“NON HO PAURA DI MORIRE, MA HO TEMUTO A LUNGO DI ESSERE UCCISO NEL SONNO” – VITA, OSSESSIONI E VEZZI DEL MAESTRO DELL’HORROR DARIO ARGENTO: “SONO DIPENDENTE DALLA SOLITUDINE E NON MI SONO AMMORBIDITO. CON ASIA IL RAPPORTO È ONDIVAGO, SIAMO DUE IRREGOLARI FUORI DEL SISTEMA” – “HO UN VEZZO: NEI FILM LE MANI DELL'ASSASSINO SONO SEMPRE LE MIE, UN CAMEO FETICISTA” – “A 80 ANNI FACCIO PER LA PRIMA VOLTA IL PROTAGONISTA DI UN FILM. DA REGISTA STO LAVORANDO A “OCCHIALI NERI” CON ILENIA PASTORELLI…”

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Valerio Cappelli per il "Corriere della Sera"

 

dario argento dario argento

«Sono il protagonista, non mi era mai successo prima. E recito pure in francese», racconta Dario Argento divertito negli studi De Paolis, dove si appresta a tornare al lavoro da regista per il film Occhiali neri .

Ma intanto dal cappello a cilindro del Festival di Cannes esce a sorpresa, fuori gara, Vortex di Gaspar Noé, sugli ultimi giorni di vita di due vecchi amanti, e l'attore è il nostro maestro del brivido.

 

Che film ha fatto Noé?

gaspar noe' gaspar noe'

«Posso solo parlare del mio ruolo, un critico cinematografico. La notte mi capita di sognare alcune scene che abbiamo girato. Gaspar fa un cinema trasgressivo, che viene dalle viscere. Il film parla di cinema, io dirigo una rivista di settore, tipo i Cahiers du cinéma , cose in estinzione, gli ultimi della carovana».

 

Il cinema resisterà all' assalto delle piattaforme?

«Penso di sì, quando arrivò la musica leggera si disse che l' opera sarebbe morta e invece ci emoziona ancora. Resisteranno i blockbuster, la robaccia e qualche film d' autore».

 

vortex vortex

Il suo ruolo in «Vortex»?

«Quello che mi riporta al mio primo mestiere. A 20 anni facevo il critico a Paese Sera . Mi piaceva Hitchcock e i film western, John Ford, John Wayne, non era facile in un giornale comunista. Una volta scrissi di musica e non fui tenero con Mina, il capo mi chiese di ammorbidire i toni. Quando andai a intervistare Alberto Sordi, sul set di Scusi, lei è favorevole o contrario?, mi fissò, fece una smorfia al suo aiuto e disse: che dici, può andare? Non capivo. Bello mio, mi spiegò col suo vocione, t' abbiamo appena scritturato. Mi diede il ruolo da chierichetto improbabile».

 

DARIO ARGENTO 6 DARIO ARGENTO 6

Come attore, lei...

«Non arrivo a dieci film. Però, dirigendoli, mi considero bravo. Ho un vezzo: quando nei miei film si vedono le mani dell'assassino, sono le mie, un cameo feticista».

 

Ricordi di Cannes?

«Ci sarò stato sette-otto volte. Trovi tutto, anche i registi inuit dall' Artico. Le resse? Ci sono abituato. È sul set che non mi diverto, è un lavoro che sbrighi con meticolosità impiegatizia. A mio agio mi sento nel buio della sala».

DARIO ARGENTO 6 DARIO ARGENTO 6

 

Il suo film che ama di più e quello che ama di meno?

«Di meno, direi Il gatto a nove code , di più Di più Suspiria e Opera , il più complesso, faticoso e costoso, quello che mi ha dato più problemi con la censura. Poi c' è il rimpianto per il Don Chisciotte , che è la fantasia e io faccio un cinema idealista, di visioni, incubi e tante letture».

 

E «Occhiali neri»?

«Se ne parla da una ventina d' anni. Non me lo ricordavo più. Un giorno mia figlia Asia era a casa da me, cercava un mio diario e trovò questo copione. Lo trovò bellissimo».

 

Che storia è?

asia e dario argento asia e dario argento

«Una non vedente e un bambino cinese diventano amici dopo un incidente d' auto in cui il piccolo ha perso i genitori. Sono inseguiti da un killer. È il mio ritorno al giallo dopo molto tempo, al cinema mancavo da nove anni. È un film misterioso, ha qualcosa di inquietante. Lo girerò a Roma e nella campagna laziale che è rocciosa, aspra, non è dolce come quella toscana. La protagonista è Ilenia Pastorelli. Doveva essere Asia ma non può, ha un film in Francia. Però mi ha regalato una parte, fa l' istruttrice dei ciechi».

 

Asia nel suo libro parla con molto affetto di lei, anche se quando aspettava la figlia non vi parlavate.

asia e dario argento asia e dario argento

«Ricordo che litigammo quando non fece Il cartaio . È un rapporto ondivago ma negli anni ci vogliamo sempre più bene. Siamo simili, due irregolari fuori del sistema».

 

Ha compiuto 80 anni .

«Non me li sento. I registi vivono a lungo, guarda Polanski. Sono dipendente dalla solitudine e non mi sono ammorbidito. Se ho paura di morire? Per ora no. Ho temuto a lungo di essere ucciso nel sonno. Con la mia parte oscura ho un dialogo costante».

dario e asia argento dario e asia argento DARIO ARGENTO VITTORIO CONGIA DARIO ARGENTO VITTORIO CONGIA

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