salvini giorgetti pugilato boxe

NE RESTERA’ SOLO UNO: LA SFIDA APERTA DI GIORGETTI A SALVINI "IL SUO CERCHIO MAGICO È UN PROBLEMA PER LA LEGA" - IL MINISTRO LEGHISTA ATTACCA I CATTIVI CONSIGLIERI ESTERNI AL CARROCCIO E MINACCIA DI “TOGLIERE IL DISTURBO” – ANCHE I SINDACI BERGAMASCHI CRITICANO IL CAPITONE: BASTA NOMINE DALL'ALTO – COME DAGO-RIVELATO GIORGETTI E I GOVERNATORI POTREBBERO CHIEDERE UN CAMBIO DI LINEA SU TUTTO E UN COMITATO POLITICO PER COMMISSARIARE IL SEGRETARIO O ADDIRITTURA DETRONIZZARLO

Francesco Moscatelli per la Stampa

 

 

salvini giorgetti

Il segretario a discutere con i senatori delle condizioni necessarie per rimanere nel governo, il vice segretario e ministro dello Sviluppo economico a lavorare per portare avanti le proposte dell'esecutivo, lanciando un fondo da 45 milioni per imprese e centri di ricerca che vorranno investire in intelligenza artificiale, blockchain e internet delle cose, e presentandosi all'assemblea dell'Ania per chiedere al settore assicurativo di «restituire un minimo di certezze alle famiglie e alle imprese disorientate».

fedriga salvini giorgetti

 

La distanza fra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti è apparsa evidente anche ieri mattina, quando entrambi erano impegnati a Roma nei rispettivi ruoli di possibile incendiario (se non otterrà da Draghi risultati entro settembre su lavoro, pensioni, salari, pace fiscale, legge quadro sull'autonomia, revisione del reddito di cittadinanza) e di pompiere in servizio permanente effettivo.

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

Ma, come ha ripetuto più volte lunedì durante la «segreteria allargata» in via Bellerio, Giorgetti è pronto a tutto pur di farsi ascoltare. Anche a rimanere isolato. Da cattolico abituato alle omelie domenicali, infatti, conosce bene le fatiche di San Giovanni Battista, e l'importanza di incarnare, quando serve, «la voce di colui che grida nel deserto».

 

«Io parlo a un certo mondo - ha detto Giorgetti davanti agli altri colonnelli del Carroccio, impietriti dalla durezza e dalla fermezza del suo intervento -. Se vi fa schifo, se non serve e se non è utile, amen. Io tolgo il disturbo». Ma chi pensa che dietro queste parole ci sia una sfida aperta a Salvini, un «o me o lui», è sulla cattiva strada. E non solo perché l'idea di trasformarsi in un frontman è estranea alla psicologia di Giorgetti, da vent' anni orgogliosamente numero due del Carroccio .

matteo salvini giancarlo giorgetti by macondo

 

Il tema è soprattutto di strategia e di linea politica, di riflessioni sul ruolo della Lega. Sulla direzione da inserire nel navigatore prima di riaccendere l'auto più che sull'autista. Anzi, chi li conosce entrambi, al netto dei dissidi degli ultimi mesi, giura che Giancarlo voglia bene a Matteo e che lo consideri «decisamente avanti rispetto a tanti altri che lo circondano». L'obiettivo dunque non sarebbe quello di sostituire il leader, ma di aiutare lui e tutto il partito a prendere coscienza dell'attuale situazione politica, economica e sociale. «Per ripartire servono responsabilità, umiltà e dialogo - questo il succo del ragionamento di Giorgetti -. La politica non è filosofia, è l'arte del possibile. Se volete fare la rivoluzione, auguri».

 

Messaggi rivolti a Salvini, certo, ma anche al suo «cerchio magico» e ai suoi «cattivi consiglieri» fuori dalla Lega.

 

ATTILIO FONTANA GIANCARLO GIORGETTI MATTEO BIANCHI MATTEO SALVINI MASSIMO GARAVAGLIA VARESE

E infatti pare che alla fine fosse proprio Salvini il più sollevato davanti a tanta franchezza. Fatte le debite proporzioni, del resto, queste sono più o meno le stesse cose che hanno portato una decina di amministratori e dirigenti locali bergamaschi della Lega a lanciare una raccolta firme per sottoporre al segretario una «critica costruttiva». La protesta è partita dalla zona di Isola, dalla Valle Imagna e dalla Val Brembana, ma i ribelli giurano che le adesioni stanno crescendo in tutta la provincia. «Il mio nome sul documento ci sarà - conferma Andrea Previtali, 52 anni, ex sindaco di Cisano bergamasco, il comune in cui vive l'ex ministro Roberto Castelli e dove la Lega ha appena perso le amministrative -. Noi abbiamo a che fare tutti i giorni con i problemi reali dei cittadini e i vertici devono ascoltarci.

 

Se abbiamo perso, a Cisano, è anche perché il simbolo del partito non tira più come prima. È ora di finirla con i commissari nominati dall'alto che fanno orecchie da mercante e con i parlamentari che vengono qui, inaugurano quello che c'è da inaugurare, e poi se ne tornano a Roma. Stasera (ieri, ndr) ci vedremo davanti a una birra e decideremo cosa organizzare. Meglio fare tre passi indietro e riprendere la strada giusta, piuttosto che andare avanti così».

matteo salvini e giancarlo giorgetti 8giancarlo giorgetti e matteo salvini 2

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...