UN NAZARENO È PER SEMPRE – RENZIE STA PENSANDO DI OFFRIRE UNA NORMA TRANSITORIA “BLOCCA-ITALICUM” PER TRANQUILLIZZARE BERLUSCONI E ALFANO SUL VOTO ANTICIPATO
Emilia Patta per “Il Sole 24 Ore”
Più tempo prima di caricare l'arma delle possibili elezioni anticipate in cambio del sospirato via libera all'Italicum in Senato entro Natale e alla Camera per l'ultima lettura nelle prime settimane del 2015. Potrebbe essere questa la stretta via per uscire dall'impasse in cui rischia di finire la riforma della legge elettorale concordata tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi.
«Hanno paura del voto? – è il ragionamento che si fa nell'entourage del premier – E allora dimostriamogli che noi non vogliamo andare a votare, noi vogliamo fare le riforme». La soluzione sul tavolo di Renzi da offrire ai contraenti del patto del Nazareno, patto fortemente in bilico in queste ore dopo la debacle di Forza Italia in Emilia e Calabria, si chiama "norma transitoria": ossia la specificazione che l'Italicum entrerà in vigore solo dopo l'approvazione della riforma costituzionale che abolisce il Senato elettivo e riforma il Titolo V della Costituzione. Facendo vivere di fatto, fino a quel momento, il proporzionale Consultellum rimasto in piedi dopo la bocciatura del Porcellum da parte della Corte costituzionale.
Con il cattivo risultato delle urne emiliane e calabresi, Berlusconi ha ora più che mai bisogno di tempo per ricostruire l'area di centrodestra in vista della futura competizione politica con il Pd di Renzi. Ma il timore degli azzurri, che è anche lo stesso timore del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano e della minoranza Pd, è che con l'Italicum approvato all'inizio del 2015 – come è intenzione di Renzi – il premier avrebbe l'arma carica per riandare alle elezioni già la prossima estate. Vero che l'Italicum riguarda solo l'elezione della Camera, mentre per il Senato è già previsto che varrebbe il Consultellum almeno fino all'approvazione della riforma costituzionale.
Ma questo non basta a rassicurare Berlusconi, né i piccoli alleati del Pd e la minoranza interna. E il timore di elezioni anticipate rischia di rallentare l'iter già di per sé complicato della legge. Tanto più che alcuni costituzionalisti (a cominciare dagli ex presidenti della Consulta Gaetano Silvestri e Giuseppe Tesauro) hanno posto il problema, in audizione a Palazzo Madama, della possibile incostituzionalità di una legge che al momento dell'approvazione varrebbe solo per un ramo del Parlamento.
Nell'entourage di Renzi - forti del parere di altri costituzionalisti come Augusto Barbera, Stefano Ceccanti e Carlo Fusaro - sono convinti che tale obiezione non impedisce di approvare l'Italicum così com'è. Ma il problema come si è visto c'è, ed è tutto politico.
Per questo il premier e i suoi stanno pensando alla soluzione della norma transitoria per "congelare" l'Italicum. Nonostante le molte perplessità espresse in queste ore dai tecnici del ministero delle Riforme, che fanno notare come sia complicato vincolare l'entrata in vigore di una legge a una data incerta. «Si può fare come atto politico e non perché sia necessario - si spiega -, per tranquillizzare i tanti che hanno paura del ritorno alle urne».