DAL BUNGA-BUNGA ALLO SBANCA-SBANCA - SILVIO ABBAIA “STACCHIAMO LA SPINA QUANDO VOGLIAMO” MA NON MORDE PIÙ. IL BANANA CERCA SOLO DI RIANIMARE UN PARTITO SOTTO CHOC PROMETTENDO UNA SONANTE VITTORIA IL GIORNO CHE SI VOTERÀ - SOTTO SOTTO SI STA PRODIGANDO PER DARE UNA MANO AL SUO SUCCESSORE, AL PUNTO CHE FERRARA (STUFO DI DARE CONSIGLI INASCOLTATI) HA PRESO A BOMBARDARLO PROPRIO PER QUESTO. I PUNTI VERI DI ATTRITO SONO ICI E PATRIMONIALE…

Ugo Magri per "la Stampa"

Monti scopre un po' delle sue carte, fa capire che cosa ci attende da stasera in avanti, quando pure la Camera gli avrà accordato la fiducia (ieri sera l'aula del Senato, con 281 voti a favore e solo 25 contrari). Ce ne sarà per tutti. Per i politici, sui quali per primi si abbatterà la scure dei tagli. Per i proprietari di immobili, compresi quanti ci vivono dentro: quasi certamente torneranno a pagare l'Ici, o qualcosa che molto gli somiglia, allineato con la tassazione sulla casa a livello europeo.

Idem per quanti godono di pensioni privilegiate, dal programma del Professore non possono attendersi nulla di buono, e stavolta non ci sarà la Lega a far muro. Aleggia una patrimoniale, sebbene il presidente del Consiglio si guardi bene dal pronunciare la parola, e magari un ulteriore rincaro dell'Iva. Ci arriva chiunque ascoltando il passaggio del discorso dove Monti (tono rotariano senza mai un acuto) immagina una «riduzione del peso delle imposte e dei contributi che gravano sul lavoro e l'attività produttiva, finanziata da un aumento del prelievo sui consumi e sulla proprietà».

Pagare in contanti per evadere meglio diventerà complicato. Sulla mobilità del lavoro, Monti avverte che parecchio vuole innovare, sia pure d'amore e d'accordo coi sindacati perché la «coesione sociale» è un valore da non tradire mai. Le altre parolechiave ripetute quasi con ossessione sono «rigore», «crescita», «equità». Riemergono concetti come «senso dello Stato», come «sacrifici», come «missione» che erano tipici di un'altra Italia, e che da tempo non udivamo più. Applauso corale del Senato, solo la Lega punta i piedi. Calderoli sintetizza la linea padana: «Meglio bunga-bunga che sbanca-sbanca».

POTERI FORTI
Nega di esserne schiavo, il nuovo premier. Tecnico sì, ma al servizio della buona politica. Non la pensano allo stesso modo gli studenti che manifestano con lancio di uova intorno a Palazzo Madama. Monti ricorda quanto si era battuto da Commissario Ue contro le multinazionali e per ottenere il rispetto da certi Paesi. Magari gli stessi con cui ieri ha intavolato il suo primo trilaterale: una conferenza telefonica con Merkel e Sarkozy.

E' una novità di rilievo, in quanto Angela e Nicolas avevano l'abitudine (brutta, secondo Prodi) di fare da soli tagliando fuori tutti gli altri. Adesso l'intesa è quantomeno «à trois», i maggiori Paesi dell'euro che si coordinano contro la «pandemia» monetaria. Relativa tregua per l'Italia, con lo spread che scende sotto i 500 punti dopo essere salito fino a 545, ma i titoli francesi sotto pressione per non dire della Spagna, a poche ore dalle elezioni.

TEATRINO PDL
Non va preso alla lettera il Cavaliere, quando nelle riunioni a porte chiuse annuncia propositi bellicosi, tipo: «Stacchiamo la spina quando vogliamo». Non è la sua intenzione. Berlusconi cerca soltanto di rianimare un partito sotto choc promettendo una sonante vittoria il giorno che si voterà. Bersani finge di prenderlo sul serio quando ringhia «ognuno si prende le sue responsabilità». Casini, umanamente scaltro, lascia correre: «In teoria Berlusconi potrebbe far cadere Monti, in pratica non lo farà...».

Silvio abbaia ma non morde più. Sotto sotto si sta prodigando per dare una mano al suo successore, al punto che Ferrara (stufo di dare consigli inascoltati) ha preso a bombardarlo proprio per questo. I punti veri di attrito sono Ici e patrimoniale. Eppure nessuno, tra i «berluscones», ritiene che saranno causa di rottura. «Monti e Passera sono troppo intelligenti», si dice a via del Plebiscito, «per non trovare la sintesi giusta».

 

Monti parla al senato SILVIO BERLUSCONI Calderoli giuliano-ferraraPIER FERDINANDO CASINI

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