elon musk intelligenza artificiale truthgpt

MUSK ALPHA! DALLA TESLA ALL’IDEA DI COLONIZZARE MARTE, EPOPEA E DELIRI DI ELON MUSK, NELLA BIOGRAFIA SCRITTA DA WALTER ISAACSON - PER UN CITTADINO DEL VECCHIO CONTINENTE CHE INSEGUE COL FIATO SOSPESO LA SUA SAGA, TANTA AUDACIA È FONTE DI UN CERTO SCONFORTO. POSSIBILE CHE L'EUROPA NON SIA PIÙ CAPACE DI ESPRIMERE QUESTI GENI? FAMILISMO, CONFORMISMO, TRADIZIONALISMO, PIGRIZIA. CONOSCIAMO BENE LE CAUSE. MA FORSE È GIUNTO IL MOMENTO DI PROVARE A DARE UNA RISPOSTA CHE NON SIA QUELLA DI METTERE LA MUSERUOLA REGOLAMENTARE ALLA GENIALITÀ E INTRAPRENDENZA ALTRUI…

Stefano Mannoni per "Mf" – Milano Finanza - Estratti

 

la biografia Elon Musk di Walter Isaacson

Non vuole risultare simpatico e ci riesce benissimo. Se Herbert Spencer, il filosofo del social-darwinismo, lo avesse conosciuto, lo avrebbe di sicuro eletto come proprio campione: l'uomo che si batte senza riserve nella continua lotta per la selezione degli eroi della specie.

 

Però se fosse nato in Europa lo avrebbero sbattuto senza complimenti in un reparto psichiatrico, buttando via la chiave. 

 

Signori, vi presentiamo Elon Musk! Al quale il sapiente Walter Isaacson ha dedicato un'avvincente, anzi: elettrizzante biografia da poco tradotta da Mondadori.

 

Sfogliando il volume non si è sicuri di leggere il resoconto (provvisorio) di un'epopea in corso. Si ha l'impressione a volte di compulsare un romanzo di fantascienza tanto è umanamente inverosimile il racconto.  E invece ecco la sorpresa riservataci: è tutto vero, capitolo per capitolo. A cominciare dai razzi spediti nello spazio con viaggio di andata e ritorno.

elon musk da bambino

 

Là dove fallisce la Nasa, con stuoli di scienziati, là dove esita la Boeing con 50.000 dipendenti, Iì vince Musk non -badate bene- con mezzi straor-dinari, bensì con una chiave inglese e un pugno di ingegneri giovanissimi (500 di-  pendenti). La Tesla? Produrre batterie incredibilmente sottili per non alterare il design dell'auto; montare un tendone nel parcheggio per vincere la sfida di produrre 5.000 auto alla settimana; avventurarsi sul terreno dell'intelligenza artificiale per scoprirne gli orizzonti, anche terapeutici: costruire un robot umanoide che mima le funzionalità più complesse; infine.. partire per colonizzare Marte. 

 

(...)

 

elon musk fuma uno spinello

Tutto viene rivoluzionato intorno a lui. Le altre aziende esternalizzano, lui costruisce impianti in America. Tutti si affidano ai robot, lui torna alla manodopera umana. Molti indulgono nel comodo modello cost plus, lui riduce i costi al lumicino. Senza complimenti spinge i designer fuori dalle loro stanze e li spedisce imprecando alla catena di montaggio. "Se il pensiero convenzionale rende la tua missione impossibile, allora ti serve il pensiero non convenzionale": così sentenzia, e così agisce.

STEFANO MANNONI

 

Non tutte le ciambelle vengono col buco anche per Musk naturalmente. Un mezzo fallimento è l'acquisizione di Twitter che si segnala soprattutto per la durezza della cura impartita all'azienda: 75% del personale licenziato in 48 ore! Ma anche lì le puntate non sono affatto finite e sorprese sono in arrivo. Per l’europeo che insegue col fiato sospeso la sua saga, tanta audacia è fonte di un certo sconforto.   

 

Possibile che il vecchio continente non sia più capace di esprimere questi geni? Familismo conformismo, tradizionalismo, pigrizia. Conosciamo bene le cause. Ma forse è giunto il momento di porci qualche domanda e di provare a dare una risposta che non sia quella -in cui siamo bravissimi- di mettere la museruola regolamentare alla genialità e intraprendenza altrui.

elon musk GIU LA TESLA - MEME BY EMILIANO CARLI STEFANO MANNONI GUIDO STAZI COVERelon musk mark zuckerbergelon musk x elon musk x elon musk x elon musk 2

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…