ursula von der leyen vladimir putin viktor orban

ORBAN CALA LA MASCHERA: ORMAI NON NASCONDE PIÙ DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DI PUTIN IN EUROPA – ALLA FACCIA DELLE SANZIONI E DELLA GUERRA IN UCRAINA, L’UNGHERIA SIGLA NUOVI ACCORDI CON PUTIN SU PETROLIO, GAS E NUCLEARE: AUMENTERANNO I FLUSSI DI METANO E LA SOCIETÀ DI MOSCA, ROSATOM, SUPERVISIONERÀ L’ALLARGAMENTO DELLA CENTRALE ATOMICA DI PAKS. UNO SCHIAFFONE, L’ENNESIMO, ALL’UE E ALLA NATO. BRUXELLES CHIUDERÀ UN OCCHIO ANCHE QUESTA VOLTA?

Estratto dell’articolo di Monica Perosino per “La Stampa”

 

putin orban

[…] Il modello economico del premier magiaro Orban, costruito attorno all'ambivalenza geopolitica, ha raggiunto un nuovo livello con il viaggio a Mosca del fedelissimo ministro Peter Szijjarto che ieri ha incontrato il vicepremier russo Alexander Novak e l'ad di Rosatom, Alexey Likhachev, ed è ritornato a casa con un pacchetto di accordi che aumentano la dipendenza dell'Ungheria dalle forniture russe di petrolio, gas e nucleare. Proprio mentre i partner Ue stanno facendo di tutto per liberarsene.

 

[…] Szijjarto faceva ritorno a Budapest con un pacco di contratti che assicurano un accordo per espandere i flussi di gas russo all'Ungheria e finanziamenti per la centrale nucleare di Paks. Orban, con la sua solita strategia del veto usato come ricatto, aveva strappato all'Ue l'esenzione dal blocco all'import del gas che ora, «per interessi nazionali», potrà avere avvenire anche «con un regime di pagamento preferenziale».

 

alexey likhachev e peter szijjarto

«Indipendentemente dalla guerra e dalle sanzioni, la situazione è cambiata così tanto che è necessario ritoccare il quadro contrattuale», ha detto il ministro Szijjarto. «Una volta che le modifiche entreranno in vigore, saranno sottoposte alla Commissione europea per l'approvazione», ma «speriamo non voglia mettere a repentaglio la sicurezza delle forniture energetiche dell'Ungheria», ha detto, sottolineando l'importanza dell'espansione di Paks (supervisionata da Rosatom) per mantenere «prezzi accessibili dell'elettricità e garantire un approvvigionamento energetico sostenibile» in Ungheria.

 

vladimir putin viktor orban

Il ministro, inoltre, ha spiegato che la società energetica statale russa Gazprom consentirà all'Ungheria di importare quantità di gas superiori a quanto concordato ad un prezzo di 150 euro al metro cubo, pagandolo in differita se i prezzi di mercato salissero al di sopra di questo livello.

 

La strategia di Orban, che sta bene attento a non parlare di uscire dalla Ue, né tantomeno dalla Nato, pare una beffa: ha minacciato di bloccare le sanzioni alla Russia e, anche dopo averle votate (in cambio di un'esenzione parziale), ha continuato a criticarle; è riluttante all'invio di armi all'Ucraina, all'addestramento dei suoi soldati e i troll governativi non fanno che alimentare l'idea che Kyiv sia responsabile della guerra.

 

viktor orban vladimir putin

Il "referendum" organizzato a gennaio per sapere cosa pensassero gli ungheresi delle «Sanzioni di Bruxelles» (così recitava il quesito) è finito con il 17% di partecipazione e il 97,6% di no «alle sanzioni dei leader di Bruxelles». Orban in direzione ostinata e contraria alla Ue. Date le premesse, il sospetto che l'Ungheria sia il cavallo di Troia di Putin in Europa non sembra così peregrino. […]

vladimir putin viktor orban 2vladimir putin viktor orban 3peter szijjarto alexander novak vladimir putin viktor orban 1al bano con putin e orbanvladimir putin viktor orban 4

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…