C’È DEL MARCIO IN DANIMARCA - RONDE ISLAMICHE NEI QUARTIERI PER IMPORRE LA SHARIA, JIHADISTI DI RITORNO?E SPREZZO PER LA DEMOCRAZIA: COSÌ L’ISIS SI È INFILTRATO A COPENHAGEN

attentato a copenhagen  9attentato a copenhagen 9attentato a copenhagen   omar abdel hamid el hussein   attentato a copenhagen omar abdel hamid el hussein

Maurizio Molinari per “la Stampa”

 

Ronde nei quartieri per imporre la Sharia, volontari per il Califfo con i sussidi governativi, una delle percentuali più alte di estremisti e la missione di «punire per l’eternità i credenti nella democrazia»: i jihadisti danesi si ritrovano nel «Millatu Ibrahim», l’unico gruppo fondamentalista europeo a richiamarsi apertamente allo Stato Islamico (Isis).?«Millatu Ibrahim» è un’espressione coranica con cui si intende la «fede di Abramo» ed è il nome del gruppo salafita tedesco di cui faceva parte anche il rapper convertito Deso Dogg.

attentato a copenhagen  11attentato a copenhagen 11

 

Messo al bando nel 2012 in Germania, dove nel 2013 è stato bersagliato da raid e arresti, «Millatu Ibrahim» nel 2014 trasloca in Danimarca dove debutta in settembre su YouTube con un video girato a Aarhus in cui il jihadista Abu Abdurrahman, alternando arabo e danese, inneggia tanto al Califfo di Isis, Abu Bakr al Baghdadi, che ad Abu Musab al Zarqawi, il leader di «Al Qaeda in Iraq» ucciso dagli americani nel 2006 e considerato l’ideologo dello Stato Islamico.

 

attentato a copenhagen  7attentato a copenhagen 7attentato a copenhagen   helle thorning schmidtattentato a copenhagen helle thorning schmidt

«Condanniamo per l’eternità chi crede nella democrazia» dice il jihadista, a viso aperto, accomunando nel disprezzo le istituzioni danesi e «i musulmani che le sostengono».?Nel video campeggia il logo del gruppo: una Kaba stilizzata fra rami d’alloro. ?Il legame ?Nico Prucha, esperto di Jihad europea all’Istituto di affari internazionali dell’Università di Vienna, afferma che «c’è un forte legame fra Millatu Ibrahim e Stato Islamico».

 

attentato a copenhagen  13attentato a copenhagen 13

Se la genesi del gruppo danese è a Vejle, altre cellule operano a Copenhagen, Aarhus, Odense e Aalborg. Si tratta di individui ideologicamente motivati, ben collegati e - secondo fonti della sicurezza danese - in contatto con altre cellule in Austria, Germania, Belgio, Francia e Gran Bretagna.

 

attentato a copenhagen  6attentato a copenhagen 6

La pericolosità di «Millatu Ibrahim» si riflette nel numero dei volontari partiti per Siria e Iraq: circa 100 ovvero 18 per ogni milione di residenti che significa il secondo tasso pro-capite più alto d’Occidente dopo il Belgio, 22, e assai più alto rispetto a Francia e Australia, 11, Norvegia, 10, Gran Bretagna, 6, e Svezia, 3. ?Miliziani con sussidio?La Politiets Efterretningstjeneste, l’intelligence danese, ritiene che gran parte delle partenze sono «verso la Siria» inclusi di 28 musulmani che risultavano «disoccupati» nei registri comunali, riscuotendo la relativa immunità.

attentato a copenhagen  12attentato a copenhagen 12

 

attentato a copenhagen  5attentato a copenhagen 5attentato a copenhagen  8attentato a copenhagen 8

Per mesi hanno combattuto per il Califfo ricevendo i versamenti di denaro dei contribuenti sui conti bancari danesi a conferma dell’integrazione nella società. ?Ad aver studiato l’alto tasso di jihadismo danese è Magnus Ranstorp, esperto di terrorismo al «Collegio di Difesa» di Svezia, secondo il quale «è il risultato della presenza di imam estremisti, delle notevoli dimensioni del gruppo Hiz-ut-Tahrir ed anche dell’aumento di polarizzazione dentro la società nazionale dove ha avuto un impatto non indifferente la pubblicazione nel 2005 delle vignette su Maometto da parte dello «Jyllands-Posten».

attentato a copenhagen  2attentato a copenhagen 2

 

attentato a copenhagen  4attentato a copenhagen 4

Si spiega così anche la scoperta da parte della polizia di «gang» che in alcuni quartieri popolati di immigrati tentano di imporre la Sharia, legge islamica.?La strada del «recupero» ?Nel tentativo di disinnescare questa mina il governo danese segue una strada basata sul recupero dei jihadisti che tornano. Ad Aarhus, dove la moschea di Grimhøj ha generato almeno 23 volontari per il Califfo, le autorità hanno creato un «centro di recupero» modellato sulla struttura precedente, creata nel 2007, per «disintossicare» dal neonazismo gli hooligans degli stadi.

 

attentato a copenhagen  3attentato a copenhagen 3

Dei 30 jihadisti partiti da Aarhus almeno 5 sono morti - incluse due donne - e 16 sono tornati: nessuno è stato arrestato ma ognuno ha ricevuto un «mentore» che li segue per «recuperarli». Fra le testimonianze raccolte in questa maniera, vi sono spiegazioni della scelta della Jihad motivata dalla volontà di «essere dei buoni musulmani e trasferirsi in uno Stato Islamico per essere rispettati». ?

 

Ma per Jytte Klausen, docente dell’Università di Brandeis laureata ad Aarhus e studiosa dei jihadisti di ritorno, si tratta di una «soluzione assai ingenua perché stiamo parlando di danesi che a Raqqa ordinavano ai civili di rispettare gli editti del Califfo» mostrando una motivazione assai radicata.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?