LA MOSSA DI CAMERON: SE VOGLIONO IL REFERENDUM SULL’EUROPA, GLI INGLESI DEVONO RIELEGGERLO

Leonardo Maisano per "Il Sole 24 Ore"

«Credi che il Regno Unito debba rimanere membro dell'Unione europea ?». Ovvero caro suddito di sua maestà scegli: o dentro o fuori. Il quesito più semplice e più devastante nella storia recente del Regno di Elisabetta sarà sottoposto ai cittadini britannici entro il 31 dicembre del 2017, se...Una serie significativa di "se" resta sul cammino delle urne, il più importante dei quali è il risultato delle prossime elezioni politiche.

Qualora i conservatori perdessero la consultazione del 2015, infatti, né i laburisti né i liberaldemocratici porteranno il Paese al referendum europeo. Eppure allo stato dei fatti è possibile, anzi probabile, che al voto dirimente su Londra e Bruxelles, eterni duellanti, gli inglesi ci vadano.

A sancire la svolta è stata ieri la decisione del partito conservatore di presentare una bozza di disegno di legge che traccia il cammino verso il referendum, fissando il quesito e la data ultima. Non è una mossa del governo, perché l'esecutivo è una coalizione con i liberaldemocratici di Nick Clegg e quindi destinata a spaccarsi come una mela su una proposta del genere, ma del Tory party.

Con la benedizione di David Cameron, costretto a tattiche estreme per riguadagnare consenso in un partito che sta scivolando verso la china euroscettica come mai prima d'ora. La crisi dell'euro ha innalzato oltre il livello di guardia la contrarietà britannica nei confronti non solo della divisa comune, ma della costruzione europea nel suo insieme e spinto pezzi da novanta conservatori a schierarsi per una rapida uscita dall'Ue.

Lord Lawson, storico cancelliere negli anni di Margaret Thatcher è nome più popolare, ma anche ministri come Michael Gove e Philip Hammond sono usciti allo scoperto invocando un no all'Europa. Dietro di loro ci sono almeno cento parlamentari conservatori che oggi promettono di far passare un emendamento al Queen's speech, come si chiama il percorso legislativo dell'esecutivo per l'anno in corso. Vogliono che sia inserita anche la legge sul referendum e così facendo rischiano di frantumare la coalizione.

È in questo contesto di sostanziale rivolta della base parlamentare dinnanzi a un Paese esso stesso in odore di crescente euroscetticismo che David Cameron s'è inventato la bozza di disegno di legge, abdicando al suo ruolo di leader per farsi "inseguitore" come ha notato Nick Robinson, uno dei più acuti commentatori della Bbc. Inseguitore degli euroscettici, ovviamente.

La mossa del premier con la promessa di una legge da dibattere in parlamento, probabilmente non basterà per placare le fazioni più radicali, ma indica un percorso. Soprattutto, secondo David Cameron, indica l'unica via possibile. Il premier non si stanca di ricordare al Paese che se la proposta di referendum fosse stata inserita nel Queen's speech, i LibDem l'avrebbero affossata, piegando la robustezza del governo.

Il percorso scelto porta a un dibattito parlamentare in cui liberaldemocratici e laburisti si presenteranno compatti per il "no", ben sapendo di non esserlo. L'Europa è tema che resta scabroso oltre la Manica, capace com'è di superare le barriere ideologiche, muovendo sentimenti profondi. Quelli antieuropei popolano anche l'animo laburista e in misura molto minore anche quelli LibDem.

Per questo dagli Usa, dove si trova in visita ufficiale, David Cameron ha insistito nel dire che solo il suo partito offre «una scelta chiara» agli elettori, sottolineando le aree grigie degli oppositori (incluso il co-equipier di governo Nick Clegg).

Parole pronunciate in uno scenario eccentrico. Il presidente Obama ha, infatti, insistito pubblicamente in questi giorni per un ripensamento di Londra, a favore di un deciso impegno europeista. E forse, al di là delle apparenze e al netto dei tatticismi a cui stiamo assistendo, David Cameron ha scelto di dargli retta.

 

 

DAVID CAMERON IN UNA SCUOLA DAVID CAMERON ALLA CERIMONIA DI INSEDIAMENTO DEL NUOVO ARCIVESCOVO DI CANTERBURY JUSTIN WELBY DAVID CAMERON A DAVOS NIGEL FARAGE UKIP NIGEL FARAGE AL PARLAMENTO EUROPEOlondra city

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