COME E PERCHE’ ROBERTO SCARPINATO VENNE NOMINATO PROCURATORE GENERALE DI PALERMO? LO SPIEGA LUCA PALAMARA NEL LIBRO SCRITTO CON SALLUSTI – “NEL 2012, PER LA PROCURA GENERALE DEL CAPOLUOGO SICILIANO, OLTRE SCARPINATO, MAGISTRATO MOLTO QUOTATO, ERA IN CORSA GUIDO LO FORTE, UNO DEI PROCURATORI STORICI DI PALERMO, VICINO A GIAN CARLO CASELLI. IO E GIUSEPPE PIGNATONE, CHE AVEVA ALLACCIATO UN OTTIMO RAPPORTO CON NAPOLITANO, UN SABATO DI METÀ DICEMBRE, ANDIAMO A CASA DI RICCARDO FUZIO CHE ALL'EPOCA ERA MEMBRO DEL CSM E…”

-

Condividi questo articolo


Paolo Ferrari per “Libero quotidiano”

 

ROBERTO SCARPINATO ROBERTO SCARPINATO

Dopo il durissimo intervento di Roberto Scarpinato, ex toga antimafia ed ora esponente di punta del M5s, in cui dubitava che il governo Meloni fosse sorretto dalla «convinta e totale condivisione dei valori della Costituzione», vale la pena ricordare come venne nominato procuratore generale di Palermo.

 

La risposta è contenuta nel libro "Lobby & Logge" scritto da Alessandro Sallusti con Luca Palamara, ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati ed ex ras della spartizione delle nomine al Csm in barba ad ogni disposizione di legge.

SALLUSTI PALAMARA COVER SALLUSTI PALAMARA COVER

 

«Nel 2012, per la Procura generale del capoluogo siciliano, oltre Scarpinato, magistrato molto quotato, era in corsa Guido Lo Forte, uno dei procuratori storici di Palermo, vicino a Gian Carlo Caselli.

 

Io e Pignatone (Giuseppe, ex procuratore di Roma, ndr), un sabato di metà dicembre, andiamo a casa di Riccardo Fuzio che all'epoca era membro del Csm e poi diventerà procuratore generale della Cassazione. Con lui decidiamo la strategia: io avrei dovuto convincere Lo Forte a ritirare la candidatura, in modo da spianare la strada a Scarpinato, in cambio di un'assicurazione, garantita anche dalla corrente di sinistra, Magistratura democratica: avrebbe preso il posto di Francesco Messineo a capo della Procura della Repubblica di Palermo appena quel postosi fosse liberato».

ROBERTO SCARPINATO ROBERTO SCARPINATO

 

Le correnti di sinistra volevano Scarpinato ma la sua nomina non era affatto scontata, si legge ancora nel libro. Che prosegue: «Era necessario che la corrente moderata di Unicost, la mia, convergesse nella votazione su di lui, e che la corrente di sinistra ricambiasse il favore su Lo Forte nella successiva votazione.

 

Da casa di Fuzio io chiamo Lo Forte e gli assicuro la tenuta di questo patto, legittimato dalla presenza di Pignatone, che tra l'altro era suo amico. E, dopo averci parlato, gli passo nell'ordine prima Pignatone e poi il padrone di casa. Niente, in punta di logica e pure di diritto.

 

PIGNATONE PALAMARA PIGNATONE PALAMARA

Ma il potere non ha confini, e Pignatone in quel momento era un pezzo forte del "Sistema", anche perché nel frattempo aveva allacciato un ottimo rapporto con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sta di fatto che Lo Forte revocherà quella domanda e Scarpinato andrà alla Procura generale di Palermo».

riccardo fuzio 2 riccardo fuzio 2 LUCA PALAMARA ALESSANDRO SALLUSTI LUCA PALAMARA ALESSANDRO SALLUSTI guido lo forte guido lo forte giorgio napolitano giorgio napolitano ROBERTO SCARPINATO ROBERTO SCARPINATO

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, DA UNA PARTE, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…

DAGOREPORT - IL GIUBILEO SI AVVICINA E IN VATICANO MONTA UNA INCAZZATURA PROFONDA PER LA NOMINA DI ALESSANDRO GIULI AL MINISTERO DELLA CULTURA – L’80% DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO È RIFERIBILE ALL’ARTE SACRA VOLUTA DALLA CHIESA, E IL GOVERNO DELLA "CRISTIANA" GIORGIA CHE FA? SCEGLIE UN NEO-PAGANO CHE BLATERA DELLA "CENTRALITA' DEL PENSIERO SOLARE", CHE "SIAMO FIGLI DEL FUOCO E DELL'ACQUA" (MAI DI DIO) - SENZA CONTARE CHE ALLA GUIDA DELLA BIENNALE C'E' L'APOSTATA BUTTAFUOCO (DA CRISTIANO E' DIVENTATO MUSULMANO SCIITA) - VIDEO: QUANDO GIULI SU RAI2 SUONAVA IL PIFFERO INVOCANDO LA “GRANDE NUTRICE”