1 - ORA IL GUARDASIGILLI È SOTTO ASSEDIO "NON HO ALTRI STRUMENTI PER AGIRE"
Federico Capurso per “la Stampa”
Il Guardasigilli Alfonso Bonafede assiste sgomento all'uscita di Massimo Carminati dal carcere di Oristano. Sul «Cecato» e sull'inchiesta «Mondo di mezzo» il Movimento 5 stelle ha costruito parte delle sue fortune politiche, e ora che al ministero della Giustizia c'è lui, un grillino, il colpo si fa sentire.
È l'ennesima tegola di questi mesi per il responsabile di via Arenula, capo delegazione dei Cinque stelle al governo, dopo le rivolte dei detenuti, la polemica furiosa con il pm Nino Di Matteo per la sua mancata nomina al Dap, i boss mafiosi che tornavano a casa per il coronavirus, le intercettazioni di Luca Palamara sul Csm.
Adesso, anche Carminati. Bonafede apprende la notizia alle prime ore del mattino dalle agenzie di stampa; convoca il suo gabinetto e decide di dare un segnale, incaricando l'ispettorato generale del ministero di valutare se nella procedura ci siano stati illeciti, ritardi o omissioni.
Anche di fronte all'eventualità di una stortura nei passaggi che hanno portato alla scarcerazione di Carminati - che a via Arenula ritengono comunque poco probabile -, viene però allontanata di getto l'ipotesi di un futuro intervento normativo per stringere le maglie della giustizia sul tema della custodia cautelare: «Il mio unico strumento sono gli ispettori», dice Bonafede a La Stampa.
LEONARDO PUCCI ALFONSO BONAFEDE
Non si seguirà, dunque, la linea presa invece quando di fronte alle uscite dal carcere dei boss mafiosi, durante l'emergenza coronavirus, si decise di mettere una toppa con un decreto d'urgenza. C'è, innanzitutto, una questione di rispetto del principio di separazione dei poteri, sottolinea chi è vicino al ministro della Giustizia.
massimo carminati esce dal carcere 11
La questione della misura cautelare, inoltre, rappresenta un problema in senso opposto: ci sono già troppe persone in prigione in attesa di processo e l'ipotesi di irrigidire le procedure non farebbe altro che aggravare il problema.
Pensare di proporre un decreto legge, pensato per riportare in carcere Carminati, poi, «sarebbe semplicemente incostituzionale». Le opposizioni, però, hanno gioco facile per lanciare un nuovo attacco su via Arenula. L'ennesimo in poche settimane.
ALFONSO BONAFEDE MARCO TRAVAGLIO
Il Movimento reagisce facendo quadrato intorno a Bonafede, cosciente che il suo nome è quello che più si è indebolito: «Il ministro non ha nessuna responsabilità», rimarcano i vertici M5S. E gli fanno eco i deputati della commissione Giustizia, che agli attacchi di Matteo Salvini replicano: «Torni a studiare come funziona lo Stato e la giustizia».
2 - FRANCO COPPI: "UN ATTO DOVUTO MA PER LO STATO È UN FALLIMENTO"
Maria Corbi per “la Stampa”
salvatore buzzi con il quarto stato alle spalle
Franco Coppi, il più famoso avvocato penalista italiano, sospira: «L'unica cosa che mi viene da dire è che la decorrenza dei termini, come in questo caso, è un fallimento della giustizia come del resto è un fallimento dello Stato dover abolire di fatto la prescrizione perché non si è in grado di svolgere il processo in un tempo ragionevole come tra l'altro prevede la nostra Costituzione».
Professore, sul caso Carminati il ministro Bonafede annuncia ispezioni. Cosa ci potrebbe essere di anomalo nella decisione dei giudici?
«Si tratta di una scarcerazione dovuta. La Corte di Cassazione ha fatto cadere l'aggravante mafiosa per Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. E questa decisione ha avuto conseguenze sui termini e sulle scadenze delle esigenze cautelari per gli imputati».
L'accusa non è più di associazione di stampo mafioso.
«E quindi è venuto meno il 41 bis, ma pure i termini per la custodia cautelare che dipendono dalla nuova accusa di associazione per delinquere semplice».
E i termini sono appena scaduti...
«Come stabilisce l'articolo 303 del Codice di procedura penale. È la legge».
Carminati è stato arrestato il 2 dicembre 2014, sei anni fa, ma la misura cautelare è stata interrotta diverse volte (300 giorni durante il processo di primo grado, altri 30 giorni durante il processo d'appello e altri 180 giorni per il deposito delle due sentenze).
MARCO TRAVAGLIO ALFONSO BONAFEDE
E facendo i calcoli la scadenza dei 4 anni è ad aprile 2020. Ma sembra a molti una decisione "ingiusta" comunque. «La decorrenza dei termini e la nuova disciplina sulla prescrizione che dovrebbe entrare in vigore sono la firma che lo Stato mette sotto il proprio fallimento».
3 - SABELLA: «NON CI SONO STATI ERRORI, QUESTE SONO LE REGOLE MA RESTA LA SENSAZIONE DI AVER SUBITO UNA BEFFA»
Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”
massimo carminati esce dal carcere 8
Alfonso Sabella, assessore alla legalità nella giunta dell'ex sindaco di Roma Ignazio Marino, cacciatore di mafiosi prima e giudice del tribunale di Napoli oggi, che lettura dà della liberazione di Massimo Carminati?
«Nel merito non c'è nulla da rilevare. Tutto è avvenuto seguendo le procedure: la difesa presenta la sua istanza su motivi che un giudice ritiene fondati e accoglie. Eppure la sensazione di aver subito una beffa è forte. E fa rabbia. Come si può spiegare a un cittadino comune che, con quel curriculum criminale, Carminati adesso stia a casa sua?».
Il ministro Bonafede annuncia l'invio di ispettori. Una risposta a quei sentimenti dell'opinione pubblica che evocava anche lei o sono ravvisabili comportamenti da sanzionare?
«In casi così delicati è giusto fare tutte le verifiche anche per assecondare questi umori. Ma onestamente non vedo quali errori potrebbero ravvisare gli ispettori. È stato seguito il codice e anche se la decisione amareggia va rispettata. Il problema è tutto qui».
Dunque è da riformare il codice?
«Queste norme nascono da una impostazione di trent' anni fa e dalla indicazione di evitare i maxi processi. Che invece si continuano a celebrare. Quanto ai termini di custodia, siamo uno Stato iper garantista e questo inevitabilmente allunga i tempi della giustizia. Bisognerebbe avere processi più veloci».
massimo carminati esce dal carcere 9
L'inchiesta Mondo di Mezzo però ha esaurito in meno di cinque anni i tre gradi di giudizio partendo da oltre 100 indagati e decine di capi di imputazione.
«Sì, e considerando la mole di atti da esaminare è un tempo più che apprezzabile. La norma in vigore al momento degli arresti prevedeva otto anni di pena massima per la corruzione, Carminati ne ha scontati già due terzi e dunque ha maturato il diritto ad uscire».
Manca ancora il conteggio definitivo della pena per i reati rivalutati dalla Cassazione, che ha depositato pochi giorni fa le sue motivazioni. Che cosa può succedere ora?
nino di matteo alfonso bonafede
«In primo grado le pene erano alte anche senza la contestazione di mafia. Se dovessero essere ripristinate, Carminati tornerebbe in carcere».
Sono ancora possibili misure cautelari in attesa del riconteggio (obbligo di firma o dimora, divieto di espatrio etc)?
«Questa era una decisione del Riesame che doveva valutare solo i presupposti per la scarcerazione. Nulla impedisce alla corte d'Appello, tramite la Procura generale, di chiederle».
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È di queste ore l'arresto di venti affiliati ai Casamonica con la contestazione dell'associazione mafiosa, stessa accusa già riconosciuta per i clan Fasciani, Spada e le varie ramificazioni della criminalità capitolina. L'associazione di Buzzi e Carminati era davvero diversa da queste?
«Sì, e l'ho sempre detto opponendomi allo scioglimento del comune per mafia. Nei mesi che ho trascorso in Campidoglio ho visto tanta corruzione o meglio la disponibilità del sistema a piegarsi ad interessi privati. Anche per questo l'assoggettamento alle armi e alla violenza non c'è stato. La violenza non era necessaria».
La liberazione di Carminati è benzina per chi sostiene che «Mafia Capitale» sia stata una bolla mediatica. Ma è davvero così?
«Non scherziamo. Ci sono reati gravissimi accertati, lo stesso Carminati che negli anni è sempre sfuggito alla giustizia nonostante il suo curriculum è stato condannato in via definitiva. Non a caso ha trascorso sei anni in carcere in via cautelare. Mi chiedo: fa davvero la differenza per i romani e gli italiani sapere se ci sia l'aggravante della mafia in una amministrazione pubblica che per anni si è piegata agli interessi privati? Carminati libero fa rabbia proprio perché quello che è emerso a carico suo e degli altri condannati è devastante».
SALVATORE BUZZI FRANCO PANZIRONI SALVATORE BUZZI OMICIDA SULL UNITA DEL 1980 SALVATORE BUZZI massimo carminati esce dal carcere 10