PSICODRAMMA AL SENATO - VOGLIONO SPEDIRE PIETRO GRASSO ALLA CONSULTA PER TENERE I VITALIZI AI CONDANNATI? E LUI POTREBBE RIFIUTARE LA NOMINA - DA CASINI A ZANDA, DA ROMANI A SCHIFANI, TUTTI CONTRO LA PROPOSTA
piero grasso con moglie inaugurazione anno scolastico 2014
DAGOREPORT
E adesso, come la mettiamo? Al Senato ormai siamo, ohi ohi, in pieno psicodramma. Tra il presidente Pietro Grasso e gli alti papaveri di Villa Arzilla, cioè i questori, i capigruppo e tutti i membri dell’ufficio di presidenza (esclusi i Cinque Stelle), la temperatura al momento si aggira sui 200 sotto zero, e i poveri senatori rischiano la polmonite non appena si avventurano lungo i corridoi. E sempre per il solito motivo: il tira-e-molla sui vitalizi.
maria fedele e pietro grasso allo stadio
L’ex magistrato, ormai lo sanno anche gli scranni, punta a revocare vitalizi e pensioni «nel caso in cui il senatore, cessato il mandato, sia stato condannato in via definitiva» ad almeno due anni di reclusione, ma solo «per reati di particolare gravità come i delitti di mafia, alcuni delitti contro la pubblica amministrazione, come il peculato, la concussione e la corruzione e altri gravissimi delitti come quelli eversivi e di terrorismo e contro la personalità dello Stato, la strage, l'omicidio, la tratta di persone, la violenza sessuale, l'estorsione, il riciclaggio, lo spaccio di sostanze stupefacenti».
E ne ha piene le balle della melina che ormai da mesi gli fanno tutti gli Zanda, i Calderoli, le De Petris, i Paolo Romani e i Renato Schifani di palazzo Madama, che politicamente saranno (forse) su posizioni diverse, ma che sui vitalizi si muovono come una falange armata: guai a chi li tocca. Piuttosto che approvare la proposta di Grasso, il 19 marzo sono disposti a farcelo votare in massa come nuovo giudice della Corte Costituzionale. Una promozione apparente per lui, e una liberazione per tutti noi.
Ma siamo certi, a questo punto, che il siciliano e permalosissimo Grasso accetterebbe di levarsi dalle balle?
Avvelenato com’è dalla melina di cui sopra, nonché della astuta manovra per deportarlo alla Consulta (orchestrata, si mormora nei corridoi di Madama, dalla quadriglia dei suoi aspiranti successori: Anna Finocchiaro, Pierferdinando Casini, Luigi Zanda e Valeria Fedeli), l’ex procuratore antimafia potrebbe addirittura rifiutare la nomina e restare testardamente attaccato al suo scranno qui a Madama, in modo da portare a termine il suo attacco ai vitalizi.
La voce gira, e preoccupa molto capi e capetti.
Dicono che, per evitare lo stallo, a palazzo Chigi e al Quirinale stiano cominciando a pensare a una soluzione alternativa. Della serie: facciamo un bel disegno di legge e salviamo il salvabile, evitando che Grasso ci sputtani troppo davanti all’opinione pubblica.
Ma qual è, ditecelo, il salvabile da salvare?
Quali sono i nomi (e i reati) non sacrificabili, e quali invece possono finire in pasto al popolo per placarne l’agitazione fomentata da Libera (oh! sono state già raccolte 330 mila firme)?
Beh, i veri elenchi, qui al Senato, sono custoditi meglio del terzo segreto di Fatima. Registriamo qualche interessante agitarsi tra i colleghi: Pierferdi Casini pare sia molto preoccupato per un eventuale condanna del segretario della sua Udc, Lorenzo Cesa. I vecchi democristiani, ovunque sparsi, fanno un pressing disperato per salvare la bella pensioncina di Arnaldo Forlani, 9 legislature in Italia e una in Europa. La Lega ha il malandato Bossi da tutelare, e non è il solo. I forzisti hanno Berlusconi e Dell’Utri, Cesarone Previti più una sfilza d’altri. Persino in casa Pd ci è ormai chiaro che la linea dura e pura di Grasso rischia di far del male a molti.
UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI
Dicono che nell’elenco, blindato nelle salde mani del capogruppo Luigi Zanda e della vicepresidente di Villa Arzilla, Valeria Fedeli, ci siano alcuni finanziatori del partito, ma anche un po’ di vecchi potenti da tenere a bada. Non sia mai che, sentendosi poco difesi, decidano di mettere in circolo qualche informazione sulle passate gestioni che è meglio tenere riservata…