1. LA MAGNIFICA STORIA DELLA STUDENTESSA MIRIAM WEEKS, IN ARTE BELLE KNOX, CHE DECIDE DI PAGARSI CON QUALCHE PORNAZZO LA RETTA DELLA DUKE UNIVERSITY DI DURHAM, NORTH CAROLINA, BEN 60 MILA DOLLARI L'ANNO (4 VOLTE LA BOCCONI DI MILANO) 2. IL CASO ‘BELLE KNOX’ È ESPLOSO CON L'OUTING DELL'IDENTITÀ DELLA 18ENNE DA PARTE DI COMPAGNI SMANETTONI E MALIGNI; SI È SVILUPPATO CON UN'AGGRESSIONE VIOLENTA SUL WEB, POI CON UN ACCESO DIBATTITO TRA COLPEVOLISTI E INNOCENTISTI 3. IL BILANCIO, PER ORA, È A FAVORE DI LEI, LA “PUTTANA”: CRESCENTI OFFERTE COME PORNOATTRICE; COINVOLTA NEL REALITY SHOW "THE SEX FACTOR"; FOTOGRAFATA PER "PENTHOUSE"; BLOGGER SU "HUFFINGTON POST", DOVE È DEFINITA “SEX-POSITIVE FEMINIST” 4. ALLE ACCUSE REPLICA: ‘’IO SO COSA STO FACENDO. VOI, INVECE? IL PORNO MI DA GIOIA’

Condividi questo articolo


LA STUDENTESSA CHE GIRA FILM HARD PER PAGARSI GLI STUDI: ‘IL PORNO MI DA' GIOIA'

Enrico Arosio per "L'Espresso"

BelleKnoxBelleKnox

In 26 minuti e tre atti, per stare sul classico. Atto primo: in uno studio di casting la brunetta Belle Knox in mini lingerie si denuda rapidamente davanti a esaminatrice biondina che la riprende con videocamera. Atto secondo: dopo breve fase solista inizia scena di sesso non penetrativo tra Belle e la biondina.

Atto terzo (molto lungo, in Aristofane sarebbe anomalo): entra tizio muscolato in canotta bianca armato di membro spettabile, cui Belle si dedica per i successivi venti minuti in diverse posture dalla fellatio al coito. Il tutto con la complicità sapiente della biondina: in gergo, una variante del "threesome".

Con la protagonista assai disinvolta e a proprio agio, per l'età che ha: 18 anni appena. Benedetta da un corpo flessuoso, leggero e armonico nel muoversi come certe modelline asiatiche. Questa finta iniziazione made in Los Angeles (accessibile su Youporn, la potenza occulta del Web) non l'ha girata Scorsese e non sarebbe più audace di altre consimili; non fosse per la fanciulla, la cui storia ha scatenato negli Stati Uniti un vespaio mediatico e culturale come non accadeva da tempo.

Belle Knox non è la prima studentessa ad arrotondare part time nell'industria del porno; ma è la prima neoiscritta (sociologia e women's studies) a un'università di élite, nella Top 10 poco dopo Harvard, la Duke University di Durham, North Carolina. Da Duke sono usciti il presidente Richard Nixon, la filantropa Melinda Gates (Microsoft), gli ipermanager Tim Cook (Apple) e Rick Wagoner (General Motors), il banchiere John J. Mack (Morgan Stanley), premi Nobel come Wole Soyinka (letteratura) o Joseph Stiglitz (economia).

Belle Knox Nekkid Pics cr xBelle Knox Nekkid Pics cr x

Il caso è esploso con l'outing dell'identità della studentessa, all'anagrafe Miriam Weeks, da parte di compagni smanettoni e maligni; si è sviluppato con un'aggressione violenta sul Web, poi con un acceso dibattito tra colpevolisti e innocentisti. Il bilancio, per ora, è a favore di lei, la «puttana», la «irresponsabile»: crescenti offerte come pornoattrice, oltre 30 video girati; coinvolta nel reality show "The Sex Factor"; fotografata per "Penthouse"; ospitata come blogger su "Huffington Post", dove è definita «sex-positive feminist». Una storia postmoderna, che merita di essere ricostruita.

IL FATTO SCATENANTE
È stata la decisione di Miriam di reagire all'insostenibile retta di Duke, ben 60 mila dollari l'anno (quattro volte la Bocconi di Milano) contattando un sito di video porno. «Non me la potevo permettere», ha dichiarato, «la mia famiglia si è sottoposta a un pesante impegno finanziario, e ho intravisto la possibilità di iscrivermi al college che sognavo senza indebitarmi».

La ragazzina cresciuta a Spokane, Washington, non è una scappata di casa. Il padre è un rispettato medico militare. Lei ha fatto un liceo privato cattolico, buoni voti, volontaria in una charity che inviava depuratori d'acqua in El Salvador, cameriera in una casa per anziani. Ha scoperto la pornografia a 12 anni, ha perso la verginità a 16. E ha ammesso un breve periodo di depressione.

BELLE KNOXBELLE KNOX

Oggi si definisce (sul sito femminista xojane.com, dove ha scelto di esporre la sua autodifesa) «una bisessuale con molte fantasie», a proprio agio «nel mio ambiente artistico: la mia passione, la mia felicità, la mia casa».
L'ambiente artistico? È l'industria del porno di Los Angeles, dove si reca in aereo a girare le scene incriminate che, inizialmente, le fruttavano 1.200 dollari in un pomeriggio.

Poi il tariffario è salito. Intanto Miriam ha scelto il nome d'arte: Belle si ispira a "La Bella e la Bestia", Knox è uno sconcertante misto di Amanda (la studentessa implicata nell'omicidio di Meredith Kercher a Perugia) e Fort Knox, sede delle riserve auree degli Usa.

Nei video online, la ragazza, che è minuta, 1,63 per 44 chili, ma accattivante, con un bel sorriso e occhi intelligenti, si dedica a pratiche che sconfinano nel sesso rude, il "rough sex". Ce n'era e ce n'è per suscitare, nell'America a dominanza protestante-puritana, un putiferio.

BELLE KNOXBELLE KNOX

ACCUSE E DIFESE
Del caso si sono occupati i media più importanti, Abc, Cnn, "Time", "New York Times", i maggiori blog, le tv del Midwest. Il primo attacco però è partito dal Web. Ovvero da un universo che si regge largamente, in termini economici, sul porno. Forzando: dagli stessi utenti porno che, forse, proiettano sulla sfacciataggine di Belle (non ha nemmeno l'età per consumare alcolici) i propri sensi di colpa.

La ragazza ha 63 mila follower su Twitter, la sua pagina Facebook "piace" a oltre 7 mila; eppure dal Web sono partite raffiche di insulti di cui «slut» («troia») è il più banale. Chi le ha augurato malattie, disgrazie, violenze, stupri rieducativi. Una "shitstorm", come usa dire: una tempesta di merda. Nei media c'è imbarazzo. Una conduttrice della Cnn, accortasi che la psicologa che stava intervistando sul caso Belle tendeva a sdrammatizzare, ha ritenuto di dover ammonire i telespettatori circa la gravità della faccenda.

BELLE KNOXBELLE KNOX

C'è chi ha chiesto l'immediata espulsione dalla Duke University; a oggi non è avvenuto. Severo il "Los Angeles Times": Belle Knox è una falsa femminista, un'esibizionista, un'astuta manipolatrice. «La pornografia è essenzialmente prostituzione protetta dal primo emendamento». Sul "Washington Post" Ruth Marcus la definisce «una giovane donna disturbata» che dovremmo tutti compatire. Il settimanale "Week" l'ha attaccata ricordando che «il porno tuttora opprime le donne», perché i suoi canoni sono sempre maschilisti; lo scarso uso del preservativo è pericoloso (niente precauzioni nei video di Belle); i set sono luoghi di puro sfruttamento.

Lo stesso "Huffington Post" (che a fine aprile le ha poi offerto un blog) poche settimane prima, attraverso Stefanie Williams, smantellava il presunto «femminismo» di Belle bollandolo come fantasia fasulla. Anche qui: le malattie trasmissibili; le droghe; lo sfruttamento, anzi la distruzione del corpo femminile; l'irresponsabilità. Poi l'affondo, inconsueto per il galateo mediatico Usa: «Nessuna donna dovrebbe essere convinta a farsi eiaculare sulla faccia da uno sconosciuto per intrattenere un pubblico, pur di potersi pagare la retta universitaria».

BELLE KNOXBELLE KNOX

E ancora: «Vedere una ragazzina che dimostra 14 anni portarsi al viso un pene grosso come il mio avambraccio a me non sembra affatto un rafforzamento della persona». Belle, a molte femministe "tradizionali", sembra anzitutto una vittima dell'industria del sesso. E, al contempo, una furbastra, abile a manipolare l'opinione pubblica ma destinata a finir male.
Attenzione, però. Le femministe "libertarie" la difendono. Megan Murphy, canadese, fondatrice del blog Feminist Current, tuona: «Il femminismo è la nuova misoginia».

Ritiene legittima la scelta di una ragazza di consumare pornografia e identificarsi con essa liberamente, nelle fantasie e nelle pratiche. Persino "Time" ospita opinioni libertarie: Belle nega il sesso violento, «insiste nell'affermare che non è il suo caso e dovremmo crederle». Amanda Hess, di "Slate", di dichiara sua follower. La pornostar Stoya, sul "New York Times", difende le sue scelte, incluso lo sdoppiamento tra studentessa e performer.

PAROLA DI BELLE
L'asserito femminismo della ragazza è al centro di dispute accese. Su xojane.com lei argomenta con notevole proprietà di linguaggio. Respinge le accuse di partecipare a produzioni basate su fantasie di stupro. Distingue tra «rough sex» e violenza. «Non sono mai stata forzata o minacciata. Ogni mio atto è stato consensuale».

Si schiera per i diritti dei sex workers. E un po' si contraddice: «Dovremmo dar voce alle tante donne che in quest'industria sono sfruttate e abusate. Insultarle non è il modo per raggiungere lo scopo». Finta sindacalista! le hanno sibilato in molti. Ma Dan Miller di "Xbiz", un sito di news del settore, si aspetta un'ondata di studentesse pronte a imitarla.

BELLE KNOXBELLE KNOX

Altro scandalo Belle lo ha prodotto nel dichiarare in allegria: «Girare porno mi dà una gioia inimmaginata». O anche: «La mia esperienza nel porno non è stata altro che solidale, eccitante, un rafforzamento della mia persona». Il termine usato è "empowering", che contiene "potere". Lei si dice «scioccata» dalla violenza degli insulti ricevuti sul Web. Alle accuse di essere «una porca che dovrà subire le conseguenze delle sue azioni» risponde fredda: «Io so esattamente cosa sto facendo. Voi, invece?».

A volte Belle si perde in banalità. Che la dicotomia santa-puttana è superata; che i sex workers sono esclusi dalla rispettabilità sociale; che il sesso è un diritto delle femmine come dei maschi; che l'aspettativa sulle donne è: «pure e modeste», ma insieme «seduttive e disponibili». Un femminismo, diciamo, un po' orecchiato.

BELLE KNOXBELLE KNOX

MORALE IN MUTAMENTO
Questa, dunque, la vicenda della "Duke porn star". La domanda è: che significa, in chiave culturale, di evoluzione del costume? Il caso colpisce per più motivi. Primo. Scaturisce in una cornice sociale di privilegio, una università privata di élite, con i suoi codici, tra cui il motto, risalente al 1859, "Eruditio et religio". Secondo. Rivela, malgrado la furia di certe reazioni, lo slittamento del senso del pudore in una società a vocazione (seppur calante) protestante-puritana. Terzo.

BELLE KNOXBELLE KNOX

Sancisce una tappa importante per la fuoruscita della pornografia dall'underground culturale. Il porno, fenomeno potente e sottaciuto della Rete, diventa un tema affrontabile in contesti condivisi. Tabù su masturbazione, bisessualità, fantasie violente, perversioni cominciano a sfumare. Quarto: si spacca il campo post femminista: in una vecchia guardia, anti-porno e separatista, e un'area libertaria e sex-positive.

BELLE KNOXBELLE KNOX

UN PO' DI BUON SENSO
Nessuna morale, alla fine della storia. Alla luce delle posizioni emerse si potrebbe suggerire di togliere dramma e aggiungere ironia. Anche un poco di prudenza, riguardo al rischio salute, e alla libera volontà della persona. Belle potrebbe rileggersi un'osservazione affettuosa che faceva un accanito libertino, Henry Miller, autore dello scandaloso "Tropico del cancro" del 1934. Alle gaie fanciulline che rimorchiava nei locali di Montmartre, persino Miller raccomandava sempre di distinguere: tra la «fica» e «una valigia». Così, per buon senso.

Belle KnoxBelle Knox Belle KnoxBelle Knox

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...