Datta Phuge, il milionario indiano noto come «l'uomo d' oro», è stato brutalmente ucciso da un gruppo di dodici persone giovedì sera.
L' uomo, 48 anni, membro del Nationalist Congress Party, di professione prestasoldi, viveva nello Stato del Maharashtra, a Pune, la nona città più popolosa dell' India. Nel Paese primo al mondo per consumo di oro, Phuge era diventato una celebrità. «L' oro è la mia passione. Ne ho sempre portato sotto forma di gioielli, braccialetti, anelli e catene», ha raccontato l' uomo in un' intervista di tre anni fa. Ma i gioielli non gli sono bastati.
Nel 2013 decide di farsi confezionare una camicia a maniche corte unica al mondo, composta da 14 mila pezzi d' oro 22 carati. Quindici artigiani lavorano al capo per 16 giorni realizzando una t-shirt dal peso di 3,32 chilogrammi e dal costo di 12,7 milioni di rupie, poco meno di 180 mila euro.
La camicia gli vale il soprannome di «uomo d' oro»: Phuge non desidera altro. «So di non essere l' uomo più affascinante sulla faccia della Terra, ma adesso nessuna donna potrà fare a meno di rimanere abbagliata dalla mia camicia. Altri ricchi spendono 10 milioni di rupie per comprarsi un' Audi o una Mercedes. Quale crimine ho commesso?».
Nessuno. Ma giovedì notte dodici persone lo hanno ucciso con falce e pietre, davanti agli occhi del figlio ventiduenne. Da una prima ricostruzione i due erano stati invitati a una festa di compleanno. La polizia, che ha arrestato quattro sospetti, ipotizza che il movente possa essere stato una disputa su una transizione di denaro.