KOMMISSARIO MERKEL - LA CANCELLIERA A GIUGNO DISSE A HOLLANDE: VOGLIO CHE L’ITALIA CHIEDA FORMALMENTE AIUTO ALL’EUROPA - NELLA GERMANIA CHE CONTA NESSUNO SI FIDA DEL DOPO-MONTI E IN OGNI CASO, PER LA MERKEL, UN ALTRO PAESE MEDITERRANEO SOTTOPOSTO ALLE CONDIZIONI TEDESCHE, SAREBBE UN OTTIMO VIATICO PER LA SUA CAMPAGNA ELETTORALE - MONTI, PRIMA DEL PRANZO CON ANGELA: “OGGI” (NOTA BENE: OGGI) “NON ABBIAMO BISOGNO DI SCUDO ANTI-SPREAD”…

1- MONTI, OGGI L'ITALIA NON HA BISOGNO DI SCUDO ANTI-SPREAD (SOLE)
(ASCA) - ''Qui il lavoro e' tutto da fare il terreno e' ancora vergine. Dovranno lavorarci i ministri delle Finanze. Per quanto riguarda l'Italia abbiamo dichiarato di non averne attualmente bisogno''. Cosi' il presidente del Consiglio, Mario Monti, in un colloquio con ''Il Sole 24 Ore'', alla vigilia dell'incontro che avra' oggi con il Cancelliere tedesco, Angela Merkel, parlando della definizione dei contenuti del 'memorandum of understanding', il documento con gli impegni che va siglato nel caso di richiesta di attivazione dei meccanismi di stabilizzazione finanziaria.

''Di certo - aggiunge - non voglio che l'Italia dopo gli sforzi e i risultati ottenuti, sia sottoposta a una sorta di commissariamento intrusivo come avvenuto per Paesi che avevano bisogno di aiuti per chiudere i proprio bilanci. Noi non siamo in quella situazione''. ''Francoforte - dice ancora Monti - potra' anche valutare autonomamente se intervenire o meno in caso di richiesta di aiuti. Non ci sono automatismi su questo''.

Secondo il premier, poi, ''gli altri Paesi e le istituzioni internazionali hanno constatato la serieta' dell'impegno dell'Italia in questi mesi e i primi risultati raggiunti. Pur muovendo da condizioni di grande fragilita' finanziaria, non abbiamo rinunciato a far valere i nostri punti di vista sulle lacune della governance dell'eurozona. Queste lacune sono state un po' per volta riconosciute e a esse si sta ponendo rimedio''. E su questo anche sul fronte interno ''il parlamento e i partiti hanno dato prova di responsabilita'''.


2- LA CONFIDENZA DI HOLLANDE "LA GERMANIA VUOLE CHE L'ITALIA CHIEDA AIUTO"
Fabio Martini per "La Stampa"

Oramai i due si conoscono bene, Angela Merkel e Mario Monti hanno imparato l'uno dell'altro le disponibilità e gli espedienti, se non altro perché, quello che si svolgerà questo pomeriggio alla Cancelleria tedesca, sarà il quinto vis-à-vis tra i due capi di governo. Pranzo di lavoro davvero importante, perché per i due capi di governo e i loro Paesi sta per aprirsi un settembre decisivo: entro la fine del mese Monti potrà finalmente capire se l'Unione europea sarà riuscita a dispiegare i famosi "firewalls" contro la speculazione sul debito italiano.

Quanto alla Merkel, una volta che Bce e Corte Costituzionale tedesca avranno assunto le loro dirimenti decisioni, la Cancelliera potrà dispiegare i temi della sua campagna elettorale in vista del rinnovo del Parlamento, fissato esattamente fra un anno.

A dispetto dei grandi sorrisi che i due si dispensano e della reciproca stima, non sempre Merkel e Monti coltivano interessi convergenti. Il presidente del Consiglio, tra l'altro, ha interiorizzato quel che gli aveva confidato il presidente francese François Hollande, nel corso dell'incontro all'Eliseo l'ultimo giorno di luglio. Anche se nulla se ne seppe nelle ore e nei giorni seguenti, in quel vertice il presidente Hollande raccontò a Monti: «Noi siamo contrari ma è bene che tu sappia che i tedeschi mi dicono che vorrebbero che anche l'Italia, oltre alla Spagna, chieda formalmente aiuti».

Nei giorni successivi, anche se non è apparsa come una risposta ai tedeschi, il governo - attraverso il presidente Monti e il ministro dell'Economia Vittorio Grilli - ha ripetuto che l'Italia non intende chiedere aiuti, lasciando intuire che una cosa è la Spagna, altra cosa l'Italia. I tedeschi ovviamente non hanno mai spinto su questo acceleratore per evitare interferenze esplicite nella sovranità italiana. Ma un'Italia sotto protezione non dispiacerebbe alla leadership politica tedesca per due motivi: nella Germania che conta nessuno si fida del dopo-Monti e in ogni caso, per la Merkel, un altro Paese mediterraneo sottoposto alla "griglia" comunitaria e alle condizioni tedesche, sarebbe un ottimo viatico per la sua campagna elettorale.

Ma se l'Italia per il momento non chiede interventi dei fondi salvaStati, potrebbe invocarli in futuro, nel caso in cui lo spread tornasse ad impennarsi. E proprio sulle condizioni per accedervi, ancora circondate da un alone di intederminatezza, si concentrerà una parte degli argomenti di Monti nel pranzo con la Merkel. Il bivio si può riassumere così: un Paese che abbia fatto i suoi "compiti a casa", quando dovesse sottoscrivere il relativo Memorandum, dovrà assumere nuovi impegni (come vorrebbero alcuni Paesi del Nord Europa) o basterà (come sostiene l'Italia) la solenne promessa di mantenersi virtuosi?

Fonti governative italiane fanno sapere che lo scudo sarà soltanto uno degli argomenti e non quello prevalente e dunque nel corso del loro pranzo, Monti e Merkel non potranno non parlare della nuova frontiera aperta dai tedeschi, quella che potrebbe portare verso nuovi Trattati politicamente più vincolanti. E ovviamente si parlerà anche di unione bancaria.

Ieri sera, intanto, in vista dell'incontro di oggi a Berlino, Monti si è visto col presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. Incontro fissato all'ultimo momento - la richiesta è partita da Roma attorno alle 10,15 di ieri mattina - e Barroso, preso in contropiede per via di una cena già fissata con alcuni capogruppo dell'Europarlamento, ha dato la sua disponibilità per un caffè nel dopo-cena. Da parte di Monti non soltanto un atto formale: il presidente del Consiglio, che ha lavorato a Bruxelles per quasi 10 anni, sa che nella "capitale europea" esiste un bon ton comunitario, ma sa pure che per far avanzare qualsiasi dossier, se è necessario non aver contro la Commissione, è ancora meglio averla a favore e in ogni caso, per l'Italia, i bilaterali affiancano e non sostituiscono il metodo comunitario.


3- UN'ORA E MEZZA DI COLLOQUIO MONTI-BARROSO

(AGI) - Il presidente del Consiglio, Mario Monti, si e' intrattenuto con il capo dell'esecutivo Ue, Jose' Manuel Barroso, per circa un'ora e mezza negli uffici della Commissione a Bruxelles. Al termine dell'incontro informale, al quale ha partecipato anche il ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero Milanesi, nessuno dei partecipanti ha rilasciato dichiarazioni. Secondo quanto riferiscono fonti italiane, la riunione, alla vigilia dell'incontro a Berlino con la cancelliera Angela Merkel, e' stata chiesta dal premier italiano per fare il punto della situazione in vista delle importanti scadenze comunitarie delle prossime settimane, con particolare riferimento all'attuazione delle decisioni prese al Consiglio europeo di fine giugno, fra le quali il meccanismo anti-spread.

 

 

MERKEL MONTI MERKEL MONTI MONTI MERKEL MARIO MONTI E VITTORIO GRILLI jpegVITTORIO GRILLI barroso MARIO MONTI E MARIANO RAJOY Mariano Rajoy

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...