DEMOCRISTI FOREVER! - CHI È IL REGISTA DELLA FUGA (OCCHIO, NON SI DICE ‘’COMPRAVENDITA’’, SE È NEL SENSO POLITICO “GIUSTO”) DEI DEPUTATI DAL BANANA? CIRINO POMICINO! - PERSINO IL BANANA CI SCHERZA SU: “SAPETE CHI POTREBBE FAR CADERE IL GOVERNO? POMICINO E CASINI!” - SE ANCHE I “RESPONSABILI” (EX PDL EX FLI EX TUTTO) PASSATI AL GRUPPO MISTO NON VOTERANNO LA FIDUCIA, PER SILVIO È DAVVERO FINITA. A MENO CHE I CINQUE RADICALI DI PANNELLA…

Fabio Martini per "la Stampa"

Nel semideserto Transatlantico del giovedì pomeriggio Laura Ravetto, quarantenne sottosegretaria di Cuneo, incrocia il vecchio Paolo Cirino Pomicino e gli dice scherzosa: «Stai chiamando tutti, tranne me...». E Pomicino, sornione: «Ma tu non sei mica una burattina...». La bionda Ravetto ha occhio: nello smottamento che nelle ultime 48 ore sta facendo franare, stavolta per davvero, la maggioranza, un ruolo da protagonista lo sta giocando proprio l'inesauribile Cirino Pomicino, che ora di anni ne ha 71, sembrava un pensionato e invece si sta riproducendo in quella che era la sua specialità nella Prima Repubblica: fare e disfare governi, compito che 25 anni fa esercitava dalla sua villa sull'Appia Antica.

Già, perché a forza di parlare di campagna acquisti di Berlusconi e del suo sodale Denis Verdini, sta passando come naturale la «controcampagna» delle opposizioni, guidata dai centristi. Raccontano che se ne sia accorto anche Silvio Berlusconi: prima di partire per Cannes, si è rivolto ai suoi con una battuta che non gli avevano mai sentito fare: «Lo sapete chi potrebbe far cadere il governo? Pomicino e Casini!».

Nel variopinto battutaio di questi tempi sembra una boutade come altre, ma di transumanze il Cavaliere se ne intende. Effettivamente da un mese sono in corso incontri riservati e continui, promossi da Lorenzo Cesa, che dell'Udc è il segretario, e da Paolo Cirino Pomicino («da semplice iscritto do il mio contributo...») incontri propedeutici al successivo passaggio: l'accesso al «sacro soglio», l'incontro con Pier Ferdinando Casini. Certo, come confidavano ieri all'Udc, «ora molti parlamentari vengono per conto loro e il nostro problema è dar loro una prospettiva, un progetto che possa consentire di concludere la legislatura».

Il lavorìo era in corso da diverse settimane e ieri ha preso corpo con l'annuncio formale dell'addio al Pdl di due deputati, anche se in «lista di attesa» ci sono molti parlamentari per il momento «coperti». Ieri hanno annunciato il proprio passaggio dal gruppo Pdl a quello dell'Udc Ida D'Ippolito, 62 anni, calabrese, ex Forza Italia, e Alessio Bonciani, 38 anni, fiorentino. Ma non è finita: con un comunicato collettivo tre deputati di maggioranza - Elio Belcastro, 57 anni, calabrese; Americo Porfidia, 53 anni, casertano, ex Idv e Arturo Iannaccone, 55 anni, avellinese hanno fatto sapere di esser passati dal gruppo parlamentare «Popolo e territorio» (quello dei «Responsabili») al gruppo Misto. Chiosa Belcastro: «Al momento la nostra posizione è vincolata al progetto del centrodestra».

Al momento. E la prossima settimana annuncerà l'addio al Pdl e l'adesione all'area Udc anche il senatore Carlo Vizzini, presidente della Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Ma la lista dei potenziali transfughi, sotto traccia, è lunga. Raccontano che nei giorni scorsi il segretario dell'Udc Cesa sia andato a casa di Adolfo Urso, il capofila dei finiani che hanno lasciato per ultimi il Fli, che sono restati «inquieti» e che potrebbero rientrare nel Terzo polo via Udc.

E il Pd? Eccetto Beppe Fioroni, che a titolo personale sonda parlamentari di maggioranza per capire se esistano basi per un governo di emergenza, tra i democratici non c'è alcuna pressione che somigli ad una «campagna» anche perché il «governissimo» è una prospettiva che per ora il Pd rivendica senza crederci. L'unico soprassalto lo ha avuto Dario Franceschini, presidente dei deputati, che ha cercato di capire cosa faranno i sei deputati radicali. Ma la risposta di Maurizio Turco («Parlatene con Pannella») ha avuto l'effetto di congelare l'indagine.

Perché toccherebbe a Pier Luigi Bersani parlare con Pannella, che da par suo ha qualche motivo per essere sbalordito per la delegazione che il Pd ha mandato al recente congresso dei Radicali: la guidava il vicepresidente dei deputati Michele Ventura. Come capitalizzare lo squagliamento della maggioranza? Una nuova mozione di sfiducia dopo quella fallita del 14 dicembre? I primi contatti tra Bersani, Casini e Fini non hanno dato una risposta.

 

PAOLO CIRINO POMICINO PIER FERDINANDO CASINI VERDINI gmtLORENZO CESA Carlo Vizzinisenato16 giuseppe fioroni

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