''VIGANÒ USCÌ DALLA PORTA. STAVA PIANGENDO'' - IL VATICANISTA MARCO TOSATTI RACCONTA COME ABBIA CONVINTO L'ARCIVESCOVO A PUBBLICARE IL SUO TESTO-BOMBA CONTRO BERGOGLIO, LA LOBBY GAY DEL VATICANO E GLI ALTI PRELATI CHE PER DECENNI HANNO COPERTO GLI ABUSI: ''I LEGATI PONTIFICI SONO EDUCATI A PORTARSI I SEGRETI NELLA TOMBA. MA LUI AVEVA L'URGENZA DI ESSERE A POSTO CON LA COSCIENZA. QUANDO È USCITO IL REPORT DELLA PENNSYLVANIA, 300 PRETI CHE ABUSANO 1000 BAMBINI…''
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Marco Tosatti, il vaticanista che su ''La Verità'' ha pubblicato il memoriale di Monsignor Carlo Maria Viganò, racconta come è andata all'Associated Press: ''Ho convinto io l'arcivescovo a parlare. Abbiamo corretto il testo insieme nel mio salone lo scorso 22 agosto. Mi aveva contattato qualche settimana prima, ci siamo visti e in quell'occasione mi raccontò i fatti su cui si basa quell'articolo''.
Viganò sostiene che Papa Francesco sapesse della condotta sessuale del Cardinal McCarrick dal 2013, del suo lavoro di insabbiamento sugli abusi commessi dai sacerdoti, ma che invece lo avesse sollevato dalle sanzioni imposte dal papa emerito Benedetto XVI. Anche per questo chiede le dimissioni del pontefice argentino.
Tosatti – ex corrispondente de ''La Stampa'', ma da tempo scrive su blog conservatori e media anti-bergogliani – dice all'AP che Viganò non era pronto a fare rivelazioni pubbliche. Tutto è cambiato dopo il report del gran giurì della Pennsylvania, pubblicato il 15 agosto, in cui si accusavano circa 300 preti delle diocesi dello Stato per gli abusi su più di mille ragazzini nel corso di 70 anni, con la complicità dei vescovi competenti. A quel punto, l'alto prelato ha capito che era il momento di parlare.
''Aveva preparato una bozza di documento'', prosegue Tosatti, ''io gli ho detto che dovevamo lavorarci sopra per dargli un taglio giornalistico. Abbiamo tolto tutte le affermazioni che non potevano essere corroborate o documentate perché volevo che fosse assolutamente inattaccabile. Lavorammo per tre ore filate''.
''I legati pontifici sono istruiti sin dalla giovinezza a portarsi i segreti nella tomba. L'aver raccontato tutto è assolutamente contrario alla sua natura, ma si è sentito costretto a parlare per senso del dovere nei confronti della Chiesa Cattolica e anche della sua coscienza. È in buona salute, ma ha 77 anni ed è in quell'età in cui cominci a prepararti per la fine e a fare i conti con te stesso…''
Tosatti ha inviato il suo documento all'italiano ''La Verità'', agli anglofoni ''National Catholic Register'' e ''LifeSiteNews'', e al sito spagnolo ''InfoVaticana'', tutti media ultra-conservatori molto critici della dottrina di Bergoglio, che mette la pietà prima dei valori (''mercy-over-morals'').
Tosatti conclude dicendo di non sapere dove si sia ''rifugiato'' Viganò dopo il loro incontro, ben sapendo che i media globali stanno facendo a gara per parlare con lui. ''Mentre lo accompagnavo alla porta mi sono inchinato per baciare il suo anello'', un gesto di deferenza nei confronti dei vescovi cattolici. ''Viganò ha provato a fermarmi, ma gli ho detto 'Non è per lei, lo faccio per il ruolo che riveste'. Non disse nulla, se ne andò, ma stava piangendo''.
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