RIGORE O AUTOGOL? LA “DECRESCITA INFELICE” DELL’ECONOMIA TEDESCA

Andrea Tarquini per "La Repubblica"

Addio alle certezze rassicuranti, adesso anche Berlino comincia ad avere paura dei colpi che l'eurocrisi può infierirgli a casa. Indici dell'atmosfera economica in calo per il secondo mese consecutivo, brutte notizie per multinazionali del made in Germany come Mercedes o persino Volkswagen, dubbi e moniti bipartisan contro il rigore a oltranza espressi da grandi editorialisti: qualcosa si muove nella Bundesrepublik a cinque mesi dalle elezioni politiche del 22 settembre.

E un indice dell'allarme è anche, in senso contrario, l'iniziativa diplomatica segreta di Germania, Regno Unito, Olanda e Austria rivelata dalla Frankfurter Allgemeine: temendo il peggio come valanga di nuova povertà e quindi di emigrazione all'interno della Ue, i quattro governi hanno chiesto poteri di limitare la libertà di movimento di cittadini comunitari che cercano lavoro nei Paesi più forti.

Il rigore resta necessario, ha ribadito ieri il ministro delle Finanze Scaeuble fiancheggiato dal responsabile dell'Economia, Wolfgang Roessler. Ma la linea dura di Berlino comincia ad accusare crepe in casa. «L'Europa ha bisogno di crescita», si legge in un editoriale
Di Die Welt, liberalconservatore e filogovernativo.

Il rigore è necessario, continua il columnist Jan Dams, «ma con la richiesta di rigore e basta Schaeuble è rimasto solo e smentito dalla realtà: il rigore non fa che aumentare il debito» e le tensioni sociali nel sud del continente.

Incalza dall'altra sponda Spiegel online, con un fondo di Wolfgang Muenchau: il presidente della Commissione europea Barroso, scrive, sbaglia chiedendo un allentamento del rigore per l'Europa meridionale, ma sbaglia perché «dovrebbe essere la Germania a spendere di più per la ripresa trainando gli altri» e riappropriandosi del ruolo di locomotiva.

Voci autorevoli contro il governo. Mentre continua lo scontro con Bruxelles sull'unione bancaria. Bruxelles ammonisce che «bisogna andare avanti il prima possibile, abbiamo tutti gli strumenti per gestire un fallimento ordinato », come ha detto il commissario europeo al mercato interno Michel Barnier, ma Angela Merkel replica che «la Germania non vede la garanzia comune sui depositi bancari Ue in un prossimo futuro».

Ufficialmente il governo cerca di fare muro: «Sono gli altri che devono risolvere i loro problemi a casa e alla radice, accusare la Germania è sciocco», ha detto Schaeuble alla radio pubblica Deutschlandfunk.

Aggiungendo: «I problemi non si possono risolvere rendendo la Germania debole ». Ma concede almeno un'eccezione. Non a Roma, bensì a Parigi: «La Francia può aver bisogno e diritto a una maggiore flessibilità se vara le riforme».

La linea dura è confermata nella facciata. I dubbi però crescono. L'economia tedesca non è più vaccinata degli altri dal contagio della recessione. Per il secondo mese consecutivo, l'indice Ifo sulla fiducia degli imprenditori è calato, oltre le attese.

Aziende delle dimensioni di Daimler (Mercedes) o persino Volkswagen, pur salvandosi nel secondo caso con l'export in Nordamerica e Cina, cominciano a incassare i colpi del crollo della domanda nell'Europa mediterranea. Pesano le incertezze su Cipro e quelle sugli sviluppi in Italia, suggerisce a Die Welt il capo analista della congiuntura in Europa all'Ifo, Kai Carstensen.

Certo, le prognosi ufficiali sul Pil 2013 vengono corrette a un minirialzo, da 0,4 a 0,5%. E in questo c'è anche lo zampino dell'attesa di un taglio dei tassi Bce, che avvantaggerebbe l'export tedesco.

 

ANGELA MERKEL DOWNGRADE DELLA GERMANIAmerkel ad IschiaSchauble con Amato e NapolitanoWolfgang Schauble

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...