1. NIENTE, NEPPURE UN RIGO SU “CORRIERE DELLA SERA” E “LA REPUBBLICA” E “LA STAMPA” IN DIFESA DI MONTEZEMOLO PER L’IGNOBILE “LINCIAGGIO” VERBALE (MA NON SOLO) MENTRE CENAVA IN UNA PIZZERIA DI NAPOLI (ROBA DA CRAXI IN USCITA DALL’HOTEL RAPHAEL!) 2. PER I TRE PICCOLI PUTIN DELL’INFORMAZIONE, EZIO MAURO E FLEBUCCIO DE BORTOLI E MARIOPIO CALABRESI, NEPPURE LE IMMAGINI DRAMMATICHE DEL VIDEO CHE RACCONTA L’ASSALTO TEPPISTICO E VERGOGNOSO AL PROMOTORE DI “ITALIA FUTURA” LI HA SPINTI A STIGMATIZZARE L’EPISODIO E AD ESPRIRE SOLIDARIETA’ AL PRESIDENTE DELLA FERRARI 3. LO FA, INVECE, DAGOSPIA CHE NON HA MAI LUSTRATO LE SCARPE ALL’EX RAGAZZO SPAZZOLA DI MONTEPARIOLI, ANZI HA RICEVUTO UNA QUERELA PER DUE MILIONI DI EURO

VIDEO DELL'AGGRESSSIONE A MONTEZEMOLO - http://www.youtube.com/watch?v=-mINsjo7nx0

DAGOPINIONE
L'autore satirico austriaco, Karl Kraus, osservava che a lamentarsi della "bestialità della politica" erano soprattutto i politici stessi che le commettevano.
Un pensiero che l'ex ministro socialista, Rino Formica, avrebbe riassunto ai tempi nostri con la sua celebre frase: "la politica è merda e sangue mischiata dentro un frullatore".

L'"agguato" all'animatore di "Italia Futura" fuori da una pizzeria napoletana, Luca Montezemolo, non soltanto rientra nella categoria kraussiana delle bestialita (stavolta altrui), ma ci segnala che, la protesta becera e ingiustificata spesso può raggiungere livelli di stupidità e di pericolosità che vanno al di là ogni contestazione, pur giustifica da ragioni politiche.

Non può non sorprendere, allora, che il giorno dopo l'imboscata al presidente della Ferrari (e ai suoi commensali), i grandi giornali (Corriere e Repubblica e Stampa in testa) non abbiano segnalato l'accaduto ai propri lettori. E non abbiano neppure condannato l'inciviltà della protesta violenta di cui è stato vittima Luca Montezemolo.
Niente. Neppure, un titoletto sul grave episodio avvenuto alla pizzeria situata nei vicoli della Napoli antica.

Una città che, nonostante sia governata da un ex giudice (De Magistris) e da una giunta di centro sinistra, sembra aver conservato ancora l'anima zotica e gaglioffa delle stagioni del Comandante Lauro.
Né ci risulta che il sindaco o le altre autorità locali abbiano mandato pubbliche scuse all'aggredito.
Tant'è.

Le immagini del "linciaggio" (verbale, ma non solo) arrivate via web e riprese integralmente da Dagospia (e in parte da "la Repubblica.it") hanno fatto il giro del mondo su Internet data la notorietà del personaggio. E ci raccontato, drammaticamente, di una rabbia senza ragioni reali, scatenata (ad arte?) da un gruppetto di agitatori-teppisti (organizzati) nei confronti di persone che non stavano partecipando a un comizio o a una manifestazione politica, bensì erano lì a consumare la loro cena.

I tre piccoli Putin dell'informazione scritta, Ezio Mauro e Flebuccio de Bortoli e Mariopio Calabresi hanno scelto invece di cancellare dai loro quotidiani la vergogna dell'assalto a un personaggio, Montezemolo, al quale - un giorno sì e l'altro pure -, lustrano le scarpe.

Dagospia non ha mai risparmiato, a modo suo ovviamente e senza impugnare la penna d'oca degli agiografi di professione, critiche e ironie (anche pesantucce) sulla scesa in campo di Montezemolo. Ma Eziuccio e Flebuccio e Mariopio, per favore! non tirino in ballo la scusa di non voler voluto fare da cassa di risonanza al fattaccio.

Nell'era di Internet la bugia non regge davvero.
Così, dopo aver riflettuto sul video del "linciaggio" di Montezemolo, drammatico e a dir poco inquietante, non potevamo esimerci - sì, proprio noi piccoli e impertinenti Golia dell'informazione -, dall'esprimere pubblicamente al promotore di "Italia Futura" una solidarietà convinta, umana e non pelosa.

Quanto a Lor Signori: "Ragazzi svegli che dormono in piedi", direbbe Kraus, non vogliamo impartirgli alcuna lezione di etica professionale.
Non ci sentiamo all'altezza né della loro statura giornalistica né dei lori stipendi milionari.

Entrambi, però, farebbero cosa saggia (e meritoria) a riflettere sull'aver dato in questi anni fiato (e trombe) alla "politica dell'antipolitica" e ai Cerberi dell'anti Casta (altrui).

Alla fine, questo mostro a due teste - l'Otro figlio di Tifone e della serpentiforme Echidna -, è destinato a mangiarsi tutti (rottamati e no). E, soprattutto, a divorarsi anche quel poco di buono e di onesto che resta della politica.

La "politica dell'antipolitica" tanto cara ai Poteri marci-editori, inoltre, non farà altro che incoraggiare nuovi fenomeni canaglieschi come quelli di cui sono rimaste vittime prima il ministro Elisa Fornero e l'altro giorno a Napoli il presidente della Ferrari.

 

 

MONTEZEMOLO IN PIZZERIA DA SORBILLO A NAPOLI MONTEZEMOLO CONTESTATO A NAPOLI luigi demagistris sangennaro MONTEZEMOLO CONTESTATO A NAPOLI 5i38 calabro debortoli carlo fornaroMARIO CALABRESI ezio mauro montezemolo e bambi parodi

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