SALVINI VUOLE TAGLIARE LA SPESA PER I MIGRANTI – LO SHOW DEL MINISTRO DELL’INTERNO AL SENATO. IL GOVERNO INTENDE RIDURRE GLI ATTUALI 35 EURO AL GIORNO (DI CUI SOLO 2-3 VANNO IN TASCA AI SINGOLI IMMIGRATI), UNIFORMANDO L'ITALIA ALLE TARIFFE DI AUSTRIA E GERMANIA
Matteo Pandini per Libero Quotidiano
Il governo taglierà la spesa per i migranti, riducendo gli attuali 35 euro al giorno per ogni richiedente asilo a una cifra più vicina alla media degli altri paesi Europei. L' Austria ne investe 23, la Croazia 25, la Germania 26, la Francia 29.
Lo ha annunciato il ministro dell' Interno Matteo Salvini, durante il suo primo discorso a Palazzo Madama, quando ha parlato della nave Aquarius e ha rivelato un inedito asse con Berlino per «difendere le frontiere esterne» dell' Europa. Un' intesa nata dopo una telefonata con il suo omologo tedesco Seehofer.
Di più. Roma pretende le scuse di Parigi, dopo le dure accuse che Macron&soci hanno rivolto all' Italia per la nuova linea sugli sbarchi. Dato che i cugini d' Oltralpe non hanno ingranato la retro, il premier Giuseppe Conte minaccia di cancellare il viaggio all' ombra della torre Eiffel.
In agenda, domani, c' è l' incontro bilaterale. «Sono stufo dei bambini che muoiono nel Mediterraneo perché qualcuno li illude che da noi c' è futuro. Sono stufo di morti di Stato» ha ringhiato Salvini dopo una stretta di mano con Renzi. Il leghista ha ricordato che la prima preoccupazione del governo è stata quella di «mettere in sicurezza le donne e i bambini» dell' Aquarius.
Critiche alle organizzazioni umanitarie: «È tempo che gli Stati tornino a essere Stati» perché «non è possibile che siano associazioni private finanziate da chissà chi (ovvero le Ong, ndr), a imporre tempi e modi».
PROTAGONISTI
Secondo il ministro dell' Interno il nostro Paese «non è mai stato centrale come in queste ore», e per questo Bruxelles «deve battere un colpo o tacere per sempre». Nel mirino di Roma c' è il regolamento di Dublino che «va superato: penso che con il collega tedesco e con il collega austriaco proporremo una nostra iniziativa».
In Aula è stato un vero e proprio show, col leghista che ha incassato gli applausi della maggioranza (più Fratelli d' Italia e azzurri) e le proteste del centrosinistra. Maurizio Martina l' ha accusato di fare «strumentalizzazione». Per il capogruppo dem Andrea Marcucci «il governo ha preso in ostaggio le persone sulle navi».
Il ministro ha replicato ai vertici della Santa Sede: «Ama il prossimo tuo come te stesso? Il mio prossimo sono donne e bambini che scappano dalla guerra ma significa anche amare milioni di italiani che hanno perso casa, lavoro e speranza».
Fuori dal Senato, il leghista ha detto: «Sulla vicenda Aquarius ho il Paese dietro di me...».
Sul tavolo del Viminale c' è il dossier sui costi dell' accoglienza per i richiedenti asilo.
Secondo i calcoli del ministero Austria, Croazia, Germania, Francia, Lituania e Repubblica Ceca erogano tra i 20 e i 29 euro a migrante ogni 24 ore. Più risparmiosi Cipro, Estonia e Polonia che ne versano tra i 10 e i 19. I più avari sono gli ungheresi: staccano assegni per circa 10 euro al dì. Roma è quindi generosa, al pari di Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Svezia e Slovacchia. In alcuni di questi casi, l' esborso può arrivare fino a 49 euro. Cifra che schizza ad oltre 50 euro solo in Belgio.
L' ANNUNCIO
Subito dopo l' insediamento, Salvini aveva annunciato una cura dimagrante per diminuire i «5 miliardi l' anno» ingoiati dal capitolo immigrazione. La cifra è scolpita nel Def firmato da Paolo Gentiloni e Piercarlo Padoan: il costo previsto per il 2018 è di 4,64 miliardi di cui 3 per accoglienza e prima assistenza.
La somma sale a 5 miliardi se si ipotizza l' arrivo di circa 500 minori non accompagnati aggiuntivi (a un costo medio di 45 euro al giorno per ognuno di loro), più altri 31mila maggiorenni nelle strutture di accoglienza governativa e di circa 1.750 richiedenti asilo e rifugiati aggiuntivi nel sistema di protezione.
Va ricordato che, dei famosi 35 euro, solo una minima parte finisce nelle tasche dei migranti: si parla di meno di 3 euro. Il resto finisce a chi si occupa dell' accoglienza come cooperative o albergatori.
I costi per l' accoglienza dei richiedenti asilo variano da Paese a Paese per diversi motivi.
Germania, Francia, Ungheria, Polonia e Svezia assegnano somme diverse a seconda del tipo di strutture che ospita i migranti. Budapest, per esempio, paga poco perché sistema i profughi nei centri di detenzione.
Altri Stati staccano assegni diversi a seconda della categoria di migranti (i minori "costano" di più, per esempio). Non è l' unico fronte aperto da Salvini, e che si aggiunge alla battaglia diplomatica per il caso Aquarius.
Sul tavolo del ministro c' è il dossier relativo ai ricollocamenti concordati con gli altri Paesi. Si tratta del numero di migranti che i partner europei hanno accettato di accogliere, sgravando Italia e Grecia.
Un' operazione che procede a singhiozzo. L' Ungheria, per esempio, nel triennio 2015/2018 aveva un obiettivo di 1.294 persone. Ma Budapest è ferma a quota zero. Idem la Polonia: avrebbe dovuto ospitare 6.182 migranti. Ma la lente di Roma ingrandisce i dati di Madrid, Parigi e Berlino.
In tre anni i francesi avrebbero dovuto assorbire 19.714 persone, ma all' inizio di marzo si erano fermati a 4.944. Quasi tutti arrivati da Atene, visto che da Roma ne hanno accettati 550.
La Germania dovrebbe spalancare la porta a 27.536 stranieri, ma si è inchiodata a poco più di 10mila (4.909 dall' Italia, poco più di 5.300 dalla Grecia).
La Spagna che aspetta di far attraccare la Aquarius avrebbe dovuto ricevere 9.323 profughi ma al momento ha dato il benvenuto solo a 1.358 soggetti, dei quali 234 partiti dal Belpaese.