“CHIARA PETROLINI NON SI È PENTITA E MENTE ANCORA” – LA PROCURA DI PARMA È PRONTA A CHIEDERE IL CARCERE PER LA 21ENNE CHE HA PARTORITO, UCCISO E SEPPELLITO I SUOI DUE BAMBINI IN GIARDINO – PER IL GIP LA RAGAZZA “SE LASCIATA LIBERA, POTREBBE COMMETTERE ALTRI REATI DELLA MEDESIMA SPECIE TENUTO CONTO DELLA SUA PERSONALITÀ. HA MOSTRATO LEGGEREZZA, CINISMO, HA ACCANTONATO CON SORPRENDENTE E INQUIETANTE FACILITÀ LE MORTI DEL PRIMO E DEL SECONDOGENITO…” – NEL PASSATO DELLA PETROLINI FORSE C’È UNO STUPRO, SUBITO DUE ANNI FA...

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https://www.repubblica.it/cronaca/2024/09/29/news/chiara_petrolini_neonati_sepolti_parma-423524779/

 

Estratto dell’articolo di Romina Marceca per “la Repubblica”

 

CHIARA PETROLINI CHIARA PETROLINI

È un sabato infuocato dal sole che picchia sulle campagne e nelle strade semideserte del centro il vento porta l’odore dei concimi. «Per noi è normale sentirlo, il nostro è un paese di agricoltori — spiega un ristoratore davanti al suo locale — Non lo è invece leggere l’ennesima storia su Chiara Petrolini. Se davvero è stata violentata due anni fa, questa vicenda diventa più complicata di quanto ci immaginassimo».

 

Al bar e ai ristoranti si parla soprattutto dell’ultima rivelazione, riportata da Repubblica, sugli abusi che Chiara avrebbe subito e non denunciato. E c’è, nelle vie riparate dai portici, chi già indica il nome del ragazzo che in un serata tra amici avrebbe costretto Chiara a fare ciò che non voleva. Mentre resta il mistero su chi abbia aiutato la mamma che a 21 anni ha partorito, ucciso e seppellito i suoi bambini in giardino. E sul perché l’abbia fatto.

 

Chiara Petrolini - 3 Chiara Petrolini - 3

Sembra tutto chiaro invece al gip Luca Agostini che nelle motivazioni degli arresti domiciliari ha definito la studentessa universitaria come una persona che «ha dimostrato disprezzo per la vita umana». Parole gravi nell’ordinanza di misura cautelare che Repubblica ha avuto modo di leggere e contro la quale la procura sta valutando di presentare ricorso perché vuole ottenere gli arresti in carcere.

 

Il giudice punta sulla reiterazione del reato quando scrive che c’è il pericolo che «Chiara, se lasciata libera, commetta altri reati della medesima specie tenuto conto della sua personalità dalla quale si desume la pervicacia dimostrata nel cercare l’occasione per concretizzare il suo proposito. Studiando per mesi il modo di non sperimentare l’esperienza della maternità, con una costanza degna di miglior causa».

 

Chiara Petrolini - 1 Chiara Petrolini - 1

Non tralasciando che a distanza di poco più di un anno ha commesso «condotte analoghe». È Chiara, come emerge dalle indagini, che alla madre attonita che le chiede: «Ma come hai fatto?», lei risponde: «Come hai fatto te a partorirmi».

 

Il giudice entra, poi, nello specifico dell’atteggiamento tenuto da Chiara davanti a quanto avrebbe commesso usando parole come «leggerezza, o rectius, cinismo con cui dimostra di aver vissuto le morti del primo e del secondogenito» avendole «accantonate con sorprendente e inquietante facilità come malesseri di poco conto per tornare alla sua quotidianità e alle sue minuzie».

 

Arriva sempre dalle indagini dei carabinieri che Chiara, il giorno dopo il secondo parto e dopo avere seppellito il suo bimbo, è andata dall’estetista e la sera era a ballare in un locale. Nell’interrogatorio ha poi detto: «Mi sentivo bene, per questo sono uscita».

Per il giudice Agostini tutto questo «rende verosimile che Chiara non abbia remore ad affrontare in modo analogo nuovi ostacoli al suo vivere serenamente e che trovi insopportabili al punto da farle vincere le remore a usare violenza a chi vi si frapponga, considerato il disprezzo per la vita umana che ha dimostrato ».

 

chiara petrolini chiara petrolini

Per il magistrato, Chiara è destinata a non cambiare «poiché il pentimento che ha mostrato non appare sincero dato che è irrimediabilmente contaminato dalle bugie che ha speso per cercare di ridimensionare la propria responsabilità anche quando posta di fronte all’evidenza».

 

[…]

 

 L’ordinanza si chiude con la decisione dei domiciliari senza braccialetto «tenuto conto dell’effetto deterrente che sarà moltiplicato dall’essere la prima esperienza detentiva per Chiara e del controllo che sarà esercitato dai familiari conviventi». […]

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