COME FARE PER ACCELERARE SUI VACCINI? UNA STRADA PASSA PER LA PRODUZIONE DIRETTA IN ITALIA DEI SIERI DI PFIZER E MODERNA. INDIVIDUATI DUE STABILIMENTI, NEL LAZIO E IN VENETO - MANCANO LE AUTORIZZAZIONI E SERVIRÀ ADATTARE I MACCHINARI. PER IL RUSSO SPUTNIK SERVONO ALMENO DUE MESI PRIMA DEL VIA LIBERA NELL'UNIONE EUROPEA - L’AIFA E IL PRIMO RAPPORTO SULLA SICUREZZA DEI VACCINI: SU 1,5 MILIONI DI DOSI SOLO 7 MILA REAZIONI AVVERSE…

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Lorenzo Salvia per il “Corriere della Sera”

vaccino covid vaccino covid

 

C' è una strada nuova per accelerare sulla fornitura dei vaccini anti-Covid. Una strada che passa per la produzione diretta in Italia di quelli Pfizer e Moderna, già autorizzati e con un buon livello di efficacia.

 

I contatti vanno avanti da qualche settimana. E sono stati individuati i due stabilimenti che potrebbero essere utilizzati, in accordo con le aziende.

vaccino inoculato vaccino inoculato

Uno è nel Lazio, l' altro nel Veneto. Tutte e due si aggiungerebbero, come produzione «nazionale», a quella di Anagni, sempre nel Lazio, da dove arriva in parte il terzo antidoto autorizzato, AstraZeneca, e quello di Johnson&Johnson, ancora in attesa del via libera.

 

L' operazione non è immediata. C' è un problema di adattamento dei bioreattori, i macchinari che «fabbricano» il vaccino, un prodotto biologico e quindi complesso. Un settore nel quale, tra l' altro, l' Italia è all' avanguardia dal punto di vista industriale e dell' export. Ma c' è anche un problema di autorizzazioni, perché gli impianti dovrebbero essere temporaneamente prestati a Pfizer e Moderna.

vaccino astrazeneca vaccino astrazeneca

 

Il traguardo, però, sembra vicino. Anche perché, su richiesta dell' Italia, il tema è arrivato sul tavolo della Commissione europea, decisa a potenziare e spalmare tra i Paesi la produzione. «È la dimostrazione - dice il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa (Pd) - che nonostante i tagli scellerati che ci sono stati in passato nel settore della ricerca, l' Italia ha ancora una struttura produttiva di primissimo livello».

 

La strada della produzione sul territorio nazionale è figlia non solo dei timori su una possibile ridotta adesione per AstraZeneca - in arrivo da lunedì e riservato a insegnanti, militari e poliziotti - e con una efficacia più bassa rispetto a Pfizer e Moderna. Ma soprattutto dei tempi lunghi per il via libera ad altri vaccini ancora.

 

Per il russo Sputnik, che dopo lo scetticismo iniziale sembra molto efficace, servono almeno due mesi prima del via libera nell' Unione europea, come dice Massimo Magrini, direttore dell' Agenzia italiana del farmaco.

vaccino oxford astrazeneca vaccino oxford astrazeneca

 

Mentre per ReiThera, prodotto alle porte di Roma in collaborazione con lo Spallanzani, l' attesa sarà ancora più lunga: almeno 4/6 mesi, sempre secondo Magrini.

Lo stesso direttore dell' Aifa ha detto anche che da una fiala del vaccino Moderna, con dieci dosi certificate, «è possibile ricavare l' undicesima, ma si tratta di una quantità di sicurezza».

 

A prima vista sembra una buona notizia, perché significherebbe avere il 10% di dosi in più in automatico. Attenzione, però, perché c' è il precedente Pfizer. Anche per questo vaccino le 5 dosi certificate all' inizio per ogni fiala sono diventate in corsa sei. Creando poi un appiglio per quel taglio delle forniture, in realtà più robusto, che ha portato l' Italia a un passo dalla guerra legale con Pfizer.

vaccino covid a un anziano vaccino covid a un anziano

 

Aifa ha pubblicato il primo rapporto sulla sicurezza dei vaccini, essenzialmente sulla prima dose di Pfizer e in minima parte su Moderna. Sono arrivate 7.337 segnalazioni su 1.564.090 dosi somministrate, 469 ogni 100 mila. Il 92,4% delle segnalazioni era riferito a «eventi non gravi», come dolore dopo l' iniezione, febbre, stanchezza, dolori muscolari.

VACCINO PFIZER 1 VACCINO PFIZER 1

 

Con Pfizer sono state rilevate anche cefalea, formicolii, vertigini, sonnolenza e disturbi del gusto. Mentre con Moderna, nausea e dolori addominali. Nel periodo che va dal 27 dicembre al 26 gennaio sono stati registrati anche «13 decessi avvenuti nelle ore successive alla vaccinazione che, nelle segnalazioni più dettagliate e complete, non risultano correlati alla vaccinazione e sono in larga parte attribuibili alle condizioni della persona vaccinata».

 

VACCINO MODERNA VACCINO MODERNA

Poste italiane, dice il condirettore generale Giuseppe Lasco, «è pronta a consegnare i vaccini in ogni angolo d' Italia», utilizzando la flotta aerea e la rete fatta di 12.800 uffici e 27 mila portalettere. La sua piattaforma per le prenotazioni potrebbe essere adottata anche da altre due Regioni, arrivando così a sei. Per le vaccinazioni la Difesa mette a disposizione 152 drive through mentre ieri si è chiuso il bando per le primule, i padiglioni disegnati da Stefano Boeri.

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