marine le pen e salvini

SALVINI TRACCIA IL SOLCO E MARINE LE PEN CI SI INFILA: HA DECISO DI CAMBIARE NOME AL “FRONT NATIONAL” CHE DIVENTERA’ “RASSEMBLEMENT NATIONAL” - LA REGINA DELLA DESTRA FRANCESE HA CAPITO DI DOVERSI RIPULIRE DALLE ULTIME SCORIE DI NOSTALGISMO FASCIO (COME SALVINI HA FATTO CON LEGHISMO SECESSIONISTA PADANO)

Leonardo Martinelli per “la Stampa”

 

salvini wilders le pen petri

La fiamma («così stilizzata e moderna», ha sottolineato Marine Le Pen) rimarrà la stessa, simbolo del partito fin dalle origini, copiato da quello del Movimento sociale italiano nel 1972, quando il padre Jean-Marie dette vita alla sua formazione politica. Ma ieri, con un discorso enfatico e solenne, la zarina dell'estrema destra francese ha annunciato il nuovo nome.

 

Via il vecchio e connotato Front National. Che diventa Rassemblement national, l' Unione nazionale. En passant, la Le Pen non ha perso l' occasione per congratularsi con l' amico Matteo Salvini. E ricordare la disfatta elettorale di Matteo Renzi : «Il Macron italiano », ha detto lei. Il peggiore degli insulti a queste latitudini.

 

MARINE LE PEN E MATTEO SALVINI

Le Pen parlava al congresso del partito, a Lille, presentato da mesi come «rifondatore», dove ha voluto protrarre la «dédiabolisation» iniziata nel 2011, quando prese le redini del Fn: lo sdoganamento di un partito isolato. Il processo è andato avanti con la definitiva archiviazione del patriarca, espulso nel 2014 dalla figlia per le sue dichiarazioni sulle camere a gas come «dettaglio della Seconda guerra mondiale».

 

MATTEO SALVINI E MARINE LE PEN A MILANO

Jean-Marie Le Pen era rimasto presidente onorario. Ma sabato l' 80% dei militanti ha approvato i nuovi statuti del partito, che fanno fuori quella carica. Hanno poi affidato a Marine il terzo mandato come presidente: voto unanime per l' unica candidata. Lei poi ha annunciato il nuovo nome. La parola «fronte» è stata eliminata, «perché legata al concetto di opposizione, mentre il nostro obiettivo è chiaro. Ed è il potere».

 

Da qui a sei settimane gli iscritti diranno la loro su Rassemblement national. «Front National rappresenta un freno psicologico, anche inconsapevole, per tanti concittadini », si è giustificata Le Pen. «Il nostro è stato un partito di protesta nella sua giovinezza, poi di opposizione e ora deve diventarne uno di governo. Dobbiamo acquisire la cultura delle alleanze».

salvini balla con marine le pen

 

Non a caso, appena nove minuti dopo l' inizio del suo discorso, si è rivolta al leader della Lega: «Matteo, approfitto per salutarti e farti i complimenti da parte di tutti noi». Se l' è poi presa con Renzi «questo giovane leader che quattro anni fa si presentò e parlò di Europa e di politica europeista come la migliore tradizione del suo Paese». Ecco, «abbiamo assistito alla caduta del Macron italiano».

marine le pen matteo salvini

 

Ma il nuovo nome si tradurrà davvero in un nuovo corso? Il problema è che, per allearsi, bisogna essere almeno in due. Per il momento, a parte Nicolas Dupont-Aignan, alla guida di un piccolo partito della destra, Debout La France, nessuno si è fatto avanti. E soprattutto i Repubblicani, la destra neogollista.

 

matteo salvini e marine le pen ballano in pista 22

Virginie Calmels, vicepresidente, ha ribadito che «non ci sarà alcuna porosità tra il nostro partito e il Fn, qualunque nome assuma». Intanto un sondaggio Ifop ha appena indicato che solo il 39% dei francesi vuole Le Pen candidata alle prossime presidenziali. Sabato sera a Lille il suo assistente parlamentare, Davy Rodriguez, in giro per bar con alcuni compagni di partito, ha dato del «negro di m.» al buttafuori di un locale. Tanto per ricordare che certe abitudini sono difficili da abbandonare. Anche se si cambia nome.

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...