christine lagarde ursula von der leyen klaus regling corte costituzionale tedesca

DISUNIONE EUROPEA - LAGARDE (E MACRON) AFFILANO LA GHIGLIOTTINA: SE LA GERMANIA ANDASSE AVANTI E FACESSE PREVALERE IL SUO DIRITTO SU QUELLO COMUNITARIO SI METTEREBBE CONTRO I TRATTATI EUROPEI - ORA TOCCA ALLA MERKEL CONVINCERE LA SUA CORTE COSTITUZIONALE PRIMA CHE IL FUOCHERELLO DIVENTI UN INCENDIO – TRATTATIVA URSULA-REGLING PER IL MES: A CONTROLLARE CHE GLI INVESTIMENTI SIANO DESTINATI ALLA SANITA' CI SARA' UN LORO VICE MA NON LA BCE

DAGONOTA

CORTE COSTITUZIONALE TEDESCA MERKEL

Questa volta i giudici di Karlsruhe l’hanno fatta fuori dal vaso. La sentenza della Corte Costituzionale tedesca ha fatto incazzare molto la presidente della Bce Christine Lagarde, che ora inizia a puntare  denti, gomiti e piedini.

 

“Siamo un’istituzione europea con competenze sull’Eurozona. Rendiamo conto al Parlamento europeo e ricadiamo sotto la giurisdizione della Corte di giustizia europea. Continueremo a fare tutto ciò che è necessario per soddisfare il nostro mandato”. Insomma, cari tedeschi, la BCE è “ordinamentata” in Europa e finché le sue misure sono “proporzionali” e “calibrate” non potete rompere le palle.

 

EMMANUEL MACRON CHRISTINE LAGARDE

La Banca centrale europea è uno dei pilastri dell’euro, e se si stabilisse il principio che il diritto di uno stato membro può prevalere su quello comunitario allora sarebbe un liberi tutti verso la babele.

 

Ogni paese europeo ha una Corte costituzionale che potrebbe mettersi a fare sentenze proprie in contrasto con quelle della Corte di Giustizia.

I

paesi dell’est (Ungheria e Polonia in primis) che sono minacciati di sanzioni da Bruxelles non vedono l’ora di rompere le uova nel paniere alle istituzioni comunitarie, come ha fatto capire il viceministro polacco alla giustizia.

 

ursula von der leyen e angela merkel

Adesso occorre spegnere quel fuocherello prima che diventi un incendio in grado di distruggere l’Unione Europea.

 

Come fare per spegnerlo? Christine Lagarde, in duplex con Macron, è in contatto con Ursula Von der Leyen che, teleguidata da Angelona Merkel, è d’accordo nel derubricare la questione e farla rientrare nei giusti binari.

 

Anche perché se la Germania andasse davvero avanti e facesse prevalere il suo diritto su quello comunitario si metterebbe contro i trattati europei. Pure il superfalco Weidmann, nemico numero uno di Draghi, ha portato acqua al vaso della Lagarde, arrivando a dire che gli acquisti della Bce sono necessari. Ma cosa risponderà la Bundesbank ai berretti rossi di Karlsruhe per convincerli? Questa è un’altra storia.

 

MARIO DRAGHI JENS WEIDMANNklaus regling

Intanto Angela Merkel e la sua burattina Ursula stanno pure trattando con il direttore generale del Mes Klaus Regling. Ormai è dato per scontato che l’Italia richiederà la linea di credito “sanitaria”, ma bisogna indorare un po’ la pillola. Perché anche se sulla carta non ci saranno condizionalità sui 37 miliardi per il “finanziamento diretto o indiretto di costi sanitari”, è certo che la fu troika voglia comunque tenere d’occhio gli allegri spendaccioni italiani. La domanda è una sola: Chi controlla quel credito? Risposta del trittico tedesco: non sarà la Bce ma uno dei vice presidenti della Commissione (magari il falchissimo Dombrovskis) o un vice di Regling. Auguri a tutti!

christine lagarde jens weidmannconte ursula

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


2 – UE, COMMISSIONE: SU MES SOLO MONITORAGGIO SPESE SANITARIE

(LaPresse) - "La Commissione Europea concentrerà il proprio monitoraggio" solo "sull'effettivo utilizzo dei fondi a sostegno della crisi pandemica" del covid-19 stanziati per coprire "i costi diretti e indiretti del sistema sanitario, rispettando l'unica condizione legata all'emissione di queste linee di credito". Lo si legge in un passaggio della lettera che i commissari Ue Paolo Gentiloni e Valdis Dombrovskis hanno inviato al presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno in vista della riunione di domani.

 

3 – LAGARDE DOPO LA SENTENZA TEDESCA SUL QE: "BCE AGISCE INDISTURBATA, RISPONDIAMO A PARLAMENTO E CORTE DI GIUSTIZIA UE"

ursula von der leyen e angela merkel

Da www.repubblica.it

 

"Siamo un'istituzione europea con competenze sull'Eurozona. Rendiamo conto al Parlamento europeo e ricadiamo sotto la giurisdizione della Corte di giustizia europea". Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde a proposito della recente sentenza della Corte Costituzionale tedesca che ha chiesto chiarimenti all'Eurotower a proposito del programma di acquisto di titoli lanciato nel 2015, il cosiddetto Quantitative Easing.

 

corte costituzionale tedesca

"Continueremo a fare tutto ciò che è necessario per soddisfare il nostro mandato. E proseguiremo così". E dunque, ha aggiunto, le misure della banca centrale europea continueranno a essere "calibrate" e "proporzionali rispetto alle circostanze, che sono eccezionali". La Bce, ha sottolineato Lagarde, "deve garantire la trasmissione della sua politica monetaria all'intera zona dell'euro".

valdis dombrovskis paolo gentiloni 1

CHRISTINE LAGARDE

 

La Bce e l'economia dell'euro - ha sottolineato ancora Lagarde -  "stanno fronteggiando circostanze eccezionali, uno shock senza precedenti che non avremmo potuto immaginare. In queste situazioni occorre andare oltre gli strumenti ordinari con soluzioni di natura eccezionale, progettate col giusto grado di deviazione e spazio di manovra". "lo stiamo facendo e continueremo a farlo", ha aggiunto, anche di fronte ai rilievi dei giudici costituzionali tedeschi.

 

 

CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON

A proposito della crisi economica causata dall'emergenza coronavirus,  Lagarde non si è voluta sbilanciare sulle possibili ricadute per i Paesi dell'area Euro. "Semplicemente", ha detto non conosciamo quale sarà la portata dell'impatto del coronavirus sull'economia. Ma per l'Eurozona ci si deve aspettare "un colpo forte".

corte costituzionale tedesca klaus regling

 

MOSCOVICI E DOMBROVSKIS BOCCIANO LA MANOVRA ITALIANA

 

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…