. Il caso è scoppiato per l'insistenza dell'ex governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, condannato a 6 anni il 27 marzo in primo grado per aver falsificato i bilanci del capoluogo reggino, a voler correre per Strasburgo. Undici senatori Ncd - sembra ispirati da Gaetano Quagliariello - hanno scritto una lettera ad Alfano per opporsi alla candidatura.

E anche il segretario Udc, Lorenzo Cesa, per accettare Scopelliti in lista, ha preteso di essere inserito al numero uno al Sud. Come se non bastasse si consuma una rottura finale tra Maurizio Lupi e Mario Mauro, entrambi di provenienza ciellina. Il ministro delle Infrastrutture, capolista nel Nord-Ovest, si è opposto alla corsa di Mauro e quest'ultimo sarebbe a un passo dal transitare al gruppo Misto insieme a Lorenzo Dellai. Così di fatto scomparirebbero i "popolari per l'Italia", visto che la componente vicina a Cesa è già pronta a fare gruppi unici con Ncd dopo le Europee.

Chi si gioca tutto in questa partita del 25 maggio ancora una volta è Silvio Berlusconi. Convinto di poter «trainare da solo» liste prive di grossi calibri: «Ci giochiamo tutto, come sempre, nelle ultime tre settimane. E se la spuntiamo anche questa volta, dopo quello che mi hanno fatto, sarà la mia vittoria più bella ». La soglia di sopravvivenza è il 20 per cento, tutt'altro che scontato. La settimana prossima firmerà l'accettazione dei servizi sociali e poi si tufferà in una maratona tv e in giro per le piazze.


2. EUROPEE, ECCO CHI CORRERÀ CON FI
Tommaso Labate per ‘Il Corriere della Sera'

La palma d'oro per il più stanco se l'aggiudica Ignazio Abrignani, responsabile dell'ufficio elettorale di Forza Italia, che alle 19 ha appena compilato le ultime liste: «Vi prego, lasciatemi andare a dormire. Sette ore di sonno negli ultimi due giorni, non dico altro». L'oscar del più deluso va a Claudio Scajola, che ci prova fino alle otto di ieri mattina a sfidare il veto della «nuova guardia» berlusconiana e che poi, all'ora di pranzo, alza bandiera bianca. «Non candidato». Il premio per il più furibondo, invece, lo vince senza alcun dubbio Sergio Berlato, ras dei cacciatori veneti ed eurodeputato del Pdl uscente.

Uno dei pochissimi a non essere riconfermato. Perché, «nonostante quanto assicuratomi dallo stesso Berlusconi», finisce per diventare la prima «vittima» del nuovo corso animalista dell'ex premier, che accontenta così Michela Vittoria Brambilla. Non la prende bene Berlato, peraltro già finito sotto accusa per una vicenda di tessere false. «Le mie gravi colpe sono essere cacciatore e denunciare il malaffare nella gestione degli affari pubblici in Veneto», scrive nella nota in cui annuncia la sua candidatura in Fratelli d'Italia. Partito con cui già aveva, secondo quanto si sussurra tra i berlusconiani, rapporti «troppo stretti».

Il sipario sulle liste di Forza Italia alle Europee, che saranno ufficializzate oggi in una conferenza stampa con Berlusconi, si alza ieri sera al tramonto. Con qualche sorpresa dell'ultima ora, soprattutto nella circoscrizione dell'Italia centrale. Dove entrano in lista Alessandra Mussolini, Melania Rizzoli e anche Giovanni Galli, ex portiere del Milan, sfortunato difensore della porta azzurra ai mondiali dell'86 nonché sfidante (sconfitto) di Matteo Renzi nella corsa a sindaco di Firenze di cinque anni fa. Ma la sorpresa più grande è forse Paolo Guzzanti, giornalista ed ex deputato che anni fa s'era allontanato da Forza Italia urlando contro la «mignottocrazia» e scagliandosi contro l'amicizia tra Berlusconi e Putin. Tutti in fila dietro il capolista Antonio Tajani, dietro il tandem laziale Bartolozzi-Ciocchetti e davanti ad Adriano Redler, prorettore della Sapienza e preside della Facoltà di Medicina.

Il colpo di teatro nella circoscrizione meridionale, invece, ha il volto di Alessandro Cecchi Paone, il conduttore televisivo che negli ultimi dieci anni ha riscoperto il pallino giovanile per la politica. Nella lista del Sud, guidata da Raffaele Fitto, ci sono le conferme di Clemente Mastella e Barbara Matera, l'ascesa dell'eroe dell'Afghanistan Jonny D'Andrea, la promozione di Flavio Martusciello e l'innesto dalla società civile di Santo Raffaele Mercuri, primario di dermatologia del San Raffaele. Esce di scena, invece, l'ex magistrato Riccardo Ventre, anti-cosentiniano doc. E poche ore dopo, guarda caso, Forza Campania fa un passo indietro e annuncia che non presenterà le liste per le amministrative.

Nel Nordest, dove la lista sarà guidata da Elisabetta Gardini, le novità sono Simone Furlan e Gianpiero Samorì. Il primo, animatore dell'organizzazione «Esercito di Silvio», entra ed esce virtualmente dalle liste almeno una decina di volte negli ultimi dieci giorni. Alla fine è dentro. Insieme a Samorì, imprenditore e fondatore del movimento Moderati in rivoluzione, che un anno e mezzo fa - entrando e uscendo da Palazzo Grazioli - s'era guadagnato il suo quarto d'ora di celebrità. In pista, nella circoscrizione orientale, anche l'imprenditore Mattia Malgara e l'eurodeputata uscente Lia Sartori.

Nessun colpo di scena nel Nordovest, dov'è capolista Giovanni Toti, consigliere politico di Berlusconi. In campo, dietro di lui, ci sono Lara Comi e Licia Ronzulli. Oltre a Iva Zanicchi, «l'aquila di Ligonchio», che negli anni Sessanta cantava alle feste dell'Unità e negli anni Ottanta era uno dei volti più noti di Fininvest. Farà discutere, semmai, la discesa in campo di Stefano Maullu, ex assessore regionale della giunta Formigoni, poi dimessosi all'epoca della «Rimborsopoli» del Pirellone.

Nulla di nuovo sotto il sole delle Isole. Nella circoscrizione siculo-sarda il capolista sarà Gianfranco Miccichè, seguito a qualche casella di distanza da Salvatore Cicu. Sarà quest'ultimo, forse, il terreno dove la lotta sarà più serrata col Nuovo Centrodestra di Alfano che al Sud a dispetto dei dubbi dei giorni scorsi schiera, nonostante i suoi guai giudiziari, l'ormai ex governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti.

 

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