CAST STELLARE, VOCI DI NOMINATION E TANTE POLEMICHE: TUTTI PRONTI PER “HOUSE OF GUCCI” – IL 16 DICEMBRE SBARCA NELLE SALE ITALIANE IL FILM DI RIDLEY SCOTT SULL’OMICIDIO DI MAURIZIO GUCCI, COMMISSIONATO NEL 1995 DA PATRIZIA REGGIANI - I DISCENDENTI DI ALDO GUCCI SI INCAZZANO: “IL FILM FA PASSARE LA MANDANTE DELL'OMICIDIO COME UNA VITTIMA DELLA CULTURA AZIENDALE MASCHILE E MASCHILISTA” – LADY GAGA, CHE INTERPRETA LA REGGIANI: “PENSO CHE FOSSE UNA DONNA INNNAMORATA NON SOLO DI MAURIZIO MA ANCHE DEL…” - VIDEO

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Gloria Satta per “il Messaggero”

 

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Attesa, polemiche, critica Usa divisa, gossip, denunce: in un'atmosfera surriscaldata, il 16 dicembre sbarca nelle sale italiane House of Gucci, la sfarzosa e già contestata ricostruzione dell'omicidio di Maurizio Gucci, commissionato nel 1995 dalla moglie abbandonata Patrizia Reggiani poi finita in carcere per 17 anni. 

 

Sangue, soldi, gelosia, jetset, vendetta: tratto dal romanzo di Sara Gay Forden Una storia vera di moda, avidità, crimine (Garzanti), il film di Ridley Scott, che l'ha anche prodotto con la moglie Gianina Facio, non racconta soltanto il delitto che infiammò le cronache degli Anni Novanta ma descrive anche le accese dinamiche familiari e aziendali, gli scontri, le gelosie e i colpi di scena che si agitavano all'interno della celebre casa di moda. 

 

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NOMINATION

Con un tono da feuilleton di lusso, ambientazioni spettacolari (Milano, Sankt Moritz, Roma, Lago di Como), costumi scintillanti e una protagonista indiscussa: Patrizia, interpretata da una Lady Gaga già in odore di nomination e punta di diamante di un cast con Al Pacino, Adam Driver, Salma Hayek, Jeremy Irons, Jared Leto, Jack Huston, Camille Cottin. 

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«Ricostruzione mistificatoria al limite del paradosso, il film fa passare la mandante dell'omicidio come una vittima della cultura aziendale maschile e maschilista», hanno tuonato, minacciando azioni legali, i discendenti di Aldo Gucci, il fondatore della maison: sullo schermo è Al Pacino con atteggiamenti da padrino. Si è arrabbiata anche Reggiani, 73 anni, ormai una donna libera, per non essere stata interpellata dal regista e dall'attrice in cui avrebbe detto di non riconoscersi perché ha il naso «troppo grosso». 

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Ma Lady Gaga, 35, che tiene in pugno il film in versione bruna, determinata e provocante, ribatte senza scomporsi: «Io non giudico Patrizia», afferma l'attrice e popstar, un Oscar vinto nel 2019 per la canzone Swallow tema del film È nata una stella. E aggiunge: «Dal momento che è un personaggio reale, l'ho studiata attentamente attraverso documenti, scritti e interviste con un approccio quasi da giornalista». 

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Risultato? «Mi sono fatta l'idea che fosse una donna innnamorata non solo di Maurizio ma anche del fatto che lui avesse potenziato il suo ruolo nell'azienda. E quando l'uomo la lascia, togliendole tutto, lei reagisce come avrebbero fatto molte donne pur senza arrivare a commissionare l'omicidio del marito... era una persona ferita. Gucci per lei rappresentava la sopravvivenza, una possibilità di contare come non aveva mai contato nella vita. Sognava una vita migliore, tutto qui, non era una semplice arrampicatrice».

 

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TRE ANIMALI 

Poi rivela il segreto della sua interpretazione: «Ho pensato a tre animali: all'inizio Patrizia è un gatto, poi diventa una volpe e alla fine agisce come una pantera». Con occhialoni da vista, capelli lunghi sul collo e molti impacci iniziali, Adam Driver interpreta Maurizio Gucci. 

 

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«Non sapevo nulla della sua storia», ammette l'attore, 38, «ma il film la racconta come fosse un viaggio nella consapevolezza. All'inizio il mio personaggio non ambisce a un ruolo nell'impero Gucci, poi si lascia sedurre da quella straordinaria creatura che è Patrizia e alla fine capisce cosa vuole fare: contare nell'azienda. Ma è troppo tardi». 

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LA VITTIMA 

Nel corso della narrazione, la futura vittima deve confrontarsi con il padre Rodolfo di cui Jeremy Irons enfatizza, con languori d'altri tempi e lunghe sciarpe, la malinconia e il distacco dall'impero. «Rodolfo Gucci non è un uomo abituato a pensare al futuro», spiega l'attore, 73, «è invece felice di sedersi sugli allori e commette l'errore di vivere attraverso il figlio, illudendosi di controllarlo». 

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E poi c'è Salma Hayek nel ruolo di Pina, la scarmigliata maga diventata confidente di Patrizia: è lei che trova il sicario destinato ad uccidere Maurizio. «Ho fatto pochissime ricerche, di questa donna si sa pochissimo», spiega l'attrice di origine messicana, 55, «ma una cosa l'ho capita: quando è con Pina, Patrizia si sente a suo agio ed è una persona migliore. Così ho interpretato il mio ruolo in funzione della protagonista». 

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LA MASCHERA 

Ci sono volute sei ore quotidiane di trucco, infine, per rendere irriconoscibile il seducente Jared Leto e trasformarlo nello stempiato Paolo Gucci, rampollo estraneo ai giochi di potere della dinastia. «Non mi è pesato», confessa l'attore e musicista, 49, «anzi ogni mattina andavo sul set elettrizzato e utilizzavo il tempo del make up per scavare nell'interiorità del personaggio. La maschera non basta, se vuoi essere credibile».

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