1- TGLA7: “LUI OMOSESSUALE CHE NON NASCONDEVA DI ESSERLO” (GAY MAI DICHIARATO) - 2- SUL CANTAUTORE BOLOGNESE SI SPACCA LA STAMPA CATTOLICA. SE PER ‘’L’OSSERVATORE ROMANO’’ “ERA UN VERO CREDENTE”, MENTRE SECONDO RADIO VATICANA LA SUA ERA UNA “FEDE SPONTANEA IN UNA VITA ANARCHICA”, DAL SITO PONTIFEX ARRIVA LA CRITICA Più DURA: “GLISSIAMO SULLE SUE DEBOLEZZE SESSUALI BEN NOTE E PIETOSAMENTE ATTENUATE, MA NON È PENSABILE TRASCURARE LE SUE POSIZIONI AMBIGUE E SPESSO FAVOREVOLI ALL’OMOSESSUALITÀ PRATICATA ED ALL’ORGOGLIO GAY” - 3- IN UN'INTERVISTA AL QUOTIDIANO CATTOLICO ONLINE PETRUS DALLA CONFESSA DI ESSERE UN DEVOTO DI JOSEMARÍA ESCRIVÁ DE BALAGUER, IL FONDATORE DELL'OPUS DEI: “LA MIA AFFILIAZIONE ALL'OPUS DEI” CONTRO “OGNI FORMA DI ATEISMO E DI SECOLARISMO” - 4- “NON SONO MAI STATO NÉ MARXISTA NÉ COMUNISTA. ANZI SFATIAMO QUESTA LEGGENDA, SE MI SONO ESIBITO ALLE MANIFESTAZIONI DI SINISTRA È PERCHÉ SONO UN PROFESSIONISTA: GLI ORGANIZZATORI MI HANNO PAGATO ED IO HO CANTATO. NON CREDO CHE UN CATTOLICO - PERCHÉ IO TALE SONO - DEBBA RIFIUTARE LE OFFERTE CHE GLI VENGONO FATTE SOLO PER UNA QUESTIONE IDEOLOGICA”

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1- "LUI OMOSESSUALE CHE NON NASCONDEVA DI ESSERLO"
Servizio di Silvia Resta per il TGLA7 - VIDEO: http://tg.la7.it/spettacolo/video-i517910

LUCIO DALLALUCIO DALLA TG LA SETTE SULL OMOSESSUALITA DI LUCIO DALLATG LA SETTE SULL OMOSESSUALITA DI LUCIO DALLA

Colpito al cuore. Fulminato da un' infarto. E' morto stamattina, in Svizzera Lucio Dalla, cantautore, artista musicista. Menestrello d'italia che se ne va. E' morto a Montreaux, dove si trovava in tourneè. Un malore improvviso, dopo aver fatto colazione. L'ultima sua apparizione televisiva pochi giorni fa al festival di Sanremo, dove con generosita' di grande artista aveva presentato il pezzo "Nani'", storia di un amore per una prostituta, accompagnando un giovane cantante, Pierdavide Carone, nel doppio ruolo di autore del brano e direttore d'orchestra.

50 anni di carriera artistica, dagli anni sessanta, dalla tv in bianco e nero, ai grandi concerti in tutto il mondo. Un pezzo di storia del paese scandito dalle sue canzoni, dai suoi ritmi, dalle sue poesia, dai suoi temi trasgressivi ed anticonformisti. A partire dall' esordio. La canzone 4 marzo 1943. Storia di una ragazzina che diventa madre. La sua data di nascita. La sua storia. Lui omosessuale che non nascondeva di esserlo. Lui e la sua calvizie, che nascondeva come poteva. Il suo sviscerato amore per i motori, la sua passione per il mare. Tante canzoni che rimangono, come sculture.

LUCIO DALLA NAPOLITANOLUCIO DALLA NAPOLITANO LUCIO DALLA IN VISITA AL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DI ASSISILUCIO DALLA IN VISITA AL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DI ASSISI

La casa in riva al mare, storia di un detenuto. "Attenti al lupo", poi il successo internazionale, "come e' profondo il mare", "l'ultima luna". La collaborazione con De Gregori, Banana Republic, e quella con Morandi, "non e' possibile, mi ha Telefonato ieri sera, stava benissimo, ed era felice, Tranquillo, divertito e in pace con se stesso".- ha detto uin amico fotografo che lo aveva sentito al telefono.Il 4 marzo prossimo avrebbe compiuto 69 anni.


2- LUCIO DALLA "BUON CATTOLICO". MA PONTIFEX: "PESSIMO CRISTIANO"
Da "Blitzquotidiano.it"

LUCIO DALLA IN VISITA AL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DI ASSISILUCIO DALLA IN VISITA AL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DI ASSISI

Lucio Dalla è stato un "pessimo cristiano" secondo Pontifex, un "cattolico senza riserve" per l'Unione Cristiani Cattolici Razionali. La scomparsa del cantante bolognese ha diviso una parte della stampa cattolica, anche se i giornali principali ne riconoscono unanimemente la fede: per l'Osservatore Romano "era un vero credente", mentre secondo Radio Vaticana la sua era una "fede spontanea in una vita anarchica".

LUCIO DALLA IN VISITA AL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DI ASSISILUCIO DALLA IN VISITA AL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DI ASSISI

La critica più dura è arrivata, come detto, dal sito Pontifex: Bruno Volpe ha scritto "Glissiamo sulle sue debolezze sessuali ben note e pietosamente attenuate, ma non è pensabile trascurare le sue posizioni ambigue e spesso ... ... favorevoli all'omosessualità praticata ed all'orgoglio gay. Ci preme, nondimeno, segnalare un episodio increscioso nel quale Dalla si vergognò della fede cattolica, preoccupato della sua base di vendite. Chi scrive lo intervistò e, in quella occasione, confessò la sua simpatia per San Josemaria Escrivà. Bene, pressato, non ebbe il coraggio di confermare quella verità, come fosse una macchia. Ecco, dunque: perdiamo un cantante di classe, ma un pessimo cristiano, uno che si vergognava della sua appartenenza cattolica per motivi economici. Ci mancherà il cantante, molto meno l'uomo".

LUCIO DALLA IN VISITA AL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DI ASSISILUCIO DALLA IN VISITA AL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DI ASSISI

Invece i Cristiani Cattolici Razionali ne esaltano la spiritualità "Tra i suoi migliori lavori c'è da ricordare il brano "I.N.R.I.", l'espressione dell'incontro con il Crocifisso risorto, di un'etica conosciuta e vissuta dal Lucio nazionale, testimoniata senza imbarazzo. Nel 2007 fu tra i protagonisti de "La Notte dell'Agorà" in occasione del grande raduno di Benedetto XVI con i giovani delle diocesi italiane a Loreto.

LUCIO DALLA IMPELLICCIATOLUCIO DALLA IMPELLICCIATO

Cantò "Se io fossi un angelo", datata 1986″. E poi ancora "L'album "Il Contrario di Me" (2007) fu visto come l'epilogo di questo cammino cristiano, comparve il brano «Come il vento», costellato di metafore eucaristiche, guglie e campanili, chiese aperte e candele che nonostante tutto non si spengono". L'articolo si conclude con un eloquente: "Arrivederci Lucio, e grazie".


3- DALLA: CON L'OPUS DEI CONTRO L'ATEISMO - «PROFESSIONE DI FEDE» DEL CANTAUTORE BOLOGNESE: «MAI STATO MARXISTA. AMMIRO ESCRIVÁ DE BALAGUER»
Claudia Voltattorni per il "Corriere della Sera" del 27 dicembre 2007

LUCIO DALLA IN VISITA AL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DI ASSISILUCIO DALLA IN VISITA AL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DI ASSISI

«Nessuno può impedire all'uomo di aspirare al divino. Dio è in ogni luogo, nel volto degli uomini, nel sorriso di un bambino, anche in una canzone ben eseguita». Lo dice oggi Lucio Dalla. Pochi mesi ai sessantacinque anni, alle spalle una storia di note e parole diventate immortali, l'artista bolognese racconta la sua anima di oggi, che abbraccia fede, religione e Dio. E che disconosce quella sinistra che, volente o nolente, per anni lo ha considerato una delle sue voci. Anche se lui non la pensa così, pur avendo più volte confermato di aver «sempre votato Pci, poi Ulivo».

LUCIO DALLA FOTO PALMIERILUCIO DALLA FOTO PALMIERI

«Non sono mai stato né marxista né comunista» ha sottolineato in un'intervista al quotidiano cattolico online Petrus. Anzi «sfatiamo questa leggenda, se mi sono esibito alle manifestazioni di sinistra è perché sono un professionista: gli organizzatori mi hanno pagato ed io ho cantato. Non credo che un cattolico - perché io tale sono - debba rifiutare le offerte che gli vengono fatte solo per una questione ideologica». Non solo. Dalla rivela di essere anche un devoto di Josemaría Escrivá de Balaguer, il fondatore dell'Opus Dei.

LUCIO DALLALUCIO DALLA

Si sente vicino al santo spagnolo per la sua logica del lavoro, spiega: «Io credo nella ricerca del bello, nella santità e nella mistica del lavoro, che poi vuol dire santificarsi per mezzo della propria professione», e anche Escrivá de Balaguer «non faceva del lavoro un idolo, ma affermava che qualsiasi attività dovesse essere eseguita con scrupolo, professionalità e dedizione. Così ci si santifica nel lavoro e si santifica il lavoro»: quello che la voce di «Henna», «Caruso», «Disperato Erotico Stomp» cerca di fare ogni giorno della sua esistenza, «anche attraverso la mia affiliazione all'Opus Dei», contrastando «ogni forma di ateismo e di secolarismo, fenomeni che mortificano purtroppo i nostri tempi».

Professione di fede inaspettata da un personaggio come lui, sempre un po' controcorrente. Ma Lucio Dalla è un profondo credente. Va a messa, rifiuta l'aborto («La vita va difesa sempre e comunque »), cerca Dio («La ricerca del divino e della trascendenza fanno parte della natura umana»). Lo scorso settembre cantava a Loreto davanti ai giovani e a Benedetto XVI, ama papa Ratzinger, «un grande e grande e fine intellettuale », di cui ha apprezzato l'enciclica sulla Speranza, «il livello della sua catechesi è così elevato da sfuggire a quelle menti che ricercano, nel mondo attuale, solo l'insulto».

LUCIO DALLALUCIO DALLA

Ma in fondo, a suo modo, Lucio Dalla la sua fede la cantava anche ieri. Nel 1971, sull'ingessato palco di Sanremo «4/3/1943» dove fu costretto a censurare il suo Gesù Bambino messo tra i «ladri e le puttane». Oppure anni dopo, quando in «Se io fossi un angelo» parlava con Dio chiedendogli: «I potenti che mascalzoni/ e tu cosa fai li perdoni?». Fino al 2007, quando nel suo ultimo, mistico, disco, scrive «I.N.R.I.» («La dedicherei al Papa») e si rivolge al crocefisso: «Io non ho dubbi Tu/ esisti/ e splendi con quel viso da ragazzo con la barba senza età... di cercarti io non smetterò/ abbiamo tutti voglia di/ parlarti mi senti/ mi senti...».

LUCIO DALLALUCIO DALLA

Pochi anni prima, in «Il Duemila, il gatto e un re» faceva cenare insieme Karl e Jesus: «tutti e due coi blue-jeans e un giacchettone dicono che nessuno ha più ragione/ concludono che religione e ideologia saranno mescolate nei problemi/ precise come l'orario per i treni».

 

 

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