john lennon. murder without a trial

COME TI AMMAZZO LA LEGGENDA - È IN ARRIVO IL DOCUMENTARIO "JOHN LENNON: MURDER WITHOUT A TRIAL", CHE SVELA NUOVI DETTAGLI SULL'OMICIDIO DELL'EX LEADER DEI BEATLES PER MANO DI MARK CHAPMAN - TRA LE TESTIMONIANZE RACCOLTE, C'E' ANCHE QUELLA DEL PORTIERE DEL DAKOTA BUILDING DI NEW YORK, DOVE IL CANTANTE ABITAVA INSIEME A YOKO ONO, CHE HA SVELATO LE ULTIME PAROLE DI LENNON: "MI PASSA DAVANTI E FA: 'MI HANNO SPARATO'. IL SANGUE GLI USCIVA DALLA BOCCA. POI È CROLLATO A TERRA" - UN ALTRO PORTIERE HA RIVELATO DI AVER PARLATO CON CHAPMAN PRIMA DELL'ATTACCO E… - VIDEO

john lennon. murder without a trial

Estratto dell'articolo di Andrea Silenzi per “la Repubblica”

 

[…] l’assassinio di John Lennon […] ha trafitto intere generazioni. […] Della follia dell’omicida, Mark David Chapman, all’epoca venticinquenne, e delle modalità di quell’assurdo assassinio si sapeva già molto. Ma non tutto. Murder without a trial è la nuova serie disponibile su Apple Tv+ che ricostruisce nel dettaglio la notte dell’omicidio e i giorni successivi, […] Con il materiale raccolto grazie al Freedom of Information Act, ovvero la legge sulla libertà di informazione che prevede la declassificazione di documenti dopo un certo numero di anni, la serie diretta da Nick Holt e Rob Coldstream mette insieme elementi inediti che offrono una ricostruzione dettagliata di quel tragico evento.

 

yoko ono e john lennon davanti al dakota building

Parlano investigatori, medici, poliziotti ma i racconti più toccanti sono quelli degli addetti […] A cominciare da Jay Hastings, il portiere del Dakota che fino a oggi non aveva mai voluto raccontare quella drammatica esperienza: «Mi passa davanti. Fa: “Mi hanno sparato”. Il sangue gli usciva dalla bocca. È crollato a terra. L’ho fatto rotolare sulla schiena e gli ho tolto gli occhiali, mettendoli sulla scrivania. E Yoko urlava: “Chiamate un’ambulanza, chiamate un’ambulanza, chiamate un’ambulanza...” ».

omicidio john lennon

 

La concitazione, lo stupore, il trasporto in ospedale dove Lennon arrivò in fin di vita e trovò il disperato supporto di una incredula infermiera che era una sua fan. […] un’epopea interrotta all’improvviso da cinque colpi di pistola sparati dopo un interminabile appostamento. Chapman si era già avvicinato a Lennon ore prima, confondendosi con i gruppi di fan che stazionavano regolarmente di fronte all’ingresso del Dakota.

 

mark chapman

Uno dei portieri lo aveva notato e gli aveva chiesto il motivo di quella sua permanenza: «Vorrei un autografo di John Lennon». Rimase lì fino al ritorno di John dallo studio di registrazione: era appena rientrato sulle scene con l’album Double Fantasy e, come spiegano i suoi collaboratori, era nuovamente felice. La serie offre le testimonianze, tra le tante, dell’avvocato della difesa, della psichiatra che per prima valutò Chapman, uno psicopatico che si era convinto che Lennon avesse tradito i suoi ideali, di un tassista che aveva accompagnato una coppia che doveva andare a una festa proprio al Dakota e che si trovò ad assistere casualmente all’omicidio. […] Chapman aveva in mano una copia di Double Fantasy . «Ehi, mister Lennon ». Cinque colpi. Erano le 22.51. Poi si è scusato con i poliziotti: «Vi ho rovinato la serata».

la pistola usata da mark chapman per uccidere john lennon mark chapman arriva in tribunale john lennongli occhiali insanguinati di john lennon imagine: john lennon 5imagine: john lennon 9yoko ono john lennon 1 2mark chapman

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