mered medhanie yehdego

E' LUI O NON E' LUI? LE AUTORITA' HANNO DICHIARATO DI AVER CATTURATO MERED MEDHANIE YEHDEGO, UNO DEI PIÙ GRANDI TRAFFICANTI DI UOMINI DALLA LIBIA ALLE COSTE ITALIANE - GUADAGNAVA FINO A UN MILIONE DI DOLLARI PER BARCONE - MA CHI LO CONOSCE, SMENTISCE: "NON E' LUI"

Mered Medhanie YehdegoMered Medhanie Yehdego

Fausto Biloslavo per “il Giornale”

 

«Il generale», uno dei più grossi trafficanti di uomini dalla Libia alle nostre coste, è stato arrestato in Sudan ed estradato martedì in Italia grazie ad un'operazione speciale inglese. Mered Medhanie Yehdego, eritreo cristiano di 35 anni, era ricercato dalla procura di Palermo anche per il tragico naufragio del 3 ottobre 2013 davanti a Lampedusa trasformato in un' ecatombe per 366 migranti.

 

«Abbiamo assicurato alla giustizia il capo di una delle più organizzate reti per la gestione del traffico di migranti dalle zone sub sahariane fino al nord Europa» ha dichiarato Francesco Lo Voi, procuratore capo a Palermo. Gli inglesi hanno soprannominato Medhanie Yehdego «il generale» per il suo atteggiamento che ricorda quello di Muammar Gheddafi, il defunto dittatore libico.

 

«Tra il giugno e agosto del 2014 ha fatto partire oltre diecimila migranti dalle coste libiche» verso l' Italia conferma il pm Gery Ferrara. Nelle carte dell' inchiesta Glauco II, che ha sgominato gran parte della rete dell' eritreo, sono elencati tutti gli sbarchi grazie alle intercettazioni.

Mered Medhanie Yehdego Mered Medhanie Yehdego

 

«Per ogni barcone che parte Mered guadagnava dai 700 mila dollari al milione» ha spiegato Ferrara. A tal punto che parlando al cellulare si vantava di aver comprato una villa in Eritrea di 13 milioni di dollari. E si sospetta che abbia diviso la torta del traffico di uomini con alcuni politici di Asmara coinvolti nel business dei migranti verso l' Italia. Una fotografia con i capelli alla rasta ed una grossa croce d' argento al collo lo ha identificato come uno dei quattro trafficanti di uomini più importanti dal nord Africa.

 

Mered Medhanie Yehdego   Mered Medhanie Yehdego

Secondo l' inchiesta Mered gestiva «i luoghi di concentrazione (dei migranti) vigilati da guardie armate, nei pressi di Zwarah e di Tripoli». E organizzava «le traversate via mare per raggiungere la Sicilia, nonché mettendo i migranti in contatto con i suoi referenti sul territorio italiano per organizzarne la ricezione in Sicilia». In pratica gli uomini del boss sull' isola di occupavano «della fuga dai centri di accoglienza per poi aiutare i migranti, dietro ulteriore pagamento, a raggiungere i paesi del Nord Europa individuati quale meta finale».

 

Il boss preferiva comunicare via Voip, Whatsapp, Skype o Viber sperando di non venir ascoltato dagli investigatori italiani. «Ho troppe persone a bordo, spero che possano arrivare sani e salvi...» sosteneva in un' intercettazione. Due suoi complici ridacchiavano spiegando che Mered imbarca 1000 persone al posto di 500 rischiando di farle naufragare, come è avvenuto nel 2013.

Mered Medhanie Yehdego    Mered Medhanie Yehdego

 

Gli investigatori avevano scoperto che il boss era riparato a Khartum, capitale del Sudan, dopo aver operato impunemente a Tripoli, dove temeva di venir prelevato da un blitz dei corpi speciali. La sua rete non organizzava solo gli sbarchi in Italia, ma pure la tratta terrestre dall' Africa orientale e subsahariana fino alla Libia. E nell' ex regno di Gheddafi sprofondato nell' anarchia elargiva mazzette alle forze di sicurezza per liberare i migranti che venivano intercettati.

 

Mered Medhanie Yehdego  Mered Medhanie Yehdego

Le carte dell' inchiesta riportano che il boss «ha pianificato di cessare l' illecita attività criminale condotta e, soprattutto di andare in Svezia» dove vive la moglie accolta come rifugiata. «Non prima, però, di avere ottenuto documenti validi e un sicuro deposito per le ingenti somme di denaro accumulate» scrivono gli inquirenti. Almeno 3mila dollari per migrante per un totale stimato di 51 milioni depositati in Israele, Germania ed Emirati arabi.

 

CORPI SENZA VITA DI MIGRANTI SBARCATI A LAMPEDUSA CORPI SENZA VITA DI MIGRANTI SBARCATI A LAMPEDUSA

Kartum era una capitale più defilata, ma gli specialisti inglesi del National Crime Agency coinvolti nell' operazione lo hanno individuato nella zona di El Diem grazie alle informazioni italiane. Gli agenti britannici hanno utilizzato la loro «rete internazionale» e in collaborazione con le autorità sudanesi sono riusciti a catturare il boss dei trafficanti di uomini il 24 maggio. Due settimane dopo è stato estradato in Italia. «Dalle intercettazioni - ha spiegato il dirigente della Squadra mobile di Agrigento Giovanni Minardi - è emerso che ancora di recente Mered sosteneva di avere fatto partire altre 7mila persone dalla Libia».

Mouhamud Elmi Muhidin - Scafista della strage di LampedusaMouhamud Elmi Muhidin - Scafista della strage di Lampedusa

 

lampedusa lampedusa lampedusa extra lampedusa extra

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?