LUIGI DI MAIO STREPITA: “LANZALONE SI DEVE DIMETTERE DA PRESIDENTE DI ACEA, DA NOI CHI SBAGLIA PAGA” - PERO’ LUIGINO NON SPENDE UNA PAROLA SU SE STESSO, CHE AVEVA LANZALONE COME ‘CONSIGLIORI’ E LO HA SPEDITO A ROMA, NÉ SULLA RAGGI, CHE LO HA PROMOSSO AI VERTICI DELLA CONTROLLATA
1 - ACEA: DI MAIO, LANZALONE DEVE DIMETTERSI DA PRESIDENTE
(ANSA) - "Luca Lanzalone si deve dimettere" da presidente di Acea. Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, a Rtl, spiegando che chi è agli arresti domiciliari non può rimanere in quella carica. "Mi aspetto" che si dimetta, ha sottolineato il ministro. "Da noi chi sbaglia paga", ha aggiunto Di Maio.
2 - IL PRESIDENTE ACEA RESTA AL SUO POSTO MA È PRESSING PER LE DIMISSIONI
Daniele Autieri per “la Repubblica - Edizione Roma”
Gli arresti domiciliari di Luca Lanzalone, Richelieu al servizio della sindaca di Roma Virginia Raggi per portare ad una degna conclusione la partita dello stadio, apre un enorme problema per l' Acea, la multiutility romana dell' acqua e dell' energia quotata in Borsa, che ieri comunque non ha subito lo scossone e ha chiuso a Piazza Affari in sostanziale pareggio.
L' avvocato venuto da Livorno, dove aveva prestato il suo aiuto al sindaco 5Stelle Filippo Nogarin, è infatti approdato nella primavera del 2017 sulla poltrona più prestigiosa di Acea, quella di presidente, che - oltre al potere - gli assicura un emolumento annuale di 240mila euro. Il fatto che la sua nomina fosse stata sponsorizzata dalla sindaca Virginia Raggi come premio per il servizio reso da Lanzalone nella vicenda dello stadio progettato per la Roma a Tor di Valle, adesso conta poco.
FILIPPO NOGARIN SINDACO DI LIVORNO
Quello che interessa, nel palazzone di via Ostiense, è capire come risolvere il problema di una società quotata con un presidente ai domiciliari che, a quanto risulta finora, non sembra intenzionato a dimettersi. La legge, del resto, non è chiara in proposito, ma è certo che la sua carica non decade automaticamente dopo l' arresto. È certo tuttavia che la sindaca Raggi ha convocato ieri in Campidoglio l' amministratore delegato di Acea, Stefano Donnarumma, per sollecitare una rapida soluzione della questione Lanzalone.
Per statuto della società, il presidente, che è anche il rappresentante legale dell' azienda, viene nominato dall' Assemblea dei Soci che, anche dopo le eventuali dimissioni, dovrebbe comunque riunirsi per votare un successore. Ad oggi, la soluzione non è ancora chiara e il top management di Acea è pronto a cercare una soluzione in tempi brevissimi, per la quale dovranno comunque essere coinvolti gli azionisti. Tutto questo a meno che non arrivino le dimissioni di Lanzalone.
Sicuramente la figura dell' avvocato amato dai 5Stelle, per quanto emerso dall' indagine della Procura di Roma, è profondamente compromessa. Resta adesso da vedere quanto la controllata del Campidoglio (detiene il 51 per cento del capitale) e i suoi azionisti saranno in grado di agire rapidamente per far dimenticare il loro presidente finito agli arresti domicialiari.