golf volkswagen crash incidente

INCIDENTE DI PERCORSO O PREANNUNCIO DI CRISI? SULL’OMICIDIO STRADALE IL GOVERNO VA KO ALLA CAMERA, IL PREMIER MINIMIZZA - NEL PD 70 DEPUTATI ASSENTI - BRUNETTA E CALDEROLI PARLANO DI CRISI DEL PD E DELLA SUA MAGGIORANZA

Francesca Schianchi per “la Stampa”

 

matteo renzi in aula f1027e6matteo renzi in aula f1027e6

Le associazioni vittime della strada si erano presentate in forze: una cinquantina di rappresentanti sulle tribune della Camera, ansiosi di assistere all' ok definitivo alla legge sull' omicidio stradale.

 

Sicuri che fosse il giorno buono: in questo anno e mezzo di gestazione del provvedimento sono rimasti in contatto con esponenti della maggioranza, dal ministro Boschi alla relatrice Morani, e avevano avuto rassicurazioni. Ieri doveva diventare legge: invece, è quasi l' ora di pranzo quando si leva un applauso dai banchi dell' opposizione, perché con 247 sì contro 219 no, passa a voto segreto un emendamento del forzista Sisto.

 

Una sola modifica, sufficiente però a rispedire il testo al Senato e allontanare il traguardo. Con in più «la vergogna di vedere l' esultanza dei deputati che festeggiavano davanti a noi, che aspettiamo con ansia questa legge», sottolinea amaro il presidente dell' Unione italiana sicurezza stradale, Alberto Pallotti: per protesta, dalle tribune si alzano in piedi e voltano la schiena all' Aula. Prima di essere per questo invitati a uscire dagli assistenti parlamentari.
 

Dissensi nel Pd

FIDUCIA RENZI ALLA CAMERA FOTO LAPRESSE FIDUCIA RENZI ALLA CAMERA FOTO LAPRESSE

«Ci sta andare sotto su un emendamento, può succedere», minimizza il premier-segretario Renzi. «Pensiamo che quella sull' omicidio stradale sia una buona legge. Evidentemente a voto segreto il Parlamento la pensa in modo diverso, e ne rispettiamo le decisioni. Ma non è un problema: torneremo in Senato e diventerà legge», liquida la questione il capogruppo dem Ettore Rosato.
 

Nel Pd erano presenti 230 deputati su 300 iscritti al gruppo, una quarantina giustificati perché in missione, il resto chissà. Oltre agli assenti, può darsi che sia arrivato anche dai loro banchi qualche «sì» alla proposta Sisto (il deputato Leva lo ha dichiarato) di eliminare dalla legge la possibilità di arrestare in flagranza chi, in un incidente, si ferma a soccorrere la vittima.
 

RENZI VERDINIRENZI VERDINI

D' altra parte, non è una novità che questo provvedimento - che introduce una nuova fattispecie di reato, prevedendo pene fino a un massimo di 18 anni e rischio di sospensione della patente fino a trenta per chi guida ubriaco, sotto l' effetto di droghe, o tenendo comportamenti pericolosi - non convinca in modo trasversale: al Senato, il governo fu costretto a «facilitare» il passaggio con la fiducia per portare a casa il risultato.

 

renato brunettarenato brunetta

Ora, lì a Palazzo Madama la legge deve tornare: dopo il voto, incontrando i parenti delle vittime della strada, il viceministro ai trasporti Riccardo Nencini ha cercato di rassicurarli sui tempi, entro febbraio ci dovrebbe essere l' ultimo passaggio. «Credo che la legge al Senato sarà approvata», dice Renzi: si ridiscute solo quell' unico passaggio cambiato alla Camera, mentre tutto il resto è ormai chiuso.
 

 

 

L' opposizione

È proprio Nencini a tentare anche di sdrammatizzare la valenza dell' inciampo di ieri, «incidente di percorso», lo derubrica. Ma dall' opposizione c' è chi interpreta subito il ko come «un problema per il governo e la maggioranza» (parola del capogruppo Brunetta, a cui risponde Rosato: «E' in crisi di astinenza da mozioni di sfiducia»).

 

ROBERTO CALDEROLI BRACCIO FASCIATOROBERTO CALDEROLI BRACCIO FASCIATO

Anche dalla Lega, l' ex ministro Calderoli parla di «crisi» del Pd e della maggioranza, «che sta a galla solo grazie al voto di chi è stato eletto nel centrodestra, tradendo il mandato degli elettori».

 

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…