“AVENDO SCOMODATO IL TOP DELLE SOCIETÀ QUALCUNO (CIOÈ IO) RISCHIA DI FARE UNA BRUTTA FIGURA” – LE CHAT DEL NOVEMBRE 2021 TRA MASSIMO D’ALEMA E IL CONSIGLIERE REGIONALE PUGLIESE DI FORZA ITALIA, PARIDE MAZZOTTA, CONTENUTE NELL’INFORMATIVA DELLA DIGOS SUL COLOMBIA-GATE: “HO RICEVUTO MESSAGGI CHE ANNUNCIANO MANIFESTAZIONI DI INTERESSE DA PARTE DI ALTRI 2 STATI. MOLTI ANNUNCI PROMETTENTI. MA NON VI È STATO ALCUN RISCONTRO. COMINCIAMO AD ESSERE PREOCCUPATI...” – L’ORMAI FAMOSA CONFERENCE CALL SUGLI 80 MILIONI DI EURO E LE CONCLUSIONI DELLA DIGOS SUL “MODUS AGENDI” DI “BAFFINO”, INDAGATO INSIEME AD ALESSANDRO PROFUMO PER CORRUZIONE PER LA TRATTATIVA TRA LEONARDO, FINCANTIERI E LA COLOMBIA

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Valeria Pacelli e Vincenzo Bisbiglia per “il Fatto quotidiano”

 

MASSIMO D'ALEMA MASSIMO D'ALEMA

Massimo D’Alema ha un “modus agendi” che si avvantaggia di una “rete relazionale” “composta prevalentemente da un nucleo di persone stabilmente inserite nella vita pubblica e privata con legami radicati nel mondo politico-istituzionale che operano nel contesto simbiotico di un reciproco tornaconto personale”.

 

Così gli uomini della Digos di Napoli in un’informativa del 28 novembre 2022 definiscono l’azione dell’ex premier ed ex ministro degli Esteri nel corso delle trattative per le forniture militari di Leonardo e Fincantieri in Colombia. Affari mai conclusi ma che sono costati a D’Alema e ad altre sette persone un’accusa di corruzione da parte dei magistrati di Napoli.

 

Tra gli iscritti oltre il lìder Maximo c’è anche l’ex amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, e Giuseppe Giordo, ex manager di Fincantieri. Secondo le accuse dei pm, […] D’Alema si sarebbe posto come “mediatore informale” nei rapporti con i vertici di Leonardo e Fincantieri per gli accordi con le autorità colombiane per le forniture.

 

giancarlo mazzotta emanuele caruso e francesco amato con i colombiani giancarlo mazzotta emanuele caruso e francesco amato con i colombiani

Indagati anche due consulenti del Ministero degli Esteri della Colombia, Emanuele Caruso e Francesco Amato, i quali […] si sarebbero resi disponibili a promettere e offrire a pubblici ufficiali colombiani circa 40 milioni di euro, la metà della provvigione (da 80 milioni), pari al 2 per cento delle due commesse da 4 miliardi di euro. Gli 80 milioni dunque per i pm erano da “ripartirsi tra la parte colombiana e la parte italiana attraverso il ricorso allo studio legale associato americano Robert Allen Law” che alla fine non avviene.

 

PARIDE MAZZOTTA PARIDE MAZZOTTA

[…] L’informativa della Digos […] riproduce la scansione temporale delle trattative e riporta chat tra i protagonisti di questa vicenda finora inediti. Come le conversazioni tra D’Alema e Paride Mazzotta, consigliere regionale di Forza Italia in Puglia e non indagato. È il 17 novembre 2021 quando l’ex premier sembra impaziente: “Ciao. Siamo pronti. Inviamo tutta la documentazione. La mail partirà da Miami. È assolutamente essenziale che l’attesa manifestazione di interesse sia inviata a R. Allen Law. Saranno poi loro a contattare le società per organizzare una missione. Deve risultare evidente in ogni passaggio il ruolo dei promotori commerciali...”.

MASSIMO DALEMA MASSIMO DALEMA

 

Qualcosa però deve essere andato storto, perché due giorni dopo ritorna a scrivere: “... Il materiale è stato inviato. Pare ci siano problemi di ricezione. Bisogna che si diano da fare. È, per molte ragioni, urgente che gli avvocati ricevano una manifestazione di interesse...”.

 

Il 23 novembre 2021 D’Alema scrive ancora a Paride Mazzotta: “Come va? Alcuni dei nostri interlocutori cominciano a chiedere se abbiamo scherzato o no. Avendo scomodato il top delle società qualcuno (cioè io) rischia di fare una brutta figura...”.

 

Segue un audio di Mazzotta del 26 novembre 2021 così trascritto: “(...) Ho appena parlato con il corrispondente il quale mi dice che la Robert Allen ha risposto a lui e non invece direttamente alla mail del Paese, quindi se riusciamo entro oggi a mandare una mail per avvisare il Paese lunedì ci fissano un appuntamento”.

 

alessandro profumo massimo d alema alessandro profumo massimo d alema

Il 29 novembre D’Alema invia un nuova sollecitazione: “Ho ricevuto messaggi che annunciano manifestazioni di interesse da parte di altri 2 stati. Molti annunci promettenti. Ma allo stato non vi è stato alcun riscontro. […] Cominciamo ad essere preoccupati...”

 

Dopo molte conversazioni e alcuni incontri si arriva alla nota conference call dell’8 febbraio 2022, quella resa pubblica da La Verità che l’1 marzo del 2022 ha pubblicato l’audio. C’erano D’Alema, Fierro Flores quale emissario del governo colombiano e un’altra persona: “Siamo convinti che alla fine riceveremo tutti noi 80 milioni di euro”, è una delle frasi dell’ex premier.

 

I DOCUMENTI CHE DIMOSTRANO LO STATO DELLE TRATTATIVE DEI DALEMA BOYS CON LA COLOMBIA I DOCUMENTI CHE DIMOSTRANO LO STATO DELLE TRATTATIVE DEI DALEMA BOYS CON LA COLOMBIA

Che poi in un’intervista ha spiegato: “Ho parlato degli 80 milioni... per spiegare ai colombiani che l’unico modo per avere denaro era chiudere l’affare”. D’Alema ha più volte detto di non aver incassato un euro e di non aver avuto rapporti di lavoro con Fincantieri o Leonardo. Il suo, ha spiegato al Corriere, è un lavoro di “consulenza e assistenza a imprese italiane per investimenti all’estero”.

FRANCESCO AMATO FRANCESCO AMATO

 

[…] tutto si muove in quel mondo delle lobby, e almeno così la pensano gli investigatori della Digos secondo i quali non ci sono “elementi convincenti e probanti da poter fondare ipotesi indiziarie […]”.

 

Anche per D’Alema, secondo la Digos, non si ravvisano reati ma “appare pienamente conclamata la sua capacità comunicativa nel negoziato (...), sintomatico del ruolo propulsivo e decisorio discendente dalla caratura e storica militanza negli apparati di potere”.

 

Le indagini […] hanno “certificato, altresì, il modus agendi e la rete relazionale di cui si avvantaggia..., composta prevalentemente da un nucleo di persone stabilmente inseriti nella vita pubblica e privata con legami radicati nel mondo politico-istituzionale che operano nel contesto simbiotico di un reciproco tornaconto personale”.

 

massimo d alema e il suo vino sfide massimo d alema e il suo vino sfide

Le conclusioni della Digos di novembre 2022 non devono aver convinto i pm che a marzo 2023 hanno indagato D’Alema e altri, retrodatando l’iscrizione al 30 settembre 2022. A giugno 2023 poi sono scattate le perquisizioni. Contattato ieri dal Fatto, il legale di D’Alema, […] ha solo ribadito che da subito l’ex premier ha chiesto di essere interrogato, ma finora non è stato convocato.

Massimo D' Alema al timone di comando del Baltic 51 Icarus - 1998 Massimo D' Alema al timone di comando del Baltic 51 Icarus - 1998 FINCHE C'E' GUERRA C'E' SPERANZA - POSTER BY MACONDO FINCHE C'E' GUERRA C'E' SPERANZA - POSTER BY MACONDO MASSIMO DALEMA E L INTERVISTA SULLA CINA MASSIMO DALEMA E L INTERVISTA SULLA CINA MASSIMO DALEMA MASSIMO DALEMA EDGAR IGNACIO FIERRO EDGAR IGNACIO FIERRO i servizi di striscia la notizia sul colombia gate 6 i servizi di striscia la notizia sul colombia gate 6 MASSIMO DALEMA ACHILLE OCCHETTO 1992 MASSIMO DALEMA ACHILLE OCCHETTO 1992 i servizi di striscia la notizia sul colombia gate 4 i servizi di striscia la notizia sul colombia gate 4

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...