CACIARA, DJ, LUCI E ALCOL: LA MOVIDA SI FA ABUSIVA – È QUELLO CHE SUCCEDE A MILANO, AL BOTELLON DI PIAZZA LEONARDO DA VINCI, DOVE 10MILA RAGAZZI SI DANNO APPUNTAMENTO SUI SOCIAL PER SERATE ABUSIVE – I RESIDENTI SONO ESASPERATI, MA LE CHIAMATE AI VIGILI SONO UN BUCO NELL’ACQUA – DIETRO C’È IL CENTRO SOCIALE LAMBRETTA CHE ORGANIZZA UN DIBATTITO PRE FESTA A CUI PARTECIPANO 40 PERSONE E POI…

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Estratto dell'articolo di Cesare Giuzzi per www.corriere.it

 

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Di segreto nell’era social non è rimasto nulla. Un tempo ci si organizzava con il passaparola, oggi ci sono volantini, appuntamenti su Instagram, siti e pagine dedicate. Party organizzati dagli studenti che raccolgono fino a diecimila partecipanti, poco meno degli spettatori di un concerto al Forum di Assago. 

 

Per i ragazzi queste serate sono la risposta alternativa (e molto partecipata) alla movida dei locali e degli spritz a 12 euro. Eppure si tratta di eventi del tutto, o quasi, abusivi. Una piaga per i residenti che, tra chiamate ai vigili e mail al Comune finiscono come mosche dentro a un bicchiere. 

 

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«Stasera andiamo in piazza Leo». […] cosa ci fanno migliaia di giovani il venerdì sera in una piazza senza bar e locali? Si divertono come matti. Perché il Botellon di piazza Leonardo da Vinci a Città Studi è ormai un’istituzione. E con la primavera — da aprile — i party torneranno a far ballare giovani (e residenti). La musica va avanti spesso fino oltre le tre di mattina. Le presenze? Da un minimo di 4 mila a 10 mila giovani. 

 

Dai primi ritrovi autorganizzati sul modello spagnolo — ciascuno porta una bottiglia di alcolici e si beve tutti insieme — oggi s’è arrivati a serate con noti dj in consolle, impianto audio da migliaia di euro, luci, area bar e security: guardie private che vegliano sulla serata come in discoteca, collegate via radio e in contatto con il 118. Il problema maggiore è quello di chi esagera con l’alcol. E a fine serata c’è sempre qualcuno che si risveglia in ospedale. 

 

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Ma come si organizza ogni due settimane una festa «abusiva» con 10 mila persone? Dietro al fenomeno Botellon c’è il centro sociale Lambretta di via Edolo. […] Ufficialmente la festa è preceduta da un «dibattito» — di solito intorno alle 17 — in cui si parla di clima, di diritto allo studio, lavoro e migrazioni. […] Il 14 ottobre scorso erano in 40 ad assistere al dibattito. Al dj set successivo sono arrivati a 10 mila […].

 

Intorno a piazza Leo girano molti soldi. Gli affari d’oro dei punti ristoro, quelli del supermercato vicino, degli abusivi (spesso allontanati dalla security del Botellon). Soldi che vengono reinvestiti per migliorare strutture (gazebo e impianti) e in altre iniziative. Compreso il merchandising.

 

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[…] la festa dei collettivi dell’Einstein e del Setti Carraro al parco Ravizza, vicino alla Bocconi. Party con coda di violenza […] a inizio ottobre al parco Baden Powell ai Navigli con la festa abusiva di Rete Studenti. Anche qui impianti audio e drink a 2 euro per protestare contro il neo governo Meloni. Dietro all’organizzazione ci sono quasi sempre collettivi o giovani vicini ai centri sociali Zam, Lambretta o Cantiere. Nelle scuole, invece, tutto dovrebbe essere più ordinato e liscio.

 

Il Vittorini ha organizzato la sua festa in via Donati, ad esempio, a fine dicembre. Ben più problematica era stata le serate del Vittorio Veneto di largo Gavirate la sera del 2 ottobre: assalto di una banda di ragazzi (esterni) di San Siro che rapinano e picchiano alcuni giovani. Vicenda conclusa con tre arresti. Mentre pochi giorni prima era toccato al Leonardo di via Corridoni assaltata da 2 mila giovani: due ragazze in coma etilico, risse, furti di cellulari e portafogli, auto in sosta danneggiate.

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C’è poi il caso dell’università. Nel 2019 un mega party per Halloween organizzato abusivamente alla Statale dai collettivi studenteschi in un salone davanti all’Aula magna. Vicenda che ha portato a tre condanne a 8 mesi per violazione d’edificio e 6 mila euro di risarcimento dopo la denuncia del rettore.

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