virginia raggi e il rocchetto di nichel

ROMA È UNA SÒLA – VIRGINIA RAGGI CITA NANNI LOY PER LA STORIA DEL ROCCHETTO DI NICHEL: “PACCO, DOPPIO PACCO E CONTROPACCOTTO. CI SAREBBE DA RIDERE SE CHI HA AMMINISTRATO PRIMA NON AVESSE NERO SU BIANCO, DAL 2011, QUEI PRESUNTI INCASSI” – ALEMANNO PARLA DI SCARICABARILE: “LA VICENDA RISALE AL 2004 E NEL 2011 LA SOCIETÀ HA CONSEGNATO IL ROCCHETTO COME PEGNO AGGIUNTIVO, MA IL DEBITO NON È STATO CANCELLATO. NON C’È FREGATURA” – IL MISTERO SI ARROTOLA…

 

 

 

rocchetto di nichel

LA STORIA DEL FILO DI NICHEL SI ARROTOLA! CI SCRIVE L'UOMO CHE HA DATO IN PEGNO IL ''NICKEL WIRE'' DAL VALORE PRESUNTO DI 55 MILIONI, CHE SECONDO IL COMUNE INVECE VALE POCHE MIGLIAIA DI EURO (E ORA PASSA ALLE VIE LEGALI) - LINK

 

 

rocchetto di nichel del comune di roma

 

SOLO A ROMA QUESTE STORIE MERAVIGLIOSE - CAMPIDOGLIO TRUFFATO: UN ROCCHETTO DI NICHEL DATO IN GARANZIA DI UN CREDITO, CHE DOVEVA VALERE 55 MILIONI E INVECE SONO 40MILA EURO. UNA TRUFFA DEGNA DI TOTÒ, CON FINALE TRISTISSIMO: ORA IL COMUNE, CHE HA SPESO 200MILA EURO PER CUSTODIRE IL ''TESORO'', DEVE TAPPARE UN ALTRO BUCO FINANZIARIO

 

http://m.dagospia.com/solo-a-roma-queste-storie-meravigliose-campidoglio-truffato-un-rocchetto-di-nichel-195586

VIRGINIA RAGGI E IL ROCCHETTO DI NICHEL

 

PACCO, DOPPIO PACCO E CONTROPACCOTTO

Dal profilo Facebook di Virginia Raggi

 

Una bobina di nichel del valore di 38 milioni di euro. Chissà quanto sarà grande ma, soprattutto, “cosa ce ne facciamo?”. È la domanda spontanea quando, mettendo mano ai conti disastrati del Comune, ho trovato questa “follia” tra la voci in entrata in un Bilancio a dir poco drammatico. 

 

C’era qualcuno che aveva rifilato a Roma Capitale delle bobine di nichel a garanzia di un credito e c’era chi le aveva accettate in pegno…. Ci sarebbe da ridere se chi ha amministrato prima non avesse messo davvero nero su bianco per anni e anni, a partire dal 2011, quei presunti “incassi”. 

 

le aste deserte per il rocchetto di nichel

Noi abbiamo capito che era impossibile vendere il nichel, abbiamo eliminato dal bilancio quelle entrate fasulle e e abbiamo avviato le azioni necessarie per il reale recupero di questi 38 milioni. Ma la bobina di nichel ha un merito: ci permette di raccontare una delle tante “assurdità” sulle quali sono intervenuta riportando, tra l’altro, per la prima volta da anni, in attivo il Bilancio di Roma Capitale. 

 

I 13 miliardi di euro di debito che noi romani e italiani abbiamo ereditato e siamo costretti a pagare ogni anno con le nostre tasse fino al 2048 (è il famoso debito di Roma che portiamo sulle spalle) sono formati da tanti casi come questo: potrei citare le inchieste di “asfalto e mazzette”, le case vista Colosseo affittate ai partiti per 13 euro al mese ed altre “sorprese” di questa natura. 

virginia raggi (1)

 

Poi c’è l’ulteriore miliardo e trecento milioni che dal 2008 le amministrazioni precedenti hanno continuato ad accumulare anche dopo che lo Stato ha appianato il debito pregresso.  Con un pizzico di orgoglio posso dire che la mia amministrazione non solo non ha creato nuovi debiti ma, anzi, ha ridotto di oltre 200 milioni quelli fatti dai “rapaci” di prima: a Roma i debiti li chiamiamo “buffi” ma davvero c’è poco da ridere. 

 

nichel alemanno raggi

Approvare i bilanci in regola e in tempo (noi lo facciamo, prima non lo hanno mai fatto) significa: poter programmare, fare regolari bandi di gara come nel resto d’Italia e quindi non fare alcun nuovo debito che poi cadrà sulle generazioni che verranno. 

 

La storia della bobina di nichel fa venire in mente un vecchio film di Nanni Loy: “Pacco, doppio pacco e contropaccotto”. Il “pacco” è quello che hanno rifilato all’amministrazione con la bobina di nichel; il “doppio pacco” è che qualcuno per tanti anni lo ha iscritto a bilancio; il “contropaccotto” è quello che, stavolta, gli rifiliamo noi. 

 

la sindaca virginia raggi sul red carpet del teatro dell opera (3)

Il nichel? No, grazie. Pagate i debiti che avete nei confronti di Roma, dell’Italia e dei cittadini. Una volta tanto c’è una storia a lieto fine da raccontare e noi la scriviamo insieme a voi.

 

RAGGI E IL FILO DI NICHEL «PACCO E CONTROPACCOTTO»

Da “il Messaggero”

 

«Pacco, doppio pacco e contropaccotto». La sindaca Virginia Raggi commenta così la notizia pubblicata dal Messaggero, che ha svelato la beffa del filo di metallo ceduto in pegno al Comune di Roma nel 2011 da un debitore che doveva restituire 36 milioni di euro. Secondo una perizia consegnata alla Procura di Vicenza, dopo un' inchiesta della Guardia di Finanza, quel filo varrebbe oggi poche decine di migliaia di euro.

 

rocchetto di nichel

Raggi ricostruisce così la vicenda su Facebook. «C' era qualcuno che aveva rifilato a Roma Capitale le bobine di nichel a garanzia di un credito. Ci sarebbe da ridere se chi ha amministrato prima non avesse messo nero su bianco, a partire dal 2011, quei presunti incassi». Aggiunge Raggi: «Noi abbiamo capito che era impossibile vendere il nichel, abbiamo eliminato dal bilancio quelle entrate fasulle e abbiamo avviato le azioni per il reale recupero di 38 milioni. La storia della bobina di nichel fa venire in mente un vecchio film di Nanni Loy: Pacco, doppio pacco e contropaccotto». E la sindaca su Facebook allega pure la locandina.

 

gianni alemanno

L' ex sindaco Gianni Alemanno parla di «scaricabarile». E ricostruisce che la «vicenda risale al 2004» e che «nel 2011 la società come pegno aggiuntivo e non sostitutivo ha consegnato al Comune il famoso rocchetto», «il che significa aggiunge che il Comune non ha mai cancellato il debito che la società privata aveva nei suoi confronti e quindi non c' è stata nessuna fregatura durante la nostra amministrazione». Alemanno spiega che «tutti questi presunti valori non sono mai stati inseriti nel bilancio comunale, fino a quando nel 2018, sotto l' amministrazione Raggi, qualcuno ha avuto la brillante idea di utilizzare il tesoretto di nichel per ipotizzare il finanziamento di alcune opere pubbliche, per altro mai realizzate».

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