CHE BUFERA CHE FA! JEAN PASCAL MARCACCI, IL PROF NATURISTA VA OSPITE A TORSO NUDO DA FAZIO, LA PRESIDE DELL’ISTITUTO ROSA LUXEMBURG DI BOLOGNA IN CUI IL DOCENTE INSEGNA, LO INFILZA: “SONO STUPITA DELLA SUA PRESENZA IN TV, DA NOI RISULTA ASSENTE PER INFORTUNIO” – L’UOMO, PRESIDENTE REGIONALE DELL’ASSOCIAZIONE NATURISTI, DA TRE MESI È A CASA PER UNA CADUTA: “SE NON VIOLO LE LEGGI DELLA SCUOLA, POSSO ANDARE DOVE VOGLIO. QUALCUNO ROSICA” – L’UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE APRIRÀ UN’ISTRUTTORIA: “UN DIPENDENTE PUBBLICO E’ SEMPRE TALE”
Daniela Corneo per https://corrieredibologna.corriere.it/ - Estratto
jean pascal marcacci fazio che tempo che fa
Jean Pascal Marcacci, classe 1960, da 22 anni è il presidente dell’Aner, l’Associazione naturisti dell’Emilia-Romagna. Ma non è solo questo: insegna Diritto all’IIS Rosa Luxemburg di Bologna, da cui manca da gennaio per un infortunio. Per questo motivo la sua comparsata in tv domenica sera al programma «Che tempo che fa» con Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, vestito di un solo asciugamano blu a coprirgli le parti intime, ha fatto sobbalzare le chat della scuola in cui insegna.
Non che fosse ignoto il suo ruolo in Aner tra colleghi e studenti, che lui rivendica con orgoglio e non nasconde di certo sui suoi profili social, ma vederlo in tv in versione naturista dopo diversi mesi di assenza dalla cattedra ha suscitato qualche malumore tra le mura scolastiche.
L'Ufficio scolastico: «Un dipendente pubblico è sempre tale»
Tanto che la segnalazione della sua presenza alla trasmissione di Fazio è arrivata lunedì 29 aprile sul tavolo dell’Ufficio scolastico provinciale. Che adesso aprirà un’istruttoria. (..) «Un dipendente pubblico è sempre tale, anche se è presidente di un’associazione e un ruolo pubblico va rappresentato con onore e decoro, c’è tutta una deontologia da rispettare». Quindi sul caso: «Con una comunicazione formale, faremo un esame della situazione e un accertamento istruttorio».
La dirigente dell'istituto: stupita dalla sua presenza in tv
La dirigente del Rosa Luxemburg, Alessandra Canepa, esprime «stupore davanti a un’esibizione come quella a cui ho assistito in tv di un docente assente per infortunio».
(...) Lui, il professore, che oltre a insegnare da 42 anni, è anche avvocato e scrive volumi di divulgazione storica (l’ultimo su «Razionalismo e Linea gotica»), si dice assolutamente sereno del suo operato. «Mi sono procurato un infortunio a scuola, a gennaio mi sono rotto tre costole e ho avuto di conseguenza un aggravamento della mia situazione lombare e cervicale: sto facendo delle terapie riabilitative da tre mesi. Anche lunedì sono andato alle cure che mi ha assegnato l’Inail. Per il resto posso fare qualunque cosa, da Fazio sono andato domenica sera e la sera della domenica, così come quando sono a scuola, posso fare quello che mi pare, perché quello è il mio tempo libero».
Quanto ad Aner, Marcacci rivendica il suo ruolo di presidente, ma soprattutto un impegno lungo 22 anni: «La mia è un’associazione di promozione sociale, alla trasmissione mi hanno invitato nella mia veste di presidente e non mi sono definito docente né, quindi, ho citato la scuola dove lavoro». Certo è che il suo volto e il suo nome, almeno a scuola, lo conoscono tutti. «Se qualcuno rosica o è invidioso del fatto che io abbia avuto tanti ascolti, non è un problema mio.
Se l’Inail stabilirà che il 10 maggio io debba rientrare a scuola, sarò ben felice di farlo, ma non mi risulta io debba chiedere l’autorizzazione della scuola per partecipare a una trasmissione tv nel mio tempo libero e se mi avessero invitato in un giorno lavorativo, avrei chiesto un normale permesso. Capisco che la vox populi ci sia, ma è ridicola, perché ero nel pieno della legittimità. L’unica cosa che è richiesto al mio ruolo da docente è di non rilasciare dichiarazioni contro la scuola o di non mettere in ridicolo la scuola, ma in tv ci sono andato da ospite e non come prof. Se non violo le leggi della scuola, posso andare dove voglio e non è giusto mi auto censuri. Se non l’avessi potuto fare, non l’avrei fatto, ma qualcuno me lo deve dire ufficialmente».