Guido Olimpo per www.corriere.it
La prima, complicata. Nigeriano, nato 37 anni fa nei pressi di Lagos, pochi soldi in tasca, si arrangia con qualche lavoretto. Il papà fa il tassista e lo aiuta come può, idem per la mamma che vende al mercato. Ma lui ha in mente altro, non può accontentarsi di un’esistenza anonima. Però fa dell’anonimato la sua arma migliore e, insieme ad un gruppo di «amici», organizza truffe via web.
Prima piccoli colpi, poi vere stangate riuscendo a entrare nei sistemi di grandi imprese, a rubare l’identità elettronica di dirigenti incaricati nel trasferimento di fondi consistenti che dirotta su suoi conti. La gang accumula somme importanti, è una macchina da guerra. E’ la seconda vita – splendente - di Ramon Abbas: la Nigeria è troppo «stretta», si sposta a Dubai, luogo di divertimento, affari e lusso.
C’è tutto quello che desidera, anche i pesci ai quali lanciare l’amo. Abbas continua con le sue manovre e si trasforma in influencer su Instagram, dove si presenta come Hushpuppi, con un seguito enorme. Il profilo è all’altezza del personaggio. Vi appare a bordo di yacht, su jet privati, in mete turistiche famose, con abiti griffati – ha un’ossesione per Gucci -, vetture particolari, orologi costosi, tutti trofei di uno shopping frenetico.
Memorabile un suo post. E’ di spalle, in ciabatte e vestaglia personalizzata, braccia aperte rivolte verso una Rolls ed una Bentley. Invita a non scoraggiarsi, ad avere fiducia, a lavorare sodo. Quindi solenne come una Guida proclama: «se credete in Dio potete ottenere qualsiasi cosa».
Ramon, per non sbagliarsi, le cose le ottiene con gli imbrogli, il riciclaggio, le mosse spericolate. Hanno stimato in 21 milioni di dollari il bottino, cifra approssimativa. In una delle ultime scorrerie ha preso di mira un ricco qatarino cercando di scucirgli un finanziamento per l’apertura – fittizia – di una scuola. Scherzetto da un milione. Incredibile come riesca a mettere nel sacco molti e questo, insieme all’ingordigia, lo spinge ad osare. Troppo.
Un anno fa, mentre dorme nel suo appartamento del palazzo Versace di Dubai, è sorpreso dall’irruzione di un team investigativo. Gli agenti sono arrivati alla residenza su indicazione dell’FBI americana che ha lanciato l’operazione «Caccia alla volpe 2». Durante la perquisizione trovano 41 milioni di dollari cash, computer, telefonini, tracce di migliaia di file legati a possibili vittime.
Nel piazzale e nel garage tredici auto per un valore di 6 milioni di dollari. Lo portano via in manette, stessa sorte per un complice: negli Emirati va così, ospitano personaggi poco raccomandabili perché muovono comunque l’economia, però quando è necessario dimenticano la clemenza e applicano la Legge. Specie se dietro i mandati di cattura ci sono governi pesanti. Nell’ultimo anno hanno catturato diversi esponenti del crimine organizzato internazionale, in particolare padrini olandesi e francesi. Altri restano indisturbati, almeno per ora.
Gli inquirenti americani hanno un altro filone da seguire, quello sulle presunte complicità di un alto ufficiale nigeriano. In cambio di una ricompensa avrebbe messo in galera un collaboratore dell’influencer sospettato di aver fatto la spia.
Ramon, intanto, è stato estradato verso gli Usa e due giorni fa ha ammesso le sue colpe davanti ad un giudice di Los Angeles. Per i reati commessi a partire dal gennaio 2019 rischia 20 anni di prigione. Fine del sogno. Ora può iniziare la terza vita.
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