1. ANCHE LETTA LASCIA LE SUE IMPRONTE SUL CASO KAZAKO: DOPO LA PRESA DI DISTANZE DI BONINO E CANCELLIERI DA ALFANO, ORA PALAZZO CHIGI CAMBIA LA VERSIONE DEL VIMINALE 2. LETTERA DEL PREMIER AL COPASIR: “I SERVIZI SEGRETI NON ERANO TENUTI A SAPERE DI ABLYAZOV PERCHÉ NON RAPPRESENTAVA UN PERICOLO PER LA SICUREZZA NAZIONALE” 3. MA COME?! IN SENATO ALFANO HA GIUSTIFICATO L’ATTIVISMO DELLA POLIZIA NEL “DEPORTARE” LA SHALABAEVA PROPRIO COL FATTO CHE ABLYAZOV ERA UN “PERICOLOSO LATITANTE”! 4. E IL CAPO DELLA POLIZIA PANSA ALLA COMMISSIONE DIRITTI UMANI: “IL BOLLETTINO INTERPOL PARLAVA DI UN PERICOLOSO LATITANTE ARMATO CON LEGAMI CON IL TERRORISMO” 5. SE I SERVIZI NON DEVONO ESSERE INFORMATI DI UN TERRORISTA INTERNAZIONALE, CHE CI STANNO A FARE? OGNI TOPPA MESSA DAL GOVERNINO APRE UNA VORAGINE…
1. LETTA AL COPASIR: "I SERVIZI NON ERANO TENUTI A SAPERE DI ABLYAZOV, NON RAPPRESENTAVA UN PERICOLO PER LA SICUREZZA NAZIONALE"
Dal "Quotidiano Nazionale"
I servizi segreti non hanno saputo della presenza di Mukhtar Ablyazov e di sua moglie in Italia, né dell`espulsione della donna. Non erano tenuti a saperlo in quanto il dissidente kazako non rappresentava un pericolo per la sicurezza nazionale. Lo scrive al Copasir il premier Letta,che si dice disponibile a una audizione sul tema dei Servizi segreti, che si svolgerà in settembre.
Era stato il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, ad informare nei giorni scorsi di aver fatto richiesta formale al presidente del Consiglio per un`audizione sul caso Ablyazov. Intanto la procura di Roma ha aperto un fascicolo sull`espulsione di Alma Shalabayeva, ma senza ipotesi di reato e senza indagati.
La procura acquisirà copia delle carte relative alla espulsione sia nell`ufficio immigrazione, che nella Prefettura fino al giudice di pace. Il fascicolo è stato aperto in base alla relazione del presidente del Tribunale di Roma Mario Bresciano incaricato dal ministro Cancellieri di indagare sull`operato del giudice di pace che convalidò il 31 maggio il trattenimento al Cie di Shalabayeva.
Bresciano non rileva anomalie nell`operato del giudice di pace ma punta il dito sulla polizia animata da «fretta insolita ed anomala» e aggiunge che il giudice «è stata tratta in inganno: ci sono omissioni nell`attività della polizia e atti che mancano».
2. ALFANO IN SENATO (16 LUGLIO): "PER LA POLIZIA, ABLYAZOV ERA UN PERICOLOSO LATITANTE"
(ANSA) - ''In nessuna fase della vicenda i funzionari italiani hanno avuto informazione alcuna che Ablyazov fosse un rifugiato politico e non un pericoloso latitante''. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in Senato.
3. PANSA IN SOMMISSIONE (17 LUGLIO): "ABLYAZOV PERICOLOSO LATITANTE ARMATO CON LEGAMI COL TERRORISMO"
(DIRE) Roma, 17 lug. - "In nessun momento, nessuno, ne' la signora Alma ne' gli avvocati che sono stati sempre presenti, ci hanno mai detto che il marito della signora e' un perseguitato politico che ha ottenuto asilo nel Regno unito". Cosi' il capo della Polizia, Alessandro Panza, in commissione Diritti umani al Senato, nel corso dell'audizione. "Non e' stata saltata nessuna procedura per quanto riguarda la modalita' di intervento nelle ricerche", continua.
"Il bollettino delle ricerche Interpol- aggiunge- e' stato l'unico reale oggettivo riscontro che gli investigatori hanno fatto di fronte alla denuncia delle autorita' kazake che avevano detto che a Casal Palocco c'era un pericoloso latitante armato con legami con il terrorismo". Se proprio deve rilevare qualcosa di strano, Pansa dice che "per tutti i 3 giorni di attivita' svolta, di ricerca e di espulsione, c'e' stata una presenza massiccia e prolungata negli uffici di polizia di autorita' kazake e questo era il difetto che io ho stigmatizzato nella relazione" consegnata al ministro Alfano.
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